Un caffè dal sapore amaro: il caso Juventus
Con questo freddo, un caffè ed un amico amante del giuoco del pallone, l'argomento che tiene banco è quello che si sta vivendo in casa Juventus.

©️ “JUVENTUS” – FOTO MOSCA
Caro SportSud, è il cinque dicembre ed inizia a far freddo; dall’altra parte del mondo nel caldissimo Qatar si è appena conclusa la parte iniziale di un Mondiale discusso e criticato,
che ci sta dando i primi giudizi sul campo di questo nuovo e atipico torneo invernale. Spiccano su tutti, in positivo, i primi posti di Giappone e Marocco.
Con questo freddo, con avanti un caffè ed un amico amante del giuoco del pallone, l’argomento che tiene banco, il più caldo, quello che è motivo proprio del caffè,
non è il Mondiale ma è quello che si sta vivendo in casa della Vecchia Signora.
Quello che è successo la sera del 28 Novembre annunciato durante la partita Portogallo-Uruguay ha dello storico, per lo meno per quanto riguarda la compagine bianconera. Lo paragono come l’11 settembre, o almeno ha l’aria di esserlo.
La situazione in casa Juventus sembra molto complicata e più passano i giorni e più la vicenda si arricchisce di nuovi colpi di scena, intercettazioni e svolte. La giustizia dovrà fare il suo corso, e solo dopo che questa avrà fatto chiarezza si potrà puntare il dito ed i forconi. Sicuramente parlarne per provare a capire cosa sta succedendo può essere un primo passo.
Esattamente un anno fa, la Guardia Di Finanza coadiuvata dalla Procura di Torino, dopo un blitz in sede riscontra anomalie nei bilanci della società zebrata. E qui che la vicenda inizia a far clamore ed inizia a far cadere i primi tasselli di questo “domino”. Parte tutto con l’apertura di un’indagine da parte della procura sportiva sulle plusvalenze.
Partono dei blitz anche nelle sedi di altre società calcistiche, ma dopo qualche mese viene stoppato tutto, poiché tali plusvalenze sono valutazioni, e come tali sono parametri soggettivi che le società mettono ai propri giocatori anche se queste cifre sembrano effettivamente ingigantite per far quadrare i conti.
Per la stragrande maggioranza delle società coinvolte in questa indagine, la situazione sembra essersi conclusa, ma per la Juventus no. Gli inquirenti hanno continuato a scartabellare finché non hanno trovato carte private riguardanti il pagamento delle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno (parliamo dell’anno 2020, pieno periodo Covid) del gruppo squadra.
Questi tagli poi sarebbero stati recuperati successivamente dai calciatori con dei bonus: operazioni che permettevano alla società di poter spalmare dei costi comunque molto gravosi in un periodo triste per tutti. Questo tipo di operazioni sono lecite finché viene a mancare una segnalazione/scrittura/traccia a chiusura del bilancio dell’esercizio in questione.
Anche l’organo UEFA ha aperto un’indagine allo scopo di capire se siano state commesse irregolarità in bilancio per poi verificare se siano state violate le regole sul Fairplay finanziario. Come già detto in precedenza parlare di quello che è stato fatto o non fatto, di quello che può essere o di quello che sarà da parte di istituzioni e della società Juventus sarebbero solo speculazioni fini a se stesse. Sicuramente quando sarà fatta più chiarezza e la macchina della giustizia avrà fatto il suo corso sarebbe molto interessante poterne eviscerare gli sviluppi.
Il calcio, quello dei giorni d’oggi, soprattutto quello post Covid, è stato costretto a guardarsi negli occhi e a rendersi conto che la gestione e la programmazione sono l’unica via di uscita per la sopravvivenza stessa del movimento calcio. I primi nodi stanno venendo al pettine.
La cosa che sicuramente rincuora un appassionato di calcio è che almeno in campo italiano la situazione finanziaria influisce anche sulle prestazioni sportive, prendendo in considerazione le 7 sorelle della Serie A, il Milan con la vittoria dello scorso campionato e il Napoli autore di un inizio molto convincente sono indizi a tesi di questa mia supposizione. Come si suol dire… due indizi fanno una prova!
Per la rubrica “Le vostre voci”, Ciro De Candia.