Esclusiva – Paganese, D’Agostino: “Derby? Casa nostra deve essere un fortino”
Stefano D'Agostino, grande colpo di mercato della Paganese, ha rilasciato un'intervista a SportdelSud in vista del derby con il Sorrento.
Stefano D’Agostino, trequartista, seconda punta e all’occorrenza esterno d’attacco, si è trasferito ad inizio agosto alla Paganese , che si è assicurata le prestazioni di un giocatore che rappresenta un lusso per la categoria. Il classe ‘92, che vanta infatti più di un goal ogni due partite in carriera nel campionato di Serie D, è intervenuto ai nostri microfoni in vista del Derby con il Sorrento in programma domenica.
Dopo la retrocessione dello scorso anno, che ha portato ad una rifondazione della squadra tra panchina e campo, come descriveresti questo inizio stagione e quali sono i vostri obiettivi?
“È stata una squadra costruita anche abbastanza tardi viste le vicissitudini societarie, poi il presidente ha voluto rilanciarla. Ha costruito una squadra con ambizioni. Naturalmente sappiamo che questa è una categoria dove ci sono tante squadre importanti che vogliono il nostro obiettivo, quindi essendo tutti nuovi, allenatore nuovo, sicuramente c’è bisogno di un po’ più di tempo. Però con la vittoria di domenica speriamo di esserci un po’ rilanciati per le prime posizioni che sono quelle dove vogliamo stare.
Sicuramente l’ambizione è quella di tornare il prima possibile nei professionisti perché è dove devono stare questa società e questi tifosi. Detto ciò, come dicevo prima, non siamo gli unici ad avere questo obiettivo e ne va solo una su. Quindi sarà un campionato lungo, tortuoso e alla fine vincerà chi avrà meritato di più, però sicuramente l’obiettivo è quello di tornare il prima possibile dove la Paganese è stata tutti questi anni”.
Pagani è una piazza calda, quanto supporto vi sta dando la tifoseria in questo avvio di campionato?
“Fortunatamente sono abituato, in carriera ho giocato a Taranto, Catanzaro, Campobasso, Trieste… quindi è solo bello essere in piazze come la Paganese dove c’è tanta pressione. Ancor di più stando in Serie D dopo tanti anni in cui hanno giocato in C. C’è quella pressione bella, giusta, e c’è entusiasmo. I tifosi hanno voglia di tornare subito su, sono legatissimi alla squadra, quindi è solo motivo di orgoglio e questa pressione è una motivazione in più per far uscire il meglio da noi stessi. Deve essere solo una cosa positiva”.
Domenica affronterete il Sorrento primo in classifica, le tue parole in vista del Derby?
“Allora, trattandosi della Paganese e avendo l’obiettivo di cui parlavamo prima, tutte le partite sono sentite, tutte devono avere l’intento di portare a casa i tre punti, motivo in più domenica in casa, di fronte al nostro pubblico contro la capolista momentanea. È una squadra composta da giocatori esperti, con cui ho giocato più volte, so il loro valore, però con massimo rispetto ti dico noi siamo in casa nostra, sappiamo che deve essere il nostro fortino, dobbiamo fare grossi risultati. Poi giochiamo con una squadra che ha vinto sette partite su sette nelle ultime uscite e speriamo di accorciare già domenica e avvicinarci sempre più a loro”.
Averti in squadra in questa categoria è un lusso considerando la tua media goal, ti sei prefissato un obiettivo personale per questa stagione?
“In questa categoria ho più di un goal ogni due partite, sono numeri ben chiari; paradossalmente il mio ruolo non li richiederebbe perché essendo una seconda punta, un trequartista, un attaccante esterno all’occorrenza, non avrei bisogno dei 20 goal canonici che faccio all’anno. Forse è proprio questo il mio segreto: non sono uno che si prefissa un obiettivo, sono uno che vive per queste cose, meno ci pensi e più ti metti a disposizione degli altri, più arrivano anche le soddisfazioni personali.
Quest’anno c’è una doppietta con l’Angri, alcuni me la attribuiscono, altri riportano un goal mio e uno di De Felice. Considerando questa rete, sono 5 goal in 8 partite, conditi anche da 4 assist che fanno tornare al discorso di essere uomo squadra. Poi sicuramente nelle partite e nei momenti difficili anche fare qualche goal per aiutare la squadra ben venga. Non mi sono prefissato un numero, il mio record è 26, punterò al massimo”.
Ci racconti qualche retroscena del tuo arrivo alla Paganese e le tue sensazioni in questa nuova avventura?
“È stata facile come scelta, se devo fare questa categoria lo faccio in piazze e società che con i dilettanti non hanno niente a che fare. Ho ricevuto la chiamata del presidente e del direttore che mi hanno illustrato un po’ il progetto e conoscendo la squadra che è stata per anni nel professionismo avevo voglia di misurarmi con una piazza che, ripeto, ha tutto del professionismo, dall’organizzazione, allo stadio e ai tifosi, per poi tentare di raggiungere il massimo obiettivo. Questo è ciò che stimola me. Quindi è nata un po’ così ma è stato facile accettare, era quello che cercavo“.