Napoli-Lazio, le Pagelle Brillanti: Garcia il peggiore, ma non solo lui
Le Pagelle Brillanti de "Il Punto Brillante" del match di ieri tra Napoli e Lazio, valevole per la terza giornata di Serie A
©️ “GARCIA” – FOTO MOSCA
MERET 5,5
Non può stare ogni partita a godersi lo spettacolo, bisogna anche parare. E questa era la serata giusta, invece 4 tiri, 4 gol. Nessuna papera, sia chiaro. Ma nessuna parata, sia chiarissimo. Forse su Luis Alberto, senza problemi alla prostata, si poteva fare meglio.
DI LORENZO 6,5
La prima mezz’ora è da alieno. Attaccava e rubava palla a Zaccagni manco fosse un professionista che gioca con un dilettante. Poi va anche lui in difficoltà nella ripresa quando la Lazio prende il sopravvento. Ma il capitano è come la parmigiana di melenzane, non si discute, si ama.
RRAHMANI 5,5
Una cosa è andare in giro con la guardia del corpo “Kim, Kim, Kim”, un’altra è farlo da soli. Senza il coreano avrebbe dovuto fare come i bambini al primo anno di asilo, affiancamento finché non toglie il ciuccio, il pannolino e si dimentica della mamma. Errori gravi nessuno, ma alcuni orrori in palleggio si. E fare la difesa alta con la sua “non-velocità” é stato come fare il primo bagno a mare senza protezione. Bruciato.
JUAN JESUS 6
Il migliore della difesa, anche se prendersela con lui è diventato il nuovo sport in città. Appena ci saranno le allerte meteo, vedrete che qualcuno darà la colpa a lui. Invece ci mette più cazzimma di tutti, diventando anche (ahi ahi Garcia) il registra della squadra. Naturalmente passare da riserva a titolare a 32 anni, non è il top. Vero ADL?
OLIVERA 5
Felipe Anderson lo bullizza. Nell’azione del primo gol si prende gioco di lui come fosse un terzino della primavera. E da quel momento entra in un tunnel senza uscita, manco fosse Gianluca Grignani.
(MARIO RUI 5)
Mi prendi la responsabilità di quello che dico. Il portoghese in mezz’ora ha dato dimostrazione che se non gioca titolare manda il suo procuratore nelle radio. Ha meno voglia lui che un essere umano a rientrare dalle ferie il 14 agosto. Solo passaggi all’indietro come se si stesse giocando l’ultimo minuto di gioco con il Napoli sopra di due.
ANGUISSA 5
Ci sono gare che sembra una escort e ti fa venire voglia di raggiungere l’orgasmo solo guardandolo. Poi ci sono partite in cui imita una “moglie media italiana” che accusa continuamente mal di testa per non darla. E se non fai da te, altro che orgasmo. Lento nella testa, nelle gambe e spesso fermo in mezzo al campo come quando piove, stai senza ombrello e pur di non dare 5 euro al pakistano, stai due ore sotto un porticato per non bagnarti.
LOBOTKA 6
Poi mi criticate se sono volgare, ma quando vedi una donna con le gambe aperte (donna = stai solo tu davanti al portiere), non puoi fare finta di niente e te ne vai nell’altra stanza. Ovvero, non puoi passarla alla cieca. Devi tirare, cazzo! A parte questo, non è tra i peggiori. Poca fantasia, ma tocca tantissimi palloni con i centrocampisti della Lazio addosso.
ZIELINSKI 6
Alcuni colpi sono da calciatore vero, come un assist per Osimhen, un paio di sterzate in mezzo al campo e uno stop al volo su una dibattuta da calcio d’angolo. Però anche tanti errori, tra cui quello decisivo che porta al gol di Kamada, quando perde palla in mezzo al campo con la squadra tutta in attacco. Segna, è vero. Ma ha meno meriti di Sarri quando vinse lo scudetto alla Juve. È autorete.
(SIMEONE SV)
Quando hai il Cholito e lo metti 5 minuti, pure se stai giocando male da un’ora e devi recuperare, è come quello che tiene l’aria condizionata in macchina, in mezzo al traffico e preferisce il finestrino aperto. A metà luglio. Simeone è una risorsa, non un Gene Gnocchi da buttare in campo per fare audience.
POLITANO 6,5
Il migliore. E non è nemmeno il mio preferito, anzi. Corre come un Frecciarossa, quando deve puntare Hysaj e quando deve chiudere diagonali su Zaccagni e Kamada. Vero che calcia come una Circumvesuviana, rimanendo in tema trasporti, però sembra uno dei pochi a non voler fare un dispetto a Rudi Garcia.
(LINDSTROM 6)
Giudicarlo dopo questa partita sarebbe come valutare un ballerino di danza classica alla Notte della Taranta. Anche no. I colpi li ha, deve solo portarli da YouTube a YouPorn, dove il secondo rappresenta lo stadio Maradona per noi napoletani.
OSIMHEN 5,5
Non esiste una sola persona al mondo che possa decidere una partita anche quando i suoi compagni di squadra giocano male. Solo Fourneau finora ci è riuscito. La volontà, almeno all’inizio, è tanta. Ma nel secondo tempo diventa un parcheggio fuori al Maradona nei big match… Non si trova e costa tantissimo.
KVARATSKHELIA 5,5
I primi due tunnel ad inizio partita valgono il prezzo del biglietto. Infatti bisognava andarsene dallo stadio dopo i primi 5 minuti, al massimo dopo la sua conclusione parata da Provedel. Perché poi non ne combina una giusta. Marusic diventa un mix tra Di Lorenzo e Cannavaro, non facendosi mai ingannare dai suoi dribbling. Strano. Ma ancora più strana la sua sostituzione. Togliere lui è stato come togliere un cantiere in una piazza frequentata dai vecchi. Nessuno sapeva più cosa fare dopo.
(RASPADORI 5)
Mettere Jack a sinistra è come spiegare il fuorigioco passivo a mia moglie. Inutile. Non ne becca una, mai nel vivo del gioco. E quando gli arriva mezzo pallone, sembra un vecchio di 90 anni che prende per la prima volta un iPhone tra le mani. La sua collocazione tattica sta diventando come il salario minimo… Se ne parla da mesi, ma ancora non si è trovata la soluzione.
GARCIA 4,5
Troppo facile dare la colpa a lui. Ma molte cose non mi sono piaciute. Perché ancora Mario Rui in panchina? Perché fare difesa altissima contro una squadra così tecnica e senza Kim in difesa? Ed il cambio di Kvara quando serviva uno che saltasse l’uomo? Perché 5 minuti a Simeone? Ma soprattutto, se hai 5 cambi e la squadra sta giocando in modo orrendo, perché limitarsi a 4 sostituzioni con Elmas e Cajuste da sfruttare? Che la sosta possa tornare utile per un cambio di marcia perché già stiamo manifestando sintomi di depressione Spallettiana.
SARRI 10
Dieci all’allenatore che si dimostra molto molto preparato tatticamente. Ha annientato Garcia nella ripresa.
Dieci, ironico, all’uomo, capace di inventarsi degli insulti per giustificare il dito medio ai tifosi del Napoli. Ma da uno che ha allenato i gobbi, smentendo tutte le sue dichiarazioni contro i gobbi prima di andare lì, cosa ti aspetti?