L’ora di ripartire

Arriveranno i sostituti di Giuntoli e Spalletti, ma è la squadra che va rinforzata altrimenti non sarà da vertici: serve una ripartenza.

Articolo di Mario Gargiulo05/06/2023

©️ “RIPARTENZA NAPOLI” – FOTO MOSCA

Napoli e il Napoli hanno celebrato il loro trionfo al Maradona con una festa davvero ben costruita e alcune performance incantevoli: citiamo come preferenze personalissime la sorprendente Arisa di “Je te vurria vasa’”, la meravigliosa e carismatica Noa, l’intramontabile Sannino.

Scudetto in cassaforte a marzo dopo la partita esterna con il Torino e campionato chiuso con sedici punti di vantaggio sulla seconda: migliore attacco, migliore difesa, migliore giocatore, migliore attaccante (capocannoniere) e migliore difensore. Ci sarebbe stato anche il titolo di migliore centrocampista ma il piccolo slovacco ha il potere di risultare invisibile agli occhi degli stolti: come l’essenziale.

La grandezza dei napoletani sta nell’essere riusciti a non farsi rovinare il fegato dalle querelle delle ultime settimane. Sono riusciti a tributare il giusto trionfo al migliore allenatore della storia del Napoli e a trattare con indifferenza un direttore sportivo che vuole abbandonare la nave per la peggiore concorrenza: nel momento più delicato.

Per noi Giuntoli e Spalletti  appartengono al passato. Indipendentemente dalle scelte di convenienza di ADL sulla loro gestione da qui in avanti, gli diciamo con suprema indifferenza: adios e buona vita.

Noi abbiamo una sola luce e punto di riferimento nel Presidente, l’unico che non lascerà mai la nave in balia dei marosi. Unico di cui avere fiducia, grandi pensate e errori compresi.

Ricostruirà, come sempre. Il Napoli non può iniziare cicli come le grandi d’Europa. Non ha potere economico e attrattiva sui giocatori d’elite che giustamente aspirano a guadagni e carriere fuori portata. Tenere i Kim, gli Osimhen e in futuro anche i Kvara, quando questi dimostrassero di essere player da Premier, a 10 milioni e più netti all’anno, è semplicemente impossibile. Di più: è controproducente.

Tutto ciò premesso, noi pensiamo che questa rosa, anche se rimanesse uguale, l’anno prossimo 90 punti non li farebbe e non sarebbe competitiva in CL con l’obiettivo di pareggiare o migliorare il 2023.

Vediamo quali sono a nostro avviso i suoi limiti. 

In difesa la fascia sinistra resta debole: Rui, 32 anni, è un giocatore fisicamente ipodotato con storici limiti tecnici nella fase difensiva e Olivera, dal rientro post mondiali, ha mostrato un’involuzione preoccupante. Poi c’è l’uscita di Kim che apre una voragine da chiudere con un acquisto importante perché gli altri centrali sono poco più che onesti pedalatori. 

In mezzo al campo, sperando in San Lobotka e in una maggiore continuità di Anguissa, abbiamo già oggi il buco Zielinski. Osannato dall’universo mondo per ragioni imperscrutabili, ancora una volta ci ha lasciato in 10 per due terzi abbondanti del campionato. Se proprio ADL non riesce a distaccarsene, può essere al più una riserva da centellinare. Lì in mezzo ci vuole ben altro. La panchina perderà l’inutile e pachidermico Ndombele oltre che Demme: va rinforzata. Qualcuno dovrà decidere se Gaetano potrà dare un contributo, in caso contrario è giusto lasciare a questo ragazzo l’opportunità di vivere la sua carriera altrove.

Data per acquisita la permanenza di Kvara, in attacco non sappiamo cosa potrà succedere con Osimhen. E’ un giocatore che per certe cifre devi lasciare andar via: è stato il protagonista indiscusso dello scudetto, più di chiunque altro, ma un altro anno da Re Mida non è facilmente pronosticabile. Sembra sicuro che parta Lozano, senza rimpianti, e i vari Politano, Elmas, Zerbin non offrono certo sufficienti garanzie come titolari di una squadra con ambizioni di vertice in Italia e non solo. Speriamo che il nuovo tecnico sappia “reinventare” in campo Raspadori, da trequartista o esterno, più di quanto abbia saputo fare Spalletti. Lui e Simeone possono essere ancora tra i valori aggiunti più importanti nel nuovo anno. 

Infine il portiere. Meret qualche progresso l’ha compiuto. Ma se guardiamo a Juve, Milan, Inter, forse anche Roma e Lazio, siamo messi peggio. Anche ieri nella più inutile delle partite, ha mostrato insicurezze inspiegabili, inchiodato sulla linea di porta contro ogni logica. 

Tutto però comincerà dalla scelta del coach, così come è stato con Spalletti. ADL finora non ha avuto mezze misure: un grande o un quasi carneade. Gattuso e (in parte) Ancelotti esclusi, non ha mai sbagliato. In bocca al lupo, allora, Presidente! 

FORZA NAPOLI SEMPRE

LEGGI ANCHE: