Arridateci Lotito!
Lotito affrontava gli ultras a viso aperto, spiegava le sue ragioni, non si sottraeva al confronto, per quanto aspro potesse essere.

Nel calcio italiano, poche figure sono state tanto controverse e contestate quanto Claudio Lotito durante la sua presidenza alla Salernitana. Un decennio di alti e bassi, di successi sportivi e contestazioni feroci, che oggi, con il senno di poi, ci porta a riconsiderare il valore di un presidente che, nonostante tutto, ha saputo portare risultati.
L’era Lotito: una storia di successi e contestazioni
Lotito arrivò a Salerno nel 2011, raccogliendo un club sull’orlo del baratro, retrocesso in Serie D e con lo spettro del fallimento che aleggiava sull’Arechi. In soli dieci anni, guidò la Salernitana dalla quarta serie alla Serie A, un’impresa che definire notevole sarebbe riduttivo. Eppure, il suo cammino fu tutt’altro che rose e fiori.
I tifosi granata non gli hanno mai risparmiato critiche e contestazioni. Striscioni offensivi, cori di disapprovazione e perfino irruzioni allo stadio hanno caratterizzato il rapporto burrascoso tra Lotito e la tifoseria. La multiproprietà con la Lazio era vista come un conflitto d’interessi insanabile, alimentando il sospetto che Salerno fosse solo una succursale di Roma.
Ma se c’è una cosa che non si può negare a Lotito, è il coraggio di metterci la faccia. Mentre molti presidenti si sarebbero nascosti dietro comunicati stampa o avrebbero minacciato denunce, lui scendeva sotto la Curva Sud. Affrontava gli ultras a viso aperto, spiegava le sue ragioni, non si sottraeva al confronto, per quanto aspro potesse essere.
Certo, il suo carattere duro e schietto non lo ha aiutato. Le sue uscite spesso sopra le righe e il suo atteggiamento a tratti borioso hanno contribuito ad inasprire gli animi. Ma dietro quella facciata di arroganza si celava un presidente che ha investito tempo, energie e denaro. Si calcola che ha investito circa 42 milioni di euro – per riportare la Salernitana ai fasti della Serie A, e ne ha ricavati solo 10 dalla vendita forzata imposta da Gravina. E l’ha ceduta con il bilancio in attivo.
Solo oggi, a distanza di anni, iniziamo a comprendere il valore di un presidente come Lotito. La sua figura emerge come quella di un dirigente con competenze, esperienza e, soprattutto, con la pelle dura necessaria per resistere alle pressioni di un ambiente spesso ostile.
La controversa cessione del club nel 2021, forzata dalle regole sulla multiproprietà, ha lasciato l’amaro in bocca a Lotito. Ma paradossalmente, è stata proprio la sua assenza a far emergere quanto la sua gestione fosse stata, nel complesso, efficace e vincente.
“Arridateci Lotito” non è solo un amarcord. È il riconoscimento che, al di là delle antipatie personali e degli errori commessi, Claudio Lotito aveva la stoffa del presidente di calcio vecchio stampo. Uno che sa navigare le acque tempestose del calcio italiano, che non ha paura di confrontarsi con chi lo critica e che, alla fine, porta risultati.
E chissà che quei tifosi granata, quelli stessi che lo hanno contestato duramente, non stiano iniziando a pensare che forse, dopotutto, Lotito non era poi così male.