Il Brillo Parlante: Sarri il rosicone
Rosicare, rodersi per la rabbia, l'invidia, la gelosia. Un termine che si addice benissimo al sig. Maurizio Sarri.
© “SARRI” – FOTO MOSCA
Rosicare, rodersi per la rabbia, l’invidia, la gelosia. Un termine che si addice benissimo al sig. Maurizio Sarri. Basti rivedere l’intervista al termine di Lazio-Sampdoria, quando alla domanda sul Napoli di Spalletti, il tecnico biancoceleste ha risposto facendo i complimenti a Giuntoli, come se il direttore sportivo fosse l’unico “responsabile” di questo campionato distrutto dagli azzurri. Come se il direttore avesse carta bianca ed il Presidente, il sig. Aurelio De Laurentiis, fosse solo un pupazzo che mette i soldi. Sta rosicando, c’è poco da dire.
La chiusura sulle differenze tra quel Napoli 2018 e quello di quest’anno, poi, è da standing ovation. Entrambe giocano benissimo, solo che questo Napoli ha alternative migliori. Zero complimenti al collega Spalletti che ha messo Zerbin nello scontro diretto con il Milan, mentre lui non fece entrare nessuno sul 6-0 al Benevento, negando anche l’ultima presenza a Maggio in una partita inutile di fine campionato. Zero complimenti a Spalletti che ha dominato il girone di Champions, mentre lui guardava con fastidio l’Europa. Che poi Ostigaard e Juan Jesus non sono dei fenomeni rispetto a Maksimovic e Chiriches o Tonelli. Come se Demme, Gaetano e Ndombele fossero fuoriclasse e Rog, Diawara, Zielinski e Giaccherini gli scappati di casa.
C’è poco da aggiungere, Sarri è un rosicone e sta accusando. Un po’ come Insigne che non ha fatto mezzo tweet su Kvaratskhelia. Vinceremo anche per loro. E per tutti i rosiconi che stanno attraversando un anno infernale per colpa di questo Napoli.