ESCLUSIVA – Novellino: “Chi mi criticava da bambina ora mi stima”

Debora Novellino, difensore del Pomigliano, ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni in cui ha ripercorso le principali tappe della sua carriera, passando per il sogno di indossare la maglia della Nazionale.

Articolo di Chiara Frate03/11/2022

© “NOVELLINO” – FOTO MOSCA

Il Pomigliano Femminile dopo il successo sul campo del Parma, nell’ottava giornata di Serie A ha collezionato il secondo trionfo consecutivo battendo anche il Milan. Decisiva la rete di Debora Novellino che a un minuto dal 90’ si invola in campo aperto e batte Giuliani. Il suo cognome sicuramente non vi sarà nuovo: la classe 1997, infatti, è una figlia d’arte: acquisisce la passione per il calcio dal padre Giuseppe e dallo zio Walter, storico allenatore della Sampdoria della prima promozione dell’era Garrone, predilezione che tra l’altro divide anche con la sorella Donatella, nota nel calcio a 5. Il difensore ha iniziato la sua carriera muovendo i primi passi nella società pugliese del Real Pulsiano, poi il passaggio nel 2014 alla Pink Sport Time dove è rimasta sette anni disputando sei campionati di Serie A e uno di B (2016-17). Nel 2021 è approdata alla Sampdoria dove ha ottenuto 14 presenze con la maglia blucerchiata, giocando in totale 1019 minuti. Quattro mesi fa l’arrivo nel club granata con il quale ha collezionato già 7 presenze e una rete.

Debora Novellino ha rilasciato un’intervista esclusiva ai nostri microfoni in cui si è raccontata e ha ripercorso le principali tappe della sua carriera professionistica, passando per il sogno di indossare la maglia della Nazionale Italiana.

Nella tua esperienza c’è una traccia genealogica che ti ha spinta ad amare e praticare questo sport. Quando hai pensato: voglio diventare una calciatrice?

“Ho pensato di voler diventare una calciatrice sin da subito. I miei genitori mi hanno fatto apprezzare e amare il calcio pian piano, mi hanno insegnato molti valori, star insieme ad un gruppo non è semplice, ma loro sono riusciti a far trapelare la parte migliore di me…la mia solarità e la mia bontà mi hanno aiutato a stare in un gruppo ed è questa una delle cose principali per giocare a calcio. Tante volte non sempre il più forte vince, quando si ha un gruppo di 25 persone che sanno lottare insieme per raggiungere i propri obbiettivi, credo che quella sia già una vittoria”.

Quanto è stata importante la tua famiglia nella tua carriera sportiva?

“La mia famiglia è molto importante per me, io non smetterò mai di ringraziare loro per tutti i sacrifici che hanno fatto e continuano a fare. Mi sono stati dietro per anni per far sì che io crescessi calcisticamente e umanamente, credo che questa sia la vera forza per una figlia. Tante volte magari non sono stata la figlia perfetta o la sorella perfetta, ma loro sanno perfettamente che in qualsiasi posto io mi trova, loro saranno sempre la mia priorità!”.

Qualcuno ti ha mai detto che non era uno sport per ragazze?

“Sin da piccola mi hanno sempre detto che il calcio non era uno sport per ragazze, ma io sono sempre andata avanti per la mia strada. Ora magari chi mi criticava da piccola mi stima come donna, perché sono riuscita a realizzare uno dei miei sogni. Non è stato facile come percorso, ma d’altronde le cose semplici non fanno per me”.

Per quale motivo hai scelto proprio il Pomigliano? Quali sono i punti di forza di questa squadra?

“Ho scelto il Pomigliano perché per me è come una rinascita, avevo bisogno di respirare aria nuova. La forza principale di questa squadra è il gruppo, la solarità non manca, ma soprattutto l’aiutarsi e esserci l’uno per l’altra questo è ciò che ci unisce veramente”.

Il vostro campionato non è iniziato nel migliore dei modi, ci sono volute 7 partite per raggiungere il primo successo stagionale. Possiamo affermare, dopo la seconda vittoria consecutiva, tra l’altro contro un’avversaria di livello come il Milan, che la squadra ha ritrovato un equilibrio?

“Pian piano lavorando giorno dopo giorno con umiltà stiamo riuscendo ad ottenere grandi risultati, avevamo bisogno di tempo per conoscerci perché comunque la squadra era nuova, ma ogni giorno stiamo facendo passi avanti”.

In un’intervista hai dichiarato di essere tifosa del Milan. Che cosa ha significato per te giocare contro la tua squadra del cuore, ma soprattutto quali emozioni hai provato quando hai gonfiato la rete decisiva al 89’ e poi sei stata premiata come MVP del match?

“Tifo Milan sin da piccola soprattutto perché mio zio ha giocato lì. Segnare contro questi colori onestamente mi ha dato un’enorme gioia, il Milan non è una squadra qualunque, ha una rosa di giocatrici valide, ma noi siamo state brave e non abbiamo mollato un centimetro. Il merito del mio goal va alle mie compagne di squadra e alla società, loro mi spronano ogni giorno ed io sto crescendo molto calcisticamente grazie a loro che negli allenamenti si impegnano per far sì che ognuno di noi migliori sempre più”.

Dove può arrivare questo Pomigliano?

“Al momento posso solo dire che noi lavoreremo ogni giorno per far sì che arrivi la salvezza il prima possibile”.

Come ci si sente adesso dopo tutti questi anni a essere arrivate allo status di professionista in Italia?

“Bisogna ritenersi fortunati, finalmente! Ci meritavamo questa professionalità già anni fa, però pensando che le piccole dei settori giovanili potranno avere un futuro, questo mi rende molto felice”.

Avrai di certo un idolo o comunque un’ispirazione calcistica, chi?

“Il mio calciatore di ispirazione sin da piccola è stato Zanetti… con la sua umiltà e bontà è riuscito ad ottenere grandi risultati, per me è un esempio da seguire”.

Quanto è forte il sogno di indossare la maglia della Nazionale?

“Sarebbe un sogno indossare la maglia della Nazionale, però i sogni a volte diventano realtà, quindi aspettiamo il momento giusto. Come dice una frase che mi rispecchia “volli, sempre volli, fortissimamente volli”.