Il caso Djokovic sembra un inedito di Agatha Christie
Colpo di scena: Djokovic è stato bloccato sull’aereo dalle autorità locali di Melbourne, non è potuto sbarcare.
Colpo di scena magistrale: il caso “Djokovic” diventa materia per un inedito di Agatha Christie, l’intrigo di una trama già complessa, indagine impegnativa per l’acume investigativo di Messieur Poirot.
Quando ancora sono alti i decibel dello sdegno per il “go” concesso al famoso tennista serbo, ammesso al torneo dell’Australian Open benché privo del green pass o comunque di un certificato di vaccinazione, al numero uno del tennis mondiale è stato impedito di scendere dall’aereo e il motivo, sempre che sia confermato, sarebbe un’irregolarità nella richiesta del visto. Djokovic bloccato sull’aereo dalle autorità locali di Melbourne, non è potuto sbarcare.
Aveva ottenuto dagli organizzatori del famoso torneo l’ok a giocare, a tentare la decima vittoria grazie alla decisione contraria alle norme generali di sicurezza e al divieto per i non vaccinati di giocare a Melbourne. La decisione di ammettere il tennista aveva scatenato la contestazione di addetti ai lavori e non solo. Sdegno anche per la motivazione del via libera: “esenzione medica”. Dura la reazione del ministro australiano dello sport Jaala Pulford, che evidentemente ha trovato il modo per annullare la decisione degli organizzatori del torneo, interessati al plusvalore della presenza di Djokovic.
Il minstro: “Non forniremo a Novak Djokovic supporto per la richiesta di visto individuale per partecipare all’Australian Open 2022. Siamo sempre stati chiari su due punti: l’approvazione dei visti è di competenza del governo federale e le esenzioni mediche sono di competenza dei medici”. All’abilità di Poirot è affidato il finale del caso.