Napoli e dintorni
Con la matematica a garantire la qualificazione in Champions agli azzurri, è già tempo di proiettarsi alla prossima stagione.
© “NAPOLI” – FOTO MOSCA
Pur di proteggere la discussa reputazione di De Laurentiis “abile, saggio, timoniere del calcio”, si addebita all’isteria lamentosa dei tifosi, l’esodo seriale da Napoli seriale di fior di allenatori (Mazzarri, Benitez, Sarri, Ancelotti, Gattuso). Non costasse una barca di milioni, nessun dubbio, Luciano Spalletti sarebbe già nella sua Livorno a coccolare i nipotini. Se resta, oltre al risparmio, lo deve, ma è una supposizione come dire, da analisi statistica, sul rapporto “signorsì” del tecnico alla gestione amministrativa dell’organico “sparagnina”.
Mai accaduto nel mondo spietato del pallone, che un giocatore indispensabile, faccia la valigia e torni in patria perché nostalgia patriottica. A Napoli, al Napoli è accaduto anche questo, con il greco Manolas. Se davvero fosse in dirittura d’arrivo la breve permanenza di Osimhen all’ombra del Vesuvio, in cambio di 100 milioni di euro, se fossero “in vendita” (pardon per il brutto verbo) Fabian, Zielinski, Lozano, Politano, Petagna, Demme, Malcuit, Ghoulam e il ricercatissimo Koulibaly, altro che bilancio in ordine, il Napoli metterebbe in cassa un tesoretto e non c’è da scommettere che l’investirebbe per compensare e migliorare l’organico sfettato.
Ma poi, perché rifiutare la richiesta di Insigne di ridiscutere il suo contratto per restare nella sua città? All’idea di ricavare il massimo dall’asta di Osimhen De Laurentiis gongola e aggiungerebbe questo ai casi di plusvalenza che ricordano i precedenti realizzati con Lavezzi, Higuain, Cavani, Jorginho….L’acquisto Osimhen (titolare di un contratto quinquennale) è registrato in bilancio con la cifra record di 76.356.819 euro (5,1 milioni il compenso agli agenti). Cose da commercialisti, non facili da spiegare semplicemente: dopo un anno, il cartellino aveva un valore poco superiore a 45 milioni di euro (30.542.728 ammortizzati dopo il primo anno di contratto). Ovvero, il 40% del costo del cartellino era già estinto dopo un anno a bilancio. Dopo due anni, ora, l’ammortizzazione sarà di 53.449.773 euro, il 70%. Nel bilancio rimane la cifra di 23 milioni da ammortizzare.
Con l’operazione Osimhen il Napoli ha incassato 20 milioni con le cessioni al Lille, proprietario del cartellino del nigeriano, dei giocatori Palmieri, Karnezis, Liguori, Manzi. In poche parole, la cessione del giovane centravanti per 100 milioni si tradurrebbe in circa ottanta milioni di plusvalenza (con i venti milioni delle cessioni al Lilla la cifra salirebbe a 97 milioni).
Chi parte, chi arriva: circola il nome di Terrier, idolo della Ligue 1, ma tanto per cambiare arriva veloce la smentita dei giornali francesi.
Dicono del Napoli. Sulle crisi ricorrenti parla il “mitico” Moggi: “La squadra non regge alla pressione della città” (boh? ndr). Lippi: “D’accordo con Spalletti che giudica ingiuste le critiche”. Tuttosport: “Due nomi di tecnici che potrebbe sostituire Spalletti”. Ambrosini: “Ibrahimovic? Sarebbe venuto di corsa al Napoli, non l’ha voluto Gattuso” (vero o fake news? ndr). Anonimo: “Napoli su Hickey, offerta al Bologna”. “Zielinski, quello con più qualità, ma non fa la differenza e va venduto!”. “Kvaratskhelia (neo acquisto del Napoli, ndr): interessante ma dovrà adattarsi alla Serie A”. “Koulibaly resta senza rinnovo, andrà via fra un anno gratis!”. “Il Napoli ha offerto 16 milioni per Traorè (Sassuolo) e prova a ingaggiare Scamacca (Sassuolo)”. “Adani: Il Napoli le ha sbagliate tutte, poi ne fa 6 al Sassuolo quando non serve!”. E chi più ne ha, più ne metta…