Il mare bagna, quasi, Napoli
Dalla storia controversa di Rari Nantes, Canottieri Napoli e Nautico Posillipo, all'inizio dell’era dello strapotere ligure del Pro Recco.

Miti avvolti nella nebbia della ‘memoria corta’, cioè i miracoli dimenticati della Napoli che vive sul mare, di mare, dei fratelli Abbagnale, di Pedersoli ‘Bud Spencer’, di Rosolino, ma su tutto dei circoli nautici che hanno nobilitato lo sport del nuoto e della pallanuoto: nessun mistero è la storia controversa di Rari Nantes, Canottieri Napoli, Circolo. Nautico Posillipo. Osservatorio sulla ‘waterpolo’: della Rari s’è quasi persa ogni traccia. Dopo gloriosi trent’anni di A1 e una decina in A2, ha conosciuto l’amaro della retrocessione in Serie B. La leggenda della Canottieri Napoli, di un favoloso Fritz Dennerlein e di Enzo D’Angelo condottiero di trionfi memorabili del circolo del Molosiglio. In calottina ha vinto quattro scudetti e una Coppa dei Campioni. La Canottieri ha vinto 8 titoli di campione d’Italia, una Coppa Italia e una Coppa dei Campioni d’Europa. Ora staziona in A2.
Talento, classe, intelligenza, autorevolezza: le qualità delle decine di giocatori napoletani e ben rappresentate dal contributo determinante dei fratelli Porzio, di Fiorillo e Silipo, di Nando Gandolfi per la conquista dell’oro olimpico a Barcellona e due anni dopo del mondiale a Roma. Già, i fratelli Porzio, il Posillipo allenato da Paolo De Crescenzo, trainer delle grandi vittorie posillipine, realtà napoletana nata nel remoto 1925 come Circolo Nautico Giovinezza. Il palmares? Undici scudetti, una Coppa Italia, tre LEN Champions League, una Coppa LEN/LEN Euro Cup, una Super Coppa LEN, due Coppe delle Coppe. Insomma, assoluto dominio in Italia e in Europa. 1997 è l’anno della vittoria in Coppa dei Campioni, vinta dai posillipini nella piscina Scandone letteralmente stracolma di appassionati. Il bis, l’anno seguente, conferma il Posillipo tra le squadre più in forma a livello internazionale.
Cambia il mondo, cambia lo sport, si adegua anche la pallanuoto e inizia l’era dello strapotere ligure del Pro Recco, del circolo ‘alimentato’ da finanziamenti milionari di un pool di imprenditori liguri e del Brescia, che conta sul gruppo Systema, sponsor principale. Le due squadre diventano leader indiscusse del campionato, assi pigliatutto di trofei nazionali e internazionali. Sfogliando a caso un paio di pagine di Google ci si imbatte nella classifica della Serie A: Pro Recco (34esimo scudetto) punti 39 e solo vittorie, Brescia a 33, una sconfitta. E il Posillipo? Dodicesimo, con 10 punticini, preceduto dalla Rari Nantes Salerno, più su di due posizioni. E la Canottieri Napoli? Assente, da andarsi a cercare in A2.
Quasi record del Recco per partecipazioni alla serie A, seconda delle 68 squadre che l’hanno disputata con 71 presenze, contro le 87 della Florentia, altra nobile decaduta, 61 quelle della Canottieri, 44 del Posillipo. Nomi nuovi in vetrina: l’Anzio Waterpolis, Metanopoli, Telimar. Ora in Serie A si confrontano Pro Recco, Lazio, Posillipo, Savona, Ortigia, Brescia, Roma Nuoto, Catania, Telmar Palermo, Quinto, Trieste, Anzio, Salerno, Metanopoli. Tuffarsi nel passato? Meglio. Meglio il ricordo del ‘settebello’, della piscina Picornell, della finale Italia-Spagna, delle olimpiadi di Barcellona del ’90, del gol di Gandolfi (9 a 8) a conclusione del terzo tempo supplementare di una partita epica. Meglio evocare il bel tempo, che non lo è più, della pallanuoto napoletana.