Come sarà il Napoli dopo la sosta?

La sconfitta contro la Lazio pesa e non poco sul morale della piazza partenopea ma, forse, dopo la sosta vedremo un Napoli diverso.

Articolo di Alessandro Pierno04/09/2023

© “GARCIA” – FOTO MOSCA

Il Napoli è stato sconfitto 2-1 dalla Lazio dell’ex Maurizio Sarri. Nella serata del Maradona i campioni d’Italia hanno perso la possibilità di fare 9 punti su 9 staccandosi così da Milan e Inter, che continuano il loro cammino in Serie A da imbattute.

Frosinone, Sssuolo e infine i biancocelesti, sono queste le squadre che i partenopei hanno affrontato in questo inizio di stagione e che ci hanno mostrato “il primo Napoli di Rudi Garcia“, o forse non è così. Cosa vogliamo dire con ciò? È ancora presto per dare sentenze e buttare qualcuno nella cella dei colpevoli, ma se Immobile e compagni al Maradona hanno rischiato di battere 4-1 i neo campioni d’Italia, vuol dire che qualcosa forse non sta funzionando.

È servita la peggior Lazio di questo inizio di stagione per mettere in mostra tutti gli errori da matita rossa degli azzurri, che, dopo quasi un anno sul gradino più alto della classifica, sono caduti in maniera indecorosa. Bisogna allora porsi la seguente domanda: che cosa non va in questo Napoli?

Già contro il Frosinone e contro il Sassuolo si è vista una formazione che faceva fatica a collegare i reparti, il centrocampo non fa da collante con la difesa lasciando così dei buchi sul terreno di gioco e muovendosi a vuoto, però quando si vince questi dettagli appaiono come delle piccolezze di poco conto.

Nel match contro la Lazio, invece, è bastata la qualità del solo Luis Alberto per annullare l’intero centrocampo partenopeo in termini di ritmi e di pressione. Probabilmente gli azzurri ancora devono adattarsi agli schemi di Garcia, ma anche quest’ultimo, forse, si sta snaturando per provare a continuare il lavoro di Luciano Spalletti.

Garcia influenzato dall’eredità di Spalletti?

Rudi vuole diventare il nuovo Spalletti? Assolutamente no, ma chi conosce l’allenatore francese sa bene che questo stile di gioco così offensivo non gli si addice. Quando De Laurentiis annunciò l’ex Roma come nuovo allenatore, noi di Sport del Sud ripercorremmo insieme a voi le tappe della carriera di Garcia partendo proprio dalla sua esperienza nella Capitale.

Iniziamo proprio dal modulo: Garcia ha deciso di continuare con il 4-3-3, impostazione tattica che non utilizzava proprio dai tempi in cui sedeva sulla panchina giallorossa. A Roma (come in tutta la sua carriera) il mister nato a Nemours ha ottenuto grandi risultati proprio grazie all’equilibro e la compattezza che la sua squadra mostrava in campo.

Catenaccio e contropiede? Non proprio, ma le ripartenze sono sempre state il punto forte di Garcia, ne sanno qualcosa i vari Gervinho e Thauvin, giocatori che hanno performato in maniera eccellente sotto la guida dell’attuale tecnico del Napoli. Quindi, Rudi prima di arrivare in Campania ha sempre messo l’equilibrio, l’ordine e la fase difensiva alla base del il suo concetto di gioco. Perchè adesso non è più così?

Forse tutto questo sperimentare è dovuto alla tanta qualità di cui dispongono i vari singoli della rosa partenopea che permettono a qualsiasi allenatore di concentrare i propri schemi giocando un calcio offensivo e verticale.

Napoli-Lazio

Tornando su Napoli-Lazio dobbiamo fare un’analisi oggettiva della partita e non si può non dire che, nei primi 30 minuti di gara, se i partenopei si fossero portati sul 3-0 non avrebbero rubato niente a nessuno. Infatti, nei primi 45 minuti, oltre al gol di Zielinski, si registrano la conclusione di Kvaratskhelia sventata dal tuffo di Provedel, e il colpo di testa di Osimhen uscito per millimetri dallo specchio della porta.

Il problema forse è stato proprio dare tutto nella prima mezz’ora di gioco, rimanendo senza energie nel secondo tempo. Infatti, nei primi 35 minuti le due squadre erano lunghissime, con ritmi forse ancora troppo elevati per una squadra che è ancora in costruzione nonostante la vittoria del campionato nella passata stagione. Non è finita qui però, perchè non solo il centrocampo è stato la grande nota negativa nella notte del Maradona, ma la difesa così alta da parte del Napoli ha agevolato la partita della Lazio che ha messo in mostra un ottimo Felipe Anderson.

2 fuorigioco segnalati dal guardalinea prima e dal VAR successivamente hanno evitato al Napoli un triste e sonoro 4-1. Sicuramente se si vuole giocare con una linea così aggressiva non si può schierare titolare Juan Jesus, ma guai a dare colpe al brasiliano. Non è sicuramente colpa del difensore ex Inter se la società si è mossa tardi per comprare il vice Kim (Natan) e se quest’ultimo viene visto ancora acerbo dall’allenatore.

Cosa aspettarsi dal Napoli dopo la sosta

Dopo la sosta inizierà la vera stagione e non si potrà più sbagliare, la trasferta di Genoa darà il via ad un filotto di 7 partite dove il Napoli affronterà il Bologna, l’Udinese, Lecce e Fiorentina, senza dimenticare gli impegni di Champions League contro Union Berlino e Real Madrid.

La partita contro la Lazio ha messo in mostra errori e orrori che non possono ripetersi. Quindi, cosa dobbiamo aspettarci dal Napoli?

Sicuramente l’utilizzo di Natan, è ora che società e tifosi vedano con i propri occhi cosa può dare il brasiliano sul terreno di gioco e se è stato corretto investire su di lui. Continuare a tenerlo delegato in panchina vorrebbe dire ammettere di aver sbagliato profilo per il post Kim.

Cosa più importante, sarà la sistemazione tattica del Napoli sul terreno di gioco. Basta vedere reparti così lunghi e distaccati, se per avere equilibrio ed essere più efficaci bisogna rinunciare al bel gioco ben venga allora.

Infine, ci aspettiamo che Garcia lanci nella mischia con più frequenza i nuovi Lindstrom e Cajuste per permettere a questi ultimi di entrare in confidenza con il calcio italiano.