Liverpool-Napoli, Le Pagelle Brillanti: primi quando entra Elmas
Le Pagelle Brillanti de "Il Punto Brillante" della sfida di ieri tra Liverpool e Napoli, valevole per la sesta giornata di Champions League.
©️ “LIVERPOOL-NAPOLI” – FOTO MOSCA
MERET 6,5
Troppo sfigato. Perché fa la parata più bella dell’anno e poi scopre che era fuorigioco. E perché quando sbaglia, vedi primo gol, non ha la ciorta che il pallone si fermi sulla linea. Va bene che non ci si può fidare di lui, ma questo se si apre un’attività di armi in Ucraina, è capace che Putin e Zelensky vanno a cena insieme sotto la Torre Eiffel.
DI LORENZO 6,5
Quando sei costretto a lavorare 7 giorni su 7, non puoi scendere di casa ogni volta col sorriso. Il capitano non può eccellere in ogni partita e quindi capitano partite del genere, nelle quali si limita al compitino difensivo senza cercare gloria in attacco come successo col Sassuolo. In ogni caso, il Liverpool dal suo lato combina poco o nulla. E quindi obiettivo raggiunto!
OSTIGARD 7,5
Sta diventando una certezza, soprattutto sui colpi di testa. Stacca così in alto che potrebbe stoppare Gallinari senza usare le mani. E con i piedi, nonostante un paio di passaggi in rimessa laterale, pure se la cava discretamente. Sarebbe potuto diventare il re di Anfield, senza quei 15 minuti di revisione VAR sul gol annullato. Ma diventa almeno un principe, con quel salvataggio miracoloso sulla linea al minuto 92.
KIM 6,5
Per 85 minuti gioca a guardie e ladri, inseguendo i “ladri” in maglia rossa, non bianco e nera, rubando loro sempre il pallone, come fanno i ladri veri. E lo fa sempre con la stessa concentrazione e soprattutto cattiveria, manco stesse facendo la controfigura di Cruciani a Tiki Taka. Leggermente colpevole sul gol loro, ma dopo 5 partite e 85 minuti, ci sta un minimo di rilassatezza. Lasciate in pace il soldato Kim.
OLIVERA 8
Quando hai di fronte Salah, uno degli esterni più forti al mondo e lo tratti come se fosse un Krasic qualsiasi, vuol dire che sei forte assai pure tu. Non lo soffre in velocità perché se l’egiziano tiene la Ferrari, lui tiene la Red Bull. Nei contrasti ci mette più cazzimma di quello che ti lascia la raccomandata in cassetta per una multa da ritirare senza averti bussato nemmeno. E quando prende palla, la gioca pulito, senza sbagliare un passaggio. E pensare che ho letto di gente che chiedeva il rinnovo del povero Ghoulam dopo due spezzoni di partita a fine anno.
NDOMBELE 7
La vera grande sorpresa è lui. Perché gioca titolare quando tutti si aspettavano di rivedere Zielinski e perché combatte 90 minuti su tutti i palloni in mezzo al campo, uscendo spesso vincitore. Certo, qualche errorino nell’ultimo passaggio lo commette, ma se il suo compito era di contenere il furore agonistico del Liverpool, penso che l’obiettivo sia stato raggiunto in ciabatte. Perché, diciamolo, i Reds sono stati meno pericolosi della Cremonese di Alvini.
(RASPADORI SV)
Per uno che in Champions ha finora fatto il protagonista, giocare solo 2 minuti in una partita ormai messa in cassaforte nel primo tempo, è stato quasi umiliante. Ma sono professionisti, non bambini della scuola calcio che pagano la retta e devono giocare. E oggi, con Osimhen, questo passa il convento. Magari a Bergamo entra e decide la partita, chissà…
LOBOTKA 7,5
Quando date la palla a lui è come quando raccontate un segreto al vostro migliore amico. Nessuno lo verrà mai a sapere. Nessuno gli leverà mai il pallone. Perché Lobo è così, lo nasconde, se lo porta in giro per il campo, si fa inseguire dagli avversari quasi divertito. Si prende calci perché in campo le armi sono proibite, altrimenti andrebbe preso a mazzate sui fianchi. Potrei fare a meno di internet e della pizza, ma non di lui.
