Il gallo Belotti canta il requiem della Salernitana
La Salernitana esce sconfitta nel posticipo con il Torino all'Arechi. Decisivo il rigore realizzato del gallo Belotti. Le speranze di salvezza dei campani sono ridotte davvero al lumicino adesso.
© “SALERNITANA” – FOTO MOSCA
Tre pareggi e due sconfitte per la Salernitana nelle ultime 5 partite prima del posticipo di questa sera con il Torino all’Arechi. Curiosamente, anche i granata del nord dalla 26a alla 30a hanno racimolato lo stesso bottino dei ragazzi guidati da Nicola. La differenza è però importante in termini di classifica. Le squadre di Juric sono sempre aggressive e ben organizzate, tuttavia, nelle uscite più recenti l’attacco ha dato qualche piccolo segno di stanchezza, non a caso è stato richiamato il capitano Belotti a un maggior apporto in trasferta. La difesa della Salernitana è però una groviera con i suoi 65 gol incassati, nettamente la peggior retroguardia del campionato.
Non ci è voluto molto affinché il Torino tornasse al gol e alla vittoria, relegando i padroni di casa sempre più nel fondo della classifica. Niente regalo per i 44 anni del presidente Iervolino. 20 sconfitte su 30 partite sono una condanna in termini numeri. Se poi consideriamo che sono solamente 3 le vittorie in campionato, l’ultima a metà gennaio, la sentenza appare scritta. La matematica, tuttavia, lascia aperto ancora un piccolo spiraglio per credere nel “miracolo”. I recuperi con Udinese e Venezia saranno più che decisivi, sempre che Genoa e Cagliari lascino qualche punticino lungo la strada che porta alla salvezza.
Primo tempo
Entrambe le squadre scendono in campo con il 3-4-2-1. La marcatura è uomo su uomo, il gioco stenta a decollare e il possesso si alterna ripetutamente a centrocampo nei primi 10’ del primo tempo. Poi, improvvisamente un lampo di Verdi, che calcia al volo dal centro dell’area di rigore, costringe Berisha alla paratona deviando la palla sul palo alla sua destra. Mani tra i capelli per l’ex di turno e dell’Arechi tutto. La partita riprende sugli stessi binari, se non che Fazio decide di stendere Belotti in area di rigore al 16’. Nessun dubbio per Piccinini e nessun richiamo dal Var. il gallo batte angolato ma non troppo. Sepe intuisce e nega la gioia al capitano granata.
L’arbitro decide però che il rigore debba essere ribattuto a causa di un movimento anticipato di Gyombér sulla battuta di Belotti. Il 9 del Torino si ripresenta sul dischetto per la seconda volta in un minuto. Sceglie lo stesso angolo, calcia e spiazza Sepe. Vantaggio per i ragazzi di Juric al 18’. La Salernitana, scossa, comincia a macinare gioco con più convinzione costringendo gli ospiti a indietreggiare il proprio baricentro. Tuttavia, ogni qual volta in cui il Toro si riaffaccia in attacco la difesa dei padroni di casa sbanda regolarmente, concedendo più di un’occasione. La volontà e l’impegno non difettano ai ragazzi di Nicola, ma manca sempre qualcosa. Quando un passaggio, quando un tiro, quando una deviazione. Niente. Sembra davvero girare tutto per il verso sbagliato.
Secondo tempo
Non passano neppure dieci minuti nel secondo tempo che il Torino trova il raddoppio con Singo, poi, fortunatamente per la Salernitana, annullato per fuorigioco. Il gioco riprende con Nicola che si gioca il tutto per tutto con l’ingresso di Ribery per Verdi e Bohinen per Coulibaly. Al 65′ Ederson decide di emulare Kevin Prince Boateng, quando ai tempi del Milan in Champions si autolanciò con il tacco per folgorare poi Valdes e il Barcellona nel 2011. Purtroppo per il brasiliano Berisha risponde presente e devia la palla in calcio d’angolo. Nel quarto d’ora finale si scatena un vero e proprio nubifragio con tanto di grandine sull’Arechi, rendendo il tentativo di rimonta della Salernitana ancora più arduo. Al minuto 84 Fazio corona la sua pessima prestazione rimediando il secondo giallo, per una trattenuta evidente ai danni di Belotti sulla linea laterale a trenta metri dalla porta. Finale di partita in 10 per la Salernitana e speranze di pareggio azzerate.
Dopo il triplice fischio le facce sono da funerale in quel di Salerno. Nicola e i suoi sanno di essere praticamente condannati, a meno di clamorosi inciampi del Cagliari e del Genoa. Ma come si suole dire: la palla è rotonda e la matematica non ha ancora emesso il suo verdetto