“Manca solo la firma”: la (non) squadra del Napoli
"Manca solo la firma". Ecco una top XI (allenatore compreso) di calciatori che sono stati ad un passo dal Napoli, ma che a causa di una sbagliata congiunzione astrale, si sono trasferiti altrove.

© “NAPOLI” – FOTO MOSCA
“Icardi fu vicino al Napoli? Tantissime volte, De Laurentiis l’ha trattato in prima persona, poi però per un motivo o per un altro il matrimonio non si è mai fatto. Magari sarebbero cambiate tanto le cose, sia per il Napoli che per il giocatore“.
Queste sono state le dichiarazioni dell’ex agente dell’ex bomber dell’Inter Mauro Icardi. Alla lettura della notizia, molto probabilmente qualcuno ha pensato: “E dov’è la novità?”, come dargli torto. Effettivamente, tra calciatori poco conosciuti (in quel momento) e giocatori di status mondiale, accostati al Napoli c’è ne sono stati davvero tanti. Sono stati effettuati grandi colpi, ma potevano esserne molti di più, forse anche più appetibili rispetto ai primi.
Nel calciomercato di riparazione, così come in quello estivo, ne sono vibrati di nomi per la città; di quelli che esaltavano l’intero popolo per esperienza, tecnica e notorietà. Chiudersi in un mero “chissà come sarebbe andata se…” può essere riduttivo, dato che come mostrato anche in Sliding Doors, basta poco per cambiare radicalmente il corso della storia. Sarebbe potuto ritornare Cavani, vero, ma il suo ritorno avrebbe potuto oscurare il ruolo di Mertens nella storia del Napoli, e magari il belga non sarebbe mai potuto diventare il miglior marcatore della storia del club. E, poi, per quanto abbia fatto emozionare El Matador, chi assicura che con lui sarebbe arrivato il tanto atteso scudetto?
Oggi, però, anche a seguito delle dichiarazioni dell’ex agente di Icardi, non può non invadere il cervello il pensiero di quanti grandi calciatori siano realmente stati vicino a vestire l’azzurro. E quindi abbiamo deciso di stilare una vera e propria formazione, schierando quei calciatori che a causa di una – definiamola così – inesatta congiunzione astrale siano finiti a giocare per altre squadre, a volte sprofondando nell’anonimato. Giusto precisare, non schiereremo qualsiasi nome che sia stato semplicemente accostato, altrimenti sarebbero necessarie troppe puntate: dunque, metteremmo in campo quei calciatori con cui ci sia stato realmente un accordo, o quanto meno un concreto interessamento, magari sfociato in un incontro a tavolino.
DIFESA
Partendo dal portiere, come dimenticare l’affare ormai fatto con Walter Zenga. Il Napoli lo aveva acquistato nella primavera del 1998. Pensare che lo stesso portiere, arrivato a Napoli per giocarci contro da avversario, rispose affettuosamente agli applausi dei tifosi azzurri al suo ingresso in campo. Nonostante fosse quasi tutto concluso, l’orgoglio del Presidente Pellegrini, l’indignazione, le proteste da parte dei tifosi e lo scudetto sfumato fecero saltare il matrimonio.
In una “mazzariana” difesa a tre, permea l’esperienza di uomini da Champions. Il primo è Martin Skrtel: il connazionale di Hamsik disse in un’intervista come fosse stato vicino al Napoli, quando ad allenare la squadra era Benítez. “Sono stato in passato molto vicino al Napoli – affermò -, poi non se ne fece più nulla“. Il secondo difensore è Davide Astori, che oggi purtroppo non vediamo più ne in campo ne fuori. Dopo un periodo non dei migliori con indosso la maglia della Roma, il calciatore vuole cambiare aria, e si fionda il Napoli su di lui.
Nonostante l’interesse d’entrambi, molto probabilmente il solito nodo legato ai diritti d’immagine, dato che il calciatore aveva un accordo con la Puma, non consentì alla trattativa di concludersi. L’ultimo tassello difensivo, è probabilmente quello di maggior prestigio: Javier “El Jefecito” Mascherano. Ancora una volta Rafa Benítez aveva convinto un colpo da novanta a vestire la maglia del suo Napoli, ma purtroppo l’eliminazione ai play-off di Champions League causò l’affievolirsi dell’interesse, ma provocò anche una carenza in termini economici. De Laurentiis non si sentì di comprare un altro grande calciatore, a causa dell’importante stipendio, dopo aver ingaggiato Callejon, Higuaín e Mertens.
