ESCLUSIVA – Asso di Roma: “Garcia grande lavoratore, ecco chi preferisco tra Osimhen e Abraham”
Sport del Sud ha avuto ai propri microfoni lo youtuber e streamer Asso di Roma, con il quale abbiamo parlato del Napoli e della sua Roma.
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Dopo Luciano Spalletti anche un altro ex Roma si siede sulla panchina del Napoli. Si tratta di Rudi Garcia, allenatore francese che ha allenato nella capitale dalla stagione 2013/14 a quella 2015/16. A Roma il tecnico di Nemours ha lasciato un buon ricordo dai calciatori ai tifosi sono pochi quelli che hanno espresso un pensiero negativo sull’ex mister dei giallorossi.
Sport del Sud ha avuto il piacere di intervistare lo youtuber e streamer Stefano, ma sui social è conosciuto come l‘Asso di Roma. Stefano è un grande tifoso della squadra ora guidata da Josè Mourinho e, per molti, è il punto di riferimento della tifoseria romanista sulle piattaforme 2.0.
Con Stefano abbiamo parlato della sua Roma, del Napoli che sarà gestito dal suo vecchio allenatore Garcia e non solo:
Stefano la Roma viene da due anni con Mourinho dove ha fatto due 6° posti ma due finali europee. Cosa manca per tornare tra le prime 4 del campionato?
“In campionato serve un’idea di gioco, cosa che la Roma da due anni a questa parte non ci ha ancora fatto vedere. Io penso che la Roma può fare ottimi risultati giocando a calcio ed esprimendo un bel gioco come ha fatto il Napoli l’anno scorso. All’inizio dello scorso campionato nessuno vedeva gli azzurri favoriti, e non avevano una rosa di grandi campioni, ma con il gioco hanno dominato dall’inizio alla fine e hanno messo in mostra quelli che poi sono diventati grandissimi giocatori come Osimhen, Kvara, Kim, Anguissa ecc. La Roma ha bisogno di un gioco, anche se basico ma che gli permetta di essere organizzata e di fare prestazioni. È vero che Mourinho non è mai stato un allenatore che fa del gioco la sua grande virtù, lui pensa a portare a casa il risultato indifferentemente da come lo ottiene. Bisogna ammettere che la Roma ogni anno sbaglia il girone di andata e poi si riprende in quello di ritorno, ma non da continuità. Quest’anno anche il caso Juve ha influenzato, si è rischiato di rovinare e falsare un campionato che il Napoli con merito ha dominato. Se non avessero ritolto i punti alla Juventus la Roma sarebbe finita settima, però penso che queste penalizzazioni vadano fatte a campionato finito e attivate nella stagione successiva”.
Dopo 2 anni di Mourinho ti aspettavi una rosa diversa anche a livello di singoli?
“Mourinho ha ereditato la struttura basica della squadra di Fonseca. Il primo anno sono stati investiti 100 milioni che sono stati spesi male, infatti adesso ci ritroviamo con un Vina che abbiamo dovuto cedere al Sassuolo e uno Shomurodov che è andato a Cagliari. Tiago Pinto ha fatto degli errori, non è riuscito ad accontentare le richieste del tecnico. Tiago Pinto è sempre stato una figura brava a far regolare i conti ma non è mai stato un vero direttore sportivo, e adesso paghiamo questi errori fatti sul mercato e, di conseguenza, non è mai stata consegnata a Mourinho “la sua Roma”. Bisogna però ricordare che quando la Juventus ha riavuto i punti la Roma viaggiava tra il 3° e il 4° posto, poi ha avuto più di 10 infortuni e Mourinho ha fatto all-in sull’Europa League. Riuscire a recuperare tutti i giocatori per la finale è stato un vero miracolo”.
Dopo Spalletti a Napoli arriva un altro ex Roma che è Garcia. Cosa può dare il tecnico francese alla squadra campione d’Italia?
“Di Garcia ho un buon ricordo, i primi due anni a Roma ha fatto benissimo. È un allenatore molto carismatico e soprattutto è un grande lavoratore, però non è Spalletti, anche a livello di gioco sono molto diversi. Spalletti è un allenatore giochista e lo abbiamo visto a Napoli dove si è esaltato e ha vinto uno scudetto. Garcia è il classico integralista, tiene la squadra compatta per poi far male in contropiede. La sua Roma si chiudeva e poi ripartiva con Gervinho, penso che a Napoli farà lo stesso con Osimhen e Kvaratskhelia che sono due velocisti. Però è uno che non ha paura, se può giocare con linea alta e andare a prendere l’avversario lo fa. Io prevedo un Napoli meno bello da vedere ma più efficace, vediamo che impatto avrà Garcia nell’ambiente Napoli”.
Da esterno ti aspettavi l’addio di Spalletti?
“Si, così come mi aspettavo quello di Giuntoli. L’idea era quella di averli entrambi alla Juve, Giuntoli ci è andato e Spalletti lo raggiungerà l’anno prossimo per via di quella clausola legata all’anno sabbatico messa da De Laurentiis. A Torino stanno già facendo dei cambiamenti sulla rosa, la stanno svecchiando, stanno mandando via i giocatori scontenti, stanno apparecchiando la squadra a Spalletti per l’anno prossimo”.
Negli ultimi 4 anni il campionato è stato vinto da 4 squadre diverse. Nonostante le cessioni eccellenti pensi che la Serie A sta riacquisendo valore anche agli occhi dell’Europa?
