Contro il Milan abbiamo perso, tutti

L'assenza di Osimhen, il centrocampo in tilt, la strana scelta sulle fasce e la questione curve. Contro il Milan abbiamo perso tutti.

Articolo di Salvatore Esposito03/04/2023

©️ “MILAN” – FOTO MOSCA

Una serata da dimenticare. O forse da ricordare, perché nell’anno dei record, del terzo scudetto e della storica qualificazione ai quarti di Champions League, Napoli ed il Napoli scivolano rovinosamente.

L’assenza di Osimhen

Oltre a non garantire la profondità necessaria – ma mancava Osimhen, quindi amen – Simeone è stato poco omogeno nella manovra offensiva. L’ex Hellas Verona, nei 45 minuti +4 di recupero del primo tempo, ha toccato solamente 12 palloni, 21 fino alla sostituzione. Vero anche che non è stato praticamente mai servito dai centrocampisti.

Centrocampo in tilt

Zielinski e Anguissa, i peggiori in campo, hanno faticato a far circolare palla. Oltre ad aver sbagliato passaggi piuttosto semplici, i due risultavano pesanti e poco disponibili a ricevere da Lobotka. Lo slovacco, seguito ad ombra da Bennacer, è stato addirittura costretto a concludere in porta per ben due volte. Non era mai successo. Tonali e co. hanno giganteggiato, sia al centro del campo che tra le linee.

Strane scelte sulle fasce

Le azioni offensive del Napoli si sono sviluppate per la maggior parte sull’out di destra. Politano, che ha palesemente perso il suo duello fisico, tecnico e mentale contro Theo Hernandez, e Di Lorenzo non sono mai stati pericolosi. Tra l’altro, la stessa corsia del Napoli è stata quella maggiormente impegnata a correre e difendere, sprecando così fiato importante. D’altro canto, quando gli azzurri spingevano sulla sinistra, con Kvaratskhelia e Mario Rui, i due che per natura hanno le qualità offensive migliori, risultavano pericolosi.

Ritornando ai numeri, nel primo tempo il georgiano è il secondo giocatore di movimento ad aver toccato meno palloni: 19. Perché si è scelto di puntare (quasi) esclusivamente l’azione d’attacco sulla fascia sinistra?

Questione curve

Triste, troppo triste, vedere le curve in silenzio, impegnate solo a fischiare i cori degli avversari. Zero bandiere, zero striscioni e zero colori. Le curve della città del folklore imbavagliate da politiche societarie e comunali.

Nel bel mezzo della partita, però, vi è uno spartiacque in Curva B: tafferugli tra due gruppi storici della stessa squadra. Ancora più triste. Gli stessi che a Francoforte si sono resi protagonisti nel settore ospiti, a suon di pugni e schiaffi.

Abbiamo perso la prima della trilogia tra Napoli e Milan. Ma in questa serata abbiamo perso veramente tutti.