Jan-nik, Jan-nik
Ho dubitato, ma per pochi attimi come Amleto: in bilico la scelta dell’amichevole del Napoli o l’impresa titanica dell’alto atesino Jannik.

Con in mente il più famoso caso di incertezza raccontato da Shakespeare, ho dubitato, ma per pochi attimi come Amleto. In bilico la scelta dell’amichevole di un Napoli Insigne-Koulibaly- Mertens privo o dell’impresa titanica dell’alto atesino Jannik, alle prese con l’ultimo atto del torneo croato illuminato dal fenomeno Alcaraz, stella di Spagna sulle orme del mitico Nadal, approdato a passo di carica alla posizione numero 4 del rating mondiale: affrontare l’afa per confondermi con i 2.500 eroi che hanno sfidato il clima torrido? In alternativa lasciarmi sottrarre dieci euro da Sky per accedere al canale televisivo dello sport e osservare lo stadio di avanzamento del nuovo (molto parzialmente) Napoli spallettiano? Nessun dubbio: radio sintonizzata sul racconto di Kiss Kiss degli azzurri in contemporanea schermo su Sinner-Alcaraz.
Non me ne vogliano i tifosi degli azzurri, quelli che per passione ricorrono agli strozzini per seguire la squadra anche in capo al mondo. Mai decisione è stata ampiamente premiata: la seconda voce di radio Kiss Kiss si è arrampicata sugli specchi per non scoraggiare il pubblico del ‘Forza Napoli sempre’, anche se non è disfattista definire modesta la prestazione degli azzurri contro il Maiorca che non è decisamente nell’Olimpo delle eccellenze calcistiche europee.
Un tempo così, così, un rigore generosamente concesso agli azzurri e l’unico motivo per rendere omaggio a Osimhen autore dell’uno a zero e di null’altro. Sul second time, a detta del radiocronista, conviene stendere un pietoso velo di silenzio, rotto dalla bella figura del Maiorca che ha trovato il pareggio con il capitano Raillo. Certo, si è trattato di una seconda amichevole con i muscoli ancora freddi da vacanze, ma è innegabile la conferma di una guida tecnica vicina alla noia, alla modesta della ripetitività.
Il numero uno del tennis italiano ha ottimizzato il rodaggio del primo set, concluso con più che dignitoso 4 a 6 per ripassare nella sua testa ricca di intelligenza, determinazione, voglia di crescere e capovolgere l’andamento della finale c la perfetta esecuzione di uno studio accurato dell’avversario. Il resto, ovvero il doppio 6-1 del secondo e del terzo set è un autentico capolavoro, la sintesi della congiunzione di tecnica e talento, non meno di sana modestia.
Oltre ai grazie di rito allo staff, uno speciale per gli spettatori, il loro sonoro Jan-nik, Jan-nik, le bandiere tricolori, le scritte ‘Go Sinner’, e non secondaria la consapevolezza dichiarata di avere ancora molto da imparare. Quanto impiegherà il giovane astro del tennis a completare la scalata della classifica mondiale? Boh? La vittoria netta, autorevole, contro il ‘mostruoso’ Alcaraz, anche a posteriori legittima la scelta di rinviare all’imminente via del campionato tutta l’attenzione che merita il Napoli, anche a prescindere da bilancio per nulla esaltante della campagna acquisti e cessioni.