(ZIELINSKI 5,5)
Dieci minuti per lui, sempre con quella pettinatura che oramai si vede solo in Beautiful e Un posto al Sole. Combina poco ed è protagonista, sfortunato ma non solo, del gol del raddoppio, visto che tiene in gioco Nunez mentre passeggia per l’area di rigore manco fosse il lungomare di Via Caracciolo.
ANGUISSA 6,5
Una partita intera per capire se ci possiamo fidare ancora di lui o se sia diventato uno scissionista. La risposta è positiva, di Zambo possiamo fidarci, già da Bergamo. Regge benissimo il confronto fisico con Fabinho, mentre Milner si ricorderà a lungo di lui e delle sue treccine che lo mandano negli spogliatoi “ammaccato” sulla fronte. Gli manca il guizzo, ma sarebbe come chiedere al pubblico di Firenze di battere le mani dopo un gol subito.
POLITANO 6
La partita di Matteo la possiamo paragonare a quando la domenica mattina ti chiedi se quel tuo amico poi è venuto a ballare oppure no. La risposta è sì, perché ci sono le foto come prova. Ma sarà che eravamo ubriachi, non ce ne siamo accorti. Prova qualche giocata per accendere la partita ma il risultato è mediocre. Come quando dici a tua moglie che ci pensi tu a preparare una bella lasagna e poi ti presenti con due toast. Mangiabili, ma non da leccarsi i baffi.
(LOZANO 6)
Viene inserito per incendiare la partita e magari portarla a casa. Però più passano i minuti e più gli azzurri pensano alla partita di Bergamo. Un po’ come dopo il Ferragosto, più passano i giorni e più pensi che l’estate stia terminando. Non incide, ma a noi tifosi va benissimo così.
OSIMHEN 6
Van Djik lo prende a schiaffi e pugni, senza pietà. Lui accetta lo scontro, qualche volta si lamenta, fiducioso di trattarlo come Smalling, con la siringa velenosa all’ultimo minuto. Ma Klopp non è Mourinho, Alisson non è Rui Patricio e Anfield non è l’Olimpico. Victor lo sa, un gol in questa partita lo avrebbe portato agli onori della cronaca sportiva europea, un gol, magari decisivo, con l’Atalanta, lo porterebbe a diventare vicesindaco di Napoli.
KVARA 7
Inizia la partita con 3 tunnel in 10 minuti che è come andare a cena con Peter Griffin ed Homer Simpson e fare 3 rutti ancor prima di sedersi a tavola per far capire loro chi è oggi il migliore. Il suo show dura quasi tutta la partita e Alexander Arnold avrà di lui lo stesso ricordo che Paola Barale ha di Gianni Sperti, quando le capita di fare zapping su Uomini e Donne. Un incubo. Non conclude benissimo, ma continuiamo ad amarlo come un vegano ama il tofu.
(ELMAS 5,5)
Capisci di essere matematicamente ed indiscutibilmente primo quando fai entrare Elmas al posto di Kvara. Che è come farti rappresentare da tuo nonno, sordo al 95% e balbuziente al 99%, alle riunioni di condominio. Il macedone fa quello che sa fare, cioè tenere la posizione e ogni tanto aggiustarsi il ciuffo.
SPALLETTI 7,5
La sua colpa è quella di aver lasciato in campo troppi minuti Kvara, Osimhen, Lobotka e Di Lorenzo. Ma la verità è che se il Napoli per 86 minuti gioca una partita decisiva con la stessa tranquillità di un trofeo Birra Moretti, il merito è anche di Lucianone che concede le briciole agli avversari. Ottima la scelta dei due giganti di colore in mezzo al campo, ottima la scelta di puntare su due saltatori come Ostigard e Olivera. Abbiamo perso e stamattina a Napoli sono tornati i no-vax, anzi i no-Spal, quelli che secondo loro Lucianone non ha mai vinto niente, crollerà a febbraio e Meret è più scarso del portiere del mio condominio. Devono campare anche loro, lasciamoli scendere dal carro fino a sabato. I fatti dicono che Luciano Spalletti ha vinto il suo girone di Champions come successo una sola volta in passato, umiliando Liverpool, Ajax e Rangers. Ed è in fuga in campionato. W Luciano! W il Napoli visto a Liverpool!