Chi non si è emozionato nell’ammirare la vignetta di qualche mese fa che rappresentava il piccolo Ciro Romeo giocare a palla tra i vicoli di Napoli. Poco più in alto, i due neogenitori Dries e Kate, affacciati al balcone che lo invitano a tornare a casa per pranzo. La forza di quel disegno si racchiude nella tenerezza di Mertens, considerato figlio della città partenopea.
Non è un caso che nessuno, tra i tifosi, creda – o voglia credere – nell’addio del belga. Mai nessuna separazione nell’epoca De Laurentiis farebbe così male. E non è un caso che Danilo Pergamo, autore della vignetta, si diverta a disegnare Dries più di qualsiasi altro giocatore. È il suo soggetto preferito, perché sprizza da tutti i pori il senso della napoletanità.
Oggi a Sport del Sud, DaniloPè ci racconta del suo legame con il numero 14 azzurro, di come nascono le idee delle vignette e di quali sono i suoi sogni nel cassetto.
Danilo, come nascono le idee per le tue vignette? Hai disegni già in cantiere?
“Capita che vedo una cosa che mi dà uno spunto e comincio a buttare giù uno scheletro, poi attendo il momento giusto per poter realizzare una vignetta. La maggior parte delle volte, però, è un qualcosa che nasce tutto insieme. Dopo un evento sportivo succede che riaffiora tra i ricordi una scena di un film o di una serie ed è così che spontaneamente nasce il collegamento”.
Con quale vignetta è esploso il fenomeno di DaniloPè?
“Se vogliamo parlare di esplosione ti dico la vignetta che rappresenta Mertens tra i vicoli di Napoli. Quella mi ha portato la maggior parte delle persone e la gente ora s’aspetta da me qualcosa ad ogni partita. Prima di quella vignetta avevo un seguito più circoscritto. Successivamente, poi, quando si parlava del figlio “Ciro” preparai la vignetta simile con lui che chiama il bambino dal balcone”.
Hai trattato anche di Politica…
“Sì, è un mondo che tengo sempre aperto: tutto ciò che è legata all’attualità. Laddove c’è qualcosa di forte che penso possa essere rappresentato o che vale la pena spendere un po’ di tempo per realizzare lo faccio. Con meno frequenza, certo, sia perché deve capitare il momento che ti porta a realizzare un lavoro e sia perché dipende dal target di riferimento. La settimana scorsa ne feci una sulla decisione sulla legge dell’aborto negli Stati Uniti. Lo faccio anche perché, sapendo di avere un pubblico abbastanza vasto, serve per accendere una luce su argomenti che voglio che non vadano a finire nel dimenticatoio. Do, per quanto possibile, un mio contributo”.
Il calciatore che più ti diverte disegnare?
“Mertens mi ha sempre divertito tantissimo. Come calciatore e come personaggio è quello che mi ha sempre fatto divertire di più, ed infatti è uno dei personaggi principali delle mie vignette. È una persona a cui piace divertirsi. Gli piace scherzare in tutto quello che fa, e lo vediamo nelle esultanze, nelle dichiarazioni… A differenza di alcuni calciatori che vediamo più seriosi che non danno quella soddisfazione che invece dà Mertens”.
A proposito di Mertens: qual è la tua opinione sul mancato rinnovo?
“Non lo so in realtà. A me fa strano che né lui né la società si siano espressi sul mancato rinnovo. È una cosa che è stata lasciata cadere. Lui non si è accordato con altri ed il Napoli non lo ha salutato. Prendo l’esempio dell’addio di Gattuso: finito il suo tempo, De Laurentiis non fece neanche finire la partita che pubblicò il tweet di saluti e ringraziamenti. Con Mertens no. È vero che non è successo neanche con gli altri in scadenza, però Dries è una figura differente e ha un peso diverso. È la storia recente, e non, del Napoli. Mi sembra strana, dunque, questa situazione. Secondo me la parti stanno ancora parlando”.
Quale sarebbe il tuo colpo di mercato se fossi il Presidente?
“Considerando che i vari ruoli sono abbastanza coperti, mi aspetto un colpo più importante sull’esterno destro d’attacco. Si è fatta fatica, con Lozano e Politano che non hanno reso al 100%. Mi piacerebbe vedere lì qualcuno di valido che dia un po’ di brio. Devo farti un nome? Domenico Berardi. Poi Dybala infiammerebbe i tifosi, ma lo vedo fuori dai parametri del Napoli, soprattutto per la nuova politica della società”.
Il tuo sogno nel cassetto, invece?
“Ne ho tanti tanti tanti. Mi piacerebbe poter applicare in maniera un po’ più seria la mia attività di vignettista al mondo calcio. Che sia della mia squadra o più in generale della Serie A. Poi mi piacerebbe confrontarmi con qualche progetto legato al mondo dell’animazione. Più che sogno nel cassetto ho una cassettiera di sogni”.
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