“Si, quest’anno il Milan lo vedo davvero forte per il mercato che sta facendo e il Napoli secondo me sarà la solita incognita, ma se Garcia farà girare la squadra e i giocatori lo seguiranno… occhio ai campioni d’Italia. Il Milan ha abbassato l’età media e ha preso giocatori interessanti e di qualità. Se l’Inter prende i portieri, ufficializza Samardzic e compra la punta, rimane la squadra più forte a livello di rosa, ma deve essere completata. Il Napoli ha venduto solo Kim e ha fatto bene, perchè a 50 milioni un difensore va ceduto, se fa un buon mercato può essere insidiosa. Poi sulla mia Roma dico… occhio, perchè sono un gruppo famiglia, i giocatori stanno bene insieme e il clima è sereno e quando è così si lavora meglio. Ovviamente per la Roma dico… occhio per la qualificazione in Champions, ancora non siamo pronti per lo scudetto“.
Sei il direttore sportivo della Roma e puoi fare solo uno di questi 3 scambi con il Napoli: scambi Abraham per Osimhen, Pellegrini per Zielinski o Dybala per Kvara?
“Mi prendo tutta la vita Osimhen, è troppo forte, è un giocatore che ha ancora un enorme margine di miglioramento. Nell’ultimo anno ha avuto una crescita che solo chi è destinato a diventare un campione ottiene. Osimhen quest’anno è esploso ma possiamo vedere ancora di più da lui. È devastante, attacca la profondità, è velocissimo, sotto porta è cattivo, è forte di testa, è davvero completo come attaccante. De Laurentiis fa bene a chiedere tutti quei soldi, se fossi io il presidente chiederei almeno 150 milioni, sotto nemmeno mi fermo a trattare. Ad Abraham voglio bene, e tecnicamente è molto forte, quando sta bene sente la porta anche se gioca di spalle, ma mentalmente è debole e quando si butta giù è difficile da recuperare, secondo me ha bisogno di un mental coach. Non è il giocatore visto quest’anno ma nemmeno quello che ha fatto 27 gol stagionali. Ora si è fatto male, e questo infortunio ha fatto un danno alla Roma che lo aveva venduto all’Aston Villa per 35 milioni di euro, io spero che tornerà più forte di prima, ma se l’attaccante che arriverà adesso farà tanti gol poi come fai a toglierlo per far giocare Abraham? Lo continuerò a sostenere ma sono a favore di una sua cessione”.
In questo campionato le grandi squadre stanno avendo difficoltà a sbloccare il mercato, e l’inizio della Serie A si avvicina…
“In Italia Roma, Milan, Inter e Juve sono soggette a Fair Play finanziario e la Roma è quella che ha la sanzione peggiore perchè in lista può inserire solo 21 giocatori e non 23 o 24 come le altre. Quest’anno, inoltre, il valore della rosa non potrà essere superiore a quello della passata stagione. Tutto questo si chiama Balance, e la Roma è obbligata a rispettare questi paletti. La Roma deve cedere Ibanez, togliere uno tra Celik e Karsdorp, e valutare offerte per Spinazzola qualora dovessero arrivare per finanziare il proprio mercato. Così facendo il numero di giocatori da 21 scenderebbe a 19 e si possono tesserare Scamacca e Renato Sanchez. Ora Tiago Pinto ha levato tutti i giocatori fuori dal progetto ma deve sbrigarsi a cedere i vari Ibanez ecc. Il Milan ha avuto una cessione dolorosa, quella di Tonali, che però gli ha fruttato 80 milioni di euro, più i soldi della qualificazione e del percorso in Champions League ecco che stanno facendo un grande mercato. L’Inter ha ceduto Brozovic, Onana, Dzeko ecc e ha la possibilità di fare mercato. Il Napoli di solito chiude il mercato ad agosto prendendo i giocatori che servono, penso farà lo stesso anche quest’anno”.
Ti sei fatto un’idea del perchè tanti calciatori stanno lasciando l’Europa per andare in Arabia?
“Per me è solo una questione di soldi, gli arabi risparmiano sui cartellini per offrire stipendi ricchi così da portare i giocatori nella loro Saudi League e acquistare visibilità, ma resta un campionato mediocre e i calciatori ci vanno solo perchè sono coccolati e strapagati. Sono certo che alla fine dei loro contratti molti torneranno in Europa perchè il calcio in Arabia è troppo mediocre”.
Il tifoso del Napoli deve pensare di più alla partenza di Kim o al rinnovo di Oismhen? Come si sostituisce il miglior difensore dello scorso campionato?
“Bisogna dare valore alla permanenza di Osimhen, perchè senza Victor il Napoli ha fatto fatica. Osimhen è un campione e con tutto il rispetto non c’è Simeone o Raspadori che tengano in confronto di quello che è il nigeriano. Quindi bisogna dare valore alla sua permanenza. Come si sostituisce Kim? Bisogna prendere un giocatore forte, un difensore pronto a giocare a grandi livelli. Ho sentito il nome di Mavropanos, è tanta roba, ma se vogliamo fare il nome da “fantacalcio” il PSG ha messo fuori rosa Marquinhos dopo le dichiarazioni fatte su Mbappe. Il Napoli ha tutto per tesserare il brasiliano: è scudettato, gioca in un campionato competitivo, partecipa alla Champions League, e De Laurentiis ha la forza economica per prenderlo. Una difesa Marquinhos-Rrahmani non sarebbe male eh (ride ndr)”.
Cosa deve fare il Napoli per riconfermarsi campione e dalla Roma cosa ti aspetti?
“Il Napoli deve continuare ad avere fame e non deve disunirsi. Spesso dopo un successo come lo scudetto si può avere la pancia gonfia, si è sazi, il Napoli non deve commettere questo errore. La Roma invece deve rientrare in Champions e quest’anno voglio vedere un gioco vero, anche se semplice però voglio vedere la mia squadra giocare a calcio. Mourinho è al suo terzo anno, ora si deve fare il grande passo visto che sono 5 anni che manchiamo dalla Champions League”.