Il tackle nel deserto: cara Spagna scegliere il Marocco non è un affare
Sarà il Marocco il prossimo avversario della Spagna agli ottavi di finale dei Mondiali. Per le Furie Rosse si preannuncia una gara tutt'altro che scontata.
©️ “MAROCCO” – FOTO MOSCA
Giappone-Spagna è stata una partita al limite del fair play, per non dire di peggio. L’atteggiamento delle Furie Rosse riprovevole e offensivo della sensibilità morale. Per puro opportunismo la squadra di Luis Enrique ha quasi smesso di giocare, accontentandosi della sconfitta.
Così facendo ha ottenuto in un solo colpo: l’eliminazione della Germania, avversaria comunque di buon potenziale che magari sarebbe tornata a infastidire gli iberici nella corsa al titolo; il secondo posto, che le garantisce la sfida con il Marocco e non con la Croazia; l’inserimento nella parte del tabellone dove non c’è il Brasile.
La Spagna, però, deve prestare molta attenzione. Non so se sia stato un ottimo affare “scegliersi” il Marocco negli ottavi di finale. I maghrebini hanno vinto il girone mettendo in riga la seconda e la terza classificata degli scorsi mondiali, non due armate brancaleone qualsiasi.
Il Marocco inoltre pratica un ottimo calcio, ha un’evidente organizzazione di gioco, e alcuni interpreti, En-Nesyri, Ziyech e Amrabat su tutti, che possono fare danni irreparabili nel cuore della difesa avversaria.
Senza dimenticare che in Qatar è già accaduto di tutto e il suo contrario. E nelle sfide che si consumano in 90 minuti non mi sento a priori di escludere qualche colpo di scena. Un esempio? Senegal-Inghilterra non sarà una gara scontata. Lo scrivo, di nuovo, in tempi non sospetti.
Se si escludono alcuni lampi del Brasile, in parte spariti contro la Svizzera, non ho visto cose trascendentali. Sta prevalendo il calcio fisico e muscolare, più dei colpi di classe. La medaglia d’oro è alla portata di molti, mai come questa volta.