CENTROCAMPO
Centrocampo tra qualità e quantità: folto – a quattro – ed un trequartista. Sull’out di sinistra sacrifichiamo Tolisso, il centrocampista più duttile e veloce. Nonostante l’accordo con gli agenti del calciatore, arrivò la fumata nera. Probabilmente a causa della concorrenza a centrocampo, dato l’inamovibile Hamsik e un Allan in netta crescita. I due centrocampisti centrali sono duri come la roccia: Marouane Fellaini e Roberto Soriano. Anche il belga era incentivato dalla presenza di Benítez, ma a lui preferì il Manchester United, definito da lui come uno dei più grandi club della storia. Come dargli torto. Per Soriano, invece, fu una vera e propria storia soap-opera.
Il caso Soriano
Erano le 22:20 del 31 agosto 2015, aprendo l’applicazione di fiducia sul calciomercato si legge “Soriano è del Napoli, ecco la firma“. Il calciatore era a tutti gli effetti un calciatore del Napoli. Il contratto, però, non viene depositato. Il Napoli prima affermerà che la documentazione è corretta, ed è stata consegnata in tempo, via mail. La Lega Calcio, però, comunicherà che non le è pervenuta nessuna mail. L’affare, quindi, salta.
Esterno sinistro che completa la quartina di centrocampo, il gioiello Theo Hernández. Kiss Kiss Napoli svelò che il terzino francese, che noi schieriamo esterno date le capacità offensive del calciatore, prima di trasferirsi al Milan aveva un pre-accordo con il Napoli. Per definirla come Fassone, “passando alle cose formali” l’affare saltò a causa dello scetticismo nei confronti della città partenopea da parte dell’entourage di Theo, che lo invogliò a cambiare area.
TREQUARTI E ATTACCO
Dal centrocampo a salire, parte l’attacco stellare della squadra: fantasia al potere. James Rodríguez ad agire tra il centrocampo e le due punte. Il pupillo di Ancelotti, dopo anni bui a Madrid, Il giocatore pareva aver raggiunto ormai da qualche tempo un accordo con la dirigenza del Napoli. In città l’umore era alle stelle, tutti avevano ancora ben impresso in mente lo stellare mondiale brasiliano. Florentino Pérez voleva guadagnare una somma tale da potersi permettere l’affondo su Paul Pogba, non aveva fatto, però, i conti con De Laurentiis. Il Presidente del Napoli voleva dilazionare il pagamento in più tranche, ma al Real Madrid ciò non soddisfaceva abbastanza. E, dunque, nonostante l’accordo e l’interesse del calciatore, la trattativa scemò.
La prima punta di questa “squadra dei sogni“, in tutti i sensi, è un calciatore che appena il mese scorso aveva rivelato di aver trovato in Napoli gli giusti stimoli, Zlatan Ibrahimović. “Porto ottantamila persone allo stadio, e vinco lo scudetto come Maradona” dirà il fuoriclasse svedese al suo agente, Mino Raiola. Ad affari praticamente fatti, De Laurentiis esonera Carlo Ancelotti, provocando insicurezza nei confronti di Ibrahimović, che deciderà di voltare pagina. Affianco a lui, Mauro Icardi. Come detto inizialmente, Icardi fu vicinissimo al Napoli, trattò con il Presidente in prima persona, ma “per un motivo o per un altro” – esatte parole del suo ex agente – saltò tutto.
ALLENATORE E RISERVE
Ad allenare (si, c’è anche un allenatore) questa squadra, Sergio Conceição. A maggio dell’anno scorso, secondo il Corriere Dello Sport, il portoghese sarebbe stato presentato entro il 25 maggio. Soltanto dopo qualche giorno sarebbe stato presentato Luciano Spalletti. A comporre la panchina: Cragno, Acerbi, Rugani, De Rossi, Vidal, Pepé e Di Michele. Nota d’onore a Cavani, avvistato a Napoli, a Capodichino e all’Hotel Vesuvio quasi ad ogni finestra di mercato.
Conclusioni
Quindi, come abbiamo osservato, in alcuni casi davvero è stata una casuale (e sfortunata) concatenazione di eventi che non ha portato superstar del panorama mondiale a giocare al San Paolo. Non sappiamo cosa sarebbe successo anche con uno solo di questi grandi calciatori. Fatto sta che, dati alla mano, per avere grandi calciatori, ci deve sempre essere dietro un grande allenatore che li spinga: come Ancelotti, come Benítez. I quali, a prescindere se siano stati simpatici o no, siano piaciuti o meno, hanno contribuito a rendere Napoli ed il Napoli un palcoscenico sempre più appetibile da parte dei grandi calciatori. Forse sarebbero bastati semplicemente più soldi, forse sarebbe bastato più coraggio, non possiamo saperlo. Ciò che è sicuro, e che guardarsi indietro non è mai remunerativo, soprattutto se dietro non c’è nulla, quindi inutile rammaricarsi per un passato sfortunato, meglio concentrarsi sul presente, che di certo non fa rimpiangere nulla.