Il tackle nel deserto: per il Marocco è arrivato il momento di banchettare
Il Marocco eguaglia Camerun, Senegal e Ghana come miglior piazzamento di una nazione africana ai Mondiali. E se fosse possibile spingersi oltre?
Che bello il Marocco ai quarti di finale di un Mondiale fino a oggi noioso e scontato. C’era bisogno di questa boccata d’ossigeno. La consistenza maghrebina ha avuto la meglio sul tiki taka spagnolo. Le Furie Rosse hanno un futuro importante, ma il presente li ha riportati con i piedi per terra e le ossa rotte.
Quando Sarabia ha scheggiato il palo a tempo scaduto ho avuto la certezza che il Marocco ce l’avrebbe fatta. Il sinistro del giocatore del Psg era identico alla conclusione di Baggio ai mondiali del 1998 contro i francesi. Gli azzurri fallirono il colpo di grazia e i transalpini ci punirono ai rigori. Insomma, un film già visto.
Il Marocco eguaglia Camerun, Senegal e Ghana come nazione africana che si spinge fino ai quarti di finale in una Coppa del Mondo. Però c’è una differenza molto importante: i ragazzi di Regragui hanno tutti i numeri per entrare nel novero dei fantastici quattro. Un Marocco da podio? Per quello che i maghrebini hanno fatto vedere nelle prime quattro partite non sembra affatto impossibile.
La leggerezza mentale di non aver nulla da perdere farà il paio con la fame atavica di un continente che per causa di forