©️ “NAPOLI” – FOTO MOSCA
A un niente dalla giornata numero 8 della serie A, al prologo di Napoli-Torino che ogni volta fa tornare in mente i fasti dei granata di Mazzola e Gabetti, la tragedia della loro scomparsa simultanea, meritano la precedenza due ‘casi’ da libro cuore e non solo. Luciano Spalletti ha rivelato di sé nobile sensibilità, solidale nei confronti del tema condiviso da chi ama la libertà senza eccezioni di esserci al mondo con pari diritti. Durante la conferenza stampa della vigilia il tecnico livornese si è presentato con due rose nella mano sinistra, quella del cuore, per stringere virtualmente in un abbraccio commosso Mahsa Amini e Hadith Najafi, vittime della brutale intolleranza dell’Iran.
Le agenzie di stampa hanno dato il via al secondo episodio da fissare nel diario dell’umanità progressista, all’esordio di Maria Sole, 32 anni, in campo al Mapei Stadium nel ruolo di arbitro, finora feudo esclusivo dei maschi. L’evento si congiunge al crescente interesse per il calcio femminile e la giusta notorietà di Sara Gama, capitana della nazionale, delle sue compagne. Le due notizie quasi mettono la sordina all’evento di questo sabato pomeriggio che pronostica un nuovo balzo in avanti degli azzurri.
Al Maradona Stadio, con il calore di 40mila tifosi, gli azzurri ospitano il Torino di Juric, che Spalletti secondo prassi consolidata definisce forte, tosta, ben allenata. La pausa del campionato concede a Spalletti l’opportunità di schierare la formazione più affidabile e di riservarsi la chance in corso d’opera per cambi di qualità tutt’altro che inferiore. I precedenti: 52 vittorie del Napoli, 44 del Torino, 60 pareggi. Dentro Politano che ha superato il danno alla caviglia l’infortunio alla caviglia, Spalletti ha in riserva la vivacità giovanile di Zerbin per completare la linea offensiva affidata a Raspadori e all’imprendibile Kvaratskhelia. In difesa Kim, premiato come miglior giocatore della serie A nel mese di settembre.
E Juric? Dubbio amletico: Sanabria o Seck e tanta voglia di riscattare le due sconfitte recenti subite da Inter e Sassuolo. Kim ha una ragione in più per confermare le sue accertate qualità, il premio della Lega calcio, perché miglior giocatore della Serie A nel mese di settembre. Attesa la conferma dello stato di grazia del capitano Di Lorenzo, in piena maturità tecnico-atletica. Arbitra Massimi di Termoli, al Var Valeri. Torino in bianco, Napoli maglia azzurra e pantaloncini neri (???). Meret in rosso.
Inizio folgorante degli azzurri. È il sesto minuto. Azione perfetta: Kvara per Mario Rui, di Nuovo il Georgiano, per il portoghese che di testa indirizza al formidabile camerunense Anguissa. Inesorabile conclusione. Testa, palo interno ed è 1 a 0. Un cenno alla forma smagliante di Mario Rui. Il mitico Anguissa, brucia in corsa solitaria una trentina di metri e trova il varco giusto per andare in gol. Doppietta personale, due a zero al dodicesimo, Napoli a mille. Prova a reagire il toro. Conclusione di Vlasic, Meret risponde con sicurezza. È importante non abbassare concentrazione e determinazione, in attesa di funambolismi vincenti di Kvaratskhelia e Raspadori. 15 minuti al 45esimo. Lukic sventa il terzo gol su conclusione di Zielinski. Gran tiro e si immola il difensore granata. Due angoli consecutivi degli azzurri e terzo gol sfiorato di testa da Rrahmani. Tanto Napoli e attacchi in sequenza, con Zielinski protagonista. Raspadori è tutto tranne che il centravanti in alternativa a Osimhen. Agisce come raccordo, ma ci pensa Kvara a far male come previsto. Riceve da Zielinski e con un tiro in diagonale è gol da favola. A Milinkovic-Savic non resta che a raccogliere il pallone in fondo alla rete. Tre a zero, al minuto 37.
È già tempo per sognare? Ma segna il Torino, a sorpresa. Sanabria a due minuti dal riposo trova il corridoio giusto per l’uno a tre, dopo un tentativo di Singo. Distrazione fatale. Second Time, Torino in attacco. Achtung, niente distrazioni. Ci prova Raspadari, risponde bene Milinkovic-Savic. Esterno della rete di Politano, peccato, al termine di un’azione travolgente al 57esimo. Raspadori finisce a terra con Lukic. Si consulta il Var e non è rigore, la caduta non è addebitata al difensore. Esce l’ex Sassuolo, gli subentra Simone, Ndombelé per Zielinski. Grande percussione di Kvara che guadagna un corner. Nessun esito. Il Torino tenta di accorciare le distanze e il Napoli è in stand by dinamico. Crampi per Politano, entra Lozano. Nel Torino il serbo Radonjic per Miranchuk. Preoccupa il calo di tensione degli azzurri. Venti alla fine. Juric protesta con eccessiva veemenza, rosso ed espulsione. In campo Adopo per Linetty e Ola Aina per Lazaro. Ndombelè fuori fase, da recuperare. 15 al 90esimo. Buono spunto di Lozano conclusione oltre la traversa. Spalletti pensa di dover aumentare la capacità difensiva. Dentro Olivera per Mario Rui ed Elmas per Kavaratskhelia.
Dove si nasconde il Napoli super dei primi 40 minuti? Altri cambi: miracolo di Meret su conclusione pericolosissima di Vlasic. Schuurs e Karamoh per Rodriguez e Singo. Torino molto più offensivo, Napoli a due facce, ora in affanno. Il the end si avvicina. Lozano mira all’incrocio dei pali, Milinkovic manda in angolo con la mano di richiamo. Five minutes di over time. Da capire l’alternarsi di un Napoli da favola e la brutta copia del secondo tempo. E comunque 3 a 1 e testa della classifica. Martedì in Olanda, contro l’Aiax per la Champions League.
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