Italia Femminile: cara Bertolini, non è forse il caso di farsi da parte?
L'Italia Femminile paga a caro prezzo la sconfitta per 3-2 con il Sudafrica ed è fuori dai Mondiali. I motivi del fallimento sono tanti.
Il 20 luglio ha preso il via l’edizione 2023 dei Mondiali 2023 di calcio Femminile che quest’anno si sta svolgendo in Australia e in Nuova Zelanda. Il girone dell’Italia non è dei più semplici, specialmente considerata la presenza della Svezia, una delle nazionali favorite ad arrivare quantomeno in semifinale, dell’Argentina, reduce dal terzo posto nella Copa América Femenina e del Sud Africa, forti della vittoria nella Coppa delle Nazioni Africane.
Dopo aver vinto sul finale la prima partita contro la selezione albiceleste, nella seconda sfida la formazione di Milena Bertolini ha subito una pesante sconfitta contro le scandinave per 5-0. Un risultato che non ha tuttavia compromesso la qualificazione delle Azzurre alla fase successiva della Coppa del Mondo. Bonansea e compagne, infatti, che al momento occupavano il secondo posto nel raggruppamento, in caso di vittoria contro il Sud Africa avrebbero passato il turno, mentre in caso di pareggio sarebbe stato importante guardare il risultato dell’altra sfida tra la Svezia (già qualificata) e l’Argentina. Vantaggio di Caruso su rigore, poi il clamoroso autogol di Orsi. Nella ripresa Magaia ribalta il risultato, di nuovo Caruso per il provvisorio 2-2 che avrebbe qualificato l’Italia. Al 92’, però, Kgatlana spezza il sogno azzurro. L’Italia è fuori dai Mondiali.
L’ultima Coppa del Mondo a cui l’Italia ha preso parte è stato quello disputato in Francia nel 2019. In quell’occasione le Azzurre avevano superato a pieni voti la fase a gironi, guadagnando un primo posto nel Gruppo C davanti ad Australia, Brasile e Giamaica. Agli ottavi di finale avevano conquistato una vittoria per 2 a 0 contro la Cina con i goal di Giacinti e Galli, successivamente si sono fermate ai quarti di finale dopo aver perso contro i Paesi Bassi, nazionale che poi ha giocato e perso la finalissima con gli Stati Uniti, per 0 a 2.
Dopodiché tutto è vacillato. La competizione più recente disputata, gli Europei 2022, hanno evidenziato tante problematiche. Questo Europeo «è stata un’esperienza importante che ci farà crescere e diventare più forti», l’analisi fin troppo morbida di Bertolini. Oggi arriva un’ulteriore delusione. L’Italia è fuori dai Mondiali e i motivi del fallimento sono tanti. A partire da una generale confusione della c.t., prima in alcune convocazioni (perché lasciare fuori dalle convocate Piemonte o Galli?, giusto per citare due nomi non casuali) e poi in una totale assenza di idee e di gioco. L’Italia esce in un girone abbordabile, vincendo al limite la partita contro l’Argentina prima del massacro sui calci d’angolo contro le giganti svedesi dal quale bisogna imparare a studiare l’avversario e a leggere le situazioni: sulle palle inattive non esiste solo la zona, specie se non funziona al meglio.
Centrare la qualificazione contro il Sud Africa era doveroso – parliamo di un’avversaria al 54° posto del ranking, per quel che conta, con le azzurre sedicesime –, come sarebbe stato poi fisiologico sbattere su squadre più forti come Olanda o Stati Uniti agli ottavi. Con queste coordinate, era necessario comunque provare a cambiare rotta con le risorse disponibili. La verità è che le altre Nazionali sono cresciute, l’Italia ha fatto un passo indietro. Schiacciate, le azzurre, da ansia e aspettative forse anche eccessive come dimostrato dai festeggiamenti (forse esagerati) esplosi dopo la vittoria contro la squadra di Germán Portanova. Una sconfitta che certifica che la strada da fare per raggiungere le squadre migliori è tanta. Siamo in ritardo, gli ultimi anni di crescita hanno accelerato un processo che però è ancora lungo.
Una rosa mal gestita, con giocatrici fuori posizione (Orsi centrale ne è un esempio) e tanta confusione. Per non parlare di alcune pedine importanti lasciate in panchina come Girelli, Serturini o Greggi che potrebbe essere il vero e proprio perno del centrocampo, apparso sterile e inesperto. Il commento post partita dell’allenatrice dice molto: “L’avversario non era il Sud Africa, ma noi stesse”. La domanda dunque sorge spontanea, è giusto che sia ancora Milena Bertolini alla guida della Nazionale? Va mantenuta questa struttura di squadra o bisogna avviare una transizione? Un dato è certo: con l’eliminazione alla fase a gironi, l’Italia del calcio femminile non fa solo un passo indietro dal punto di vista tecnico e sportivo, ma disperde un patrimonio di popolarità e consenso che sembrava poter solo aumentare.