Quel ‘marpione’ di Barbieri
Mancano dieci giorni a Natale, il Napoli allenato da Raffaele Sansone ospita il grande Torino. L'attaccante azzurro Carlo Barbieri firma il 2-2 ingannando i campioni d'Italia.
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“Ragazzi a tavola, presto, si esce tra venti venti minuti”. Dalla via Scarlatti allo Stadio della Liberazione, oggi Collana, a passo svelto in 12 minuti fino alle spalle della curva nord. A due a due gli scalini del palazzo di ‘zio Pezzi’, grande cardiologo, umanissimo: sesto piano, due balconi con vista sul campo dove il Napoli allenato da Raffaele Sansone ospita il grande Torino, indimenticabile dominatore del calcio italiano e solitario capolista.
Il cuore batte e l’ottimismo campanilista deve fare i conti con la fama dei granata, amati dall’Italia intera. La radio, nel corso del seguitissimo programma radiofonico ‘Succede a Napoli’ trasmesso ogni domenica dalla sede Rai del Corso Umberto, annuncia le formazioni. Napoli: Sentimenti II, Pretto, Berra. Pastore, Andreolo (mitici i suoi rilanci di testa, Rosi (rimesse laterali a lunga gittata). In attacco Busani, Di Costanzo Santamaria, Verrina e Barbieri.
Mancano dieci giorni al Natale e chissà che gli azzurri non facciano un gran regalo ai tifosi. Mauro, cugino coetaneo, è il fortunato possessore di un potente binocolo in dotazione militare, del padre. Ce lo passiamo per accorciare le distanze dai balconi al terreno verde. Fa melina il Torino e pressing. Fatichiamo a toccar palla, a sostenere l’assalto al forte granata.
Ma anche i migliori sbagliano: un arrischiato passaggio laterale dei granata a centro campo è preda di Pastore. Il mediano azzurro vede partire Barbieri in contropiede e lo lancia. L’ala azzurra si lascia alle spalle il terzino avversario, ma non può nulla per continuare l’incursione nell’area di rigore del Torino. Un mediano granata ha intuito il pericolo e riesce ad affiancarsi a Barbieri, lo stende con un micidiale sgambetto. Barbieri urla e massaggia la tibia colpita dal calcio. Si teme che debba lasciare il terreno di gioco, ma resta in campo, anche se zoppica vistosamente.
Punizione, è il minimo, per il Napoli. Sul pallone Andreolo, il suo lancio prende d’infilata la corsia di destra dove non ci sono maglie azzurre. Quando il pallone sembra finire a lato, il binocolo inquadra Barbieri, che si fionda all’inseguimento. Il difensore diretto resta esterrefatto a centro campo, sicuro di non temere nulla dall’avversario infortunato, ma l’ala azzurra vola e si capisce che ha bluffato, nessun problema a correre come uno scattista. Converge al centro, palla al piede, è uno scherzo dribblare il portiere e firmare il 2 a 2. Esplode lo stadio, il nostro balcone resiste per miracolo all’esultanza tutt’altro che ‘misurata’. In strada è festa grande. Carlo Barbieri è subito famoso, per aver ingannato nientemeno che i campioni d’Italia.
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