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Brasile-Corea del Sud, l’ultima gufata della ciucciuvettola: torna a casa Kim

'a ciucciuvettola

Ambarabà ciccì coccò, tre civette sul comò. E almeno in tre, dobbiamo essere oggi. ‘A ciucciuvettola da sola potrebbe non bastare. Per carità, non sto parlando del risultato finale di Brasile-Corea del Sud, ma delle condizioni fisiche di Kim Min-jae. Infatti, se il lavoro da iettatore è quasi concluso con l’uscita di Zielinski, quarto giocatore del Napoli su cinque, resta un ultimo sforzo da fare. E che sforzo! È del pilastro difensivo azzurro che stiamo salvaguardando la salute.

Non ci sono dubbi che, se dovesse scendere in campo questa sera, come sembra, non risparmierà mezza goccia di sudore. Se poi si considera che, probabilmente, si tratta della sfida più affascinante che i coreani potessero aspettarsi di giocare, la presenza di Kim appare praticamente obbligata. Il Brasile riabbraccia Neymar, fresco fisicamente ma acciaccato dal colpo ricevuto alla caviglia. La stella verdeoro vorrà sicuramente essere protagonista. E noi ci auguriamo che sia così. In nome dell’amore per lo spettacolo, per il talento ma, soprattutto, per Kim.

Brasile-Corea del Sud

Anche soltanto pronunciarlo a voce alta spazza via ogni dubbio di risultato: Brasile-Corea del Sud. Due paesi diametralmente opposti, tanto geograficamente, quanto culturalmente. Le specialità sportive coreane sono sempre state tiro con l’arco, baseball, pallavolo e, ovviamente, Taekwondo (sport nazionale). C’è bisogno che vi dica in Brasile qual è lo sport principe? Non sono solamente le cinque coppe del mondo, è l’immaginario collettivo che associa il calcio ai brasiliani e li ha eletti a simbolo di questo microcosmo.

D’altronde, l’epopea di Pelé (al quale facciamo un grandissimo augurio di pronta guarigione) ha segnato due decenni e più in giro per il mondo. Ronaldo, quello vero, ha sollevato il trofeo mondiale da capocannoniere proprio nell’edizione Giappone e Corea del Sud. Se non è simbolica la partita di questa sera, non so davvero cosa lo sia. Corsi e ricorsi, coincidenze e destino, ma chi vince alla fine è il Brasile.

Il Portogallo è stato sorpreso dai coreani nell’ultima partita del girone, pur avendo avuto il quasi totale controllo della partita sul piano del gioco. Alla fine, però, l’organizzazione dei ragazzi di Bento, unito a motivazione e abnegazione, ha sovvertito un risultato che sembrava scritto, conquistando il diritto di vedersela con il Brasile stasera. Magari i lusitani hanno un po’ tirato i remi in barca, dato il primo posto già assicurato nel girone. Tuttavia, sono convinto, non fosse nei loro programmi farsi beffare negli ultimi minuti così ingenuamente. Memento per i pentacampioni.

Quindi, onde evitare sorprese, il mio anatema aleggerà pesante sui giocatori della Core del Sud, nella speranza di rendere pesanti anche le loro gambe. Kim sarà chiamato a giocare la partita più importante della sua vita. I talenti offensivi del Brasile sono un banco di prova per chiunque, a maggior ragione in un Mondiale. L’orgoglio del centrale azzurro potrebbe portarlo a strafare e, nella peggiore delle ipotesi, a farsi male seriamente. Spalletti avrebbe un mancamento sul posto. Non temete, ‘a ciucciuvettola ha altri programmi. Napoli ha altri programmi. Un programma che sfuma in sogno, atteso trent’anni, e dipinto di verde, bianco e rosso.

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