Osimhen a Napoli: un bomber con più assenze che gol
Tra infortuni e Covid-19, l'esperienza di Osimhen a Napoli ha restituito più assenze che gol. Il giudizio sul nigeriano è ancora rimandato.
© “NAPOLI-OSIMHEN” – FOTO MOSCA
Victor Osimhen è stato ed è tuttora l’acquisto più esoso della storia della SSC Napoli. In barba alle teorie complottistiche dei seguaci del “Pappò cacc’ ‘e sord“, il presidente De Laurentiis decise di sborsare, nell’estate 2019, una cifra degna degli emiri del City o del PSG. Sulla reale entità del prezzo si sono sprecati i dibattiti popolari. A sentir i calcoli dei “presidenti da bar”, il nigeriano è stato acquistato per una cifra non ben definita tra i 40 e i 90 milioni di euro.
Le cifre concrete le ha illustrate con chiarezza, invece, proprio De Laurentiis. In tutta serenità, impettito, forse per celare un comprensibile dissidio interiore, annunciò di aver fatto “un sacrificio” da 71,3 milioni di euro, più altri 10 milioni di bonus. Stipendi e tasse incluse, insomma, un affare in grado di sfondare il tetto dei 100 milioni.
Le premesse furono chiare: “Non possiamo aspettarci tutto subito, non è un calciatore da 30 gol, ma sarà di servizio alla squadra stessa e ai suoi compagni”, aveva dichiarato alla presentazione ai microfoni di Sky Sport. Dunque, non un vero e proprio bomber, non un Cavani e neppure un Higuain, ma uno che sapeva il fatto suo. Ad ogni modo, però, con un biglietto da visita dal valore di 80 milioni è inevitabile che le aspettative siano alte, e anche tanto.
La spalla e il Covid-19
Pronti via, l’impatto all’esordio con il Parma lascia intravedere grandissime prospettive. Le prime prestazioni sono incoraggianti e danno la sensazione, concreta, che il Napoli possa aver fatto un colpaccio. Tutto fila liscio per le prime 6 giornate, in cui il nigeriano arricchisce il suo curriculum con 2 gol e 1 assist. Il patatràc però è dietro l’angolo. Nella sosta per le Nazionali di metà novembre, Osimhen cade in maniera scomposta in seguito ad un contrasto con un avversario. La diagnosi è una lussazione alla spalla. E se le prime impressioni incoraggiano un recupero lampo, esami più approfonditi palesano un problema più serio. Lungo stop, inevitabile.
Proprio in quelle giornate, dopo un avvio sprint il Napoli comincia a perdere terreno in campionato. Manca il diamante più prezioso di un gioiello studiato per far risplendere la sua punta. Dopo un mese e mezzo di riposo, a cavallo tra il 2020 ed il 2021, per Victor inizia a scorgersi l’uscita del lunghissimo tunnel. La spalla è al suo posto, il nigeriano ritorna ad allenarsi in campo e le previsioni ipotizzano un rientro ai primi di gennaio. Sul più bello, però, arriva una nuova stangata. E questa volta l’attaccante azzurro è artefice del suo stesso male.
Tra un brindisi e l’altro, tra un calice di vino e le bollicine di uno champagne, un sorso va di traverso ai tifosi del Napoli: “La SSCN comunica che il calciatore Victor Osimhen è risultato positivo al tampone molecolare effettuato al suo rientro dall’estero”. E a raffica, cominciano a circolare sui social le immagini delle feste sfrenate a cui ha preso parte, irresponsabilmente, l’attaccante azzurro in Nigeria, dove era tornato per il suo compleanno. La condanna è senza appello: se l’è cercata.
Giudizio rimandato
Tra spalla e Covid, il Napoli dovrà fare a meno di Osimhen per 20 partite prima di rivederlo nuovamente in campo. Ma se si pensava di poter finalmente contare sul bomber nigeriano, una nuova fregatura è dietro l’angolo. Dopo appena 4 partite, il calciatore va nuovamente ko a seguito di un violento trauma cranico rimediato nella partita contro l’Atalanta. Altre 3 partite da indisponibile, prima di riassaporare gradualmente il campo dalla panchina per essere a pieno regime fino a fine anno. Il giudizio è comprensibilmente rimandato alla stagione seguente.
“Diamogli tempo, ha solo 21 anni, deve integrarsi. Ha bisogno di giocare con continuità”. Verissimo. “Il 2021 sarà sicuramente migliore, è il suo anno”. Falso, perché, con il senno di poi, neanche la seconda parte del 2021 è stata quella della conferma.
Settembre da star e il 2021 concluso a novembre
La nuova stagione, infatti, si apre con un’espulsione dopo appena 23 minuti contro il Venezia, nella prima giornata di campionato. Già indisponibile, dunque, per la seconda gara di Serie A. Settembre però è il mese del riscatto. 7 gol in 6 partite lo attestano come giocatore più prolifico del mese in tutta Europa. Sembra poter arrivare allora la tanto attesa consacrazione, ma, sul più bello, ancora una volta un infortunio. Il leggero problema muscolare che lo tiene ai box per le sfide con Salernitana e Legia Varsavia, purtroppo, è giusto un antipasto.
Osimhen torna a disposizione per 145 minuti prima di finire in largo anticipo, il 21 novembre, il suo 2021 calcistico. Nello scontro aereo con Skriniar rimedia fratture multiple e scomposte allo zigomo e all’orbita sinistra. Sarà necessaria una lunga e complessa operazione, con l’ausilio di diverse placche metalliche, per rimettere in sesto il viso tumefatto. In una annata che sarebbe stata già deficitaria per via della Coppa d’Africa, che lo avrebbe tenuto lontano dalla Serie A almeno per un mese, un’ulteriore assenza era l’ultima cosa con cui Spalletti avrebbe voluto fare i conti. E ancora una volta, come un anno prima, lungo stop e azzurri in netto calo dopo un avvio impeccabile.
Osimhen conclude il 2021 esattamente nello stesso modo in cui lo aveva iniziato: nuovamente positivo al Covid dopo un viaggio in Africa per aggregarsi al ritiro della sua Nazionale. L’unica nota positiva è che, complici la positività e – probabilmente – le condizioni non proprio ottimali, la Nigeria lo ha rimosso dalla lista dei convocati per la Coppa d’Africa. Nella migliore delle ipotesi, quindi, potrebbe tornare in campo nel mese di gennaio, fratture e maschera protettiva permettendo.
Numeri e costi di Osimhen a Napoli
Volendo fare un bilancio dei diciassette mesi napoletani di Victor Osimhen, l’attaccante nigeriano è stato indisponibile per ben 36 partite, tra infortuni, squalifiche e positività al Covid. Fino ad ora, certo, perché probabilmente il numero continuerà a crescere nel mese di gennaio. Ha raccolto invece un bottino di 44 partite, 19 gol e 6 assist. Non male certamente, ma ancora non abbastanza da giustificare gli 80 milioni sborsati per averlo. La media racconta che Victor porta al Napoli una rete ogni 151 minuti. Il tanto bistrattato Milik, giusto per fare un esempio, ha concluso il triennio in azzurro con una media di un gol ogni 139 minuti.
E se invece si volesse dare un senso alla spesa di De Laurentiis? Arrotondando ad 80 milioni l’esborso economico, significa che Osimhen fino ad ora è costato 1,8 milioni per partita e addirittura 4,2 milioni per gol. Decisamente tanto, troppo probabilmente.
La speranza è che con un po’ di continuità riesca finalmente ad esprimersi al meglio, portare a compimento la sua crescita calcistica e giustificare l’enorme spesa del Presidente. Il potenziale continua ad essere elevato, ma prima o poi c’è bisogno di trasformarlo in concretezza. Il giudizio è ancora una volta rimandato.
Auguriamoci, a questo punto, un buon 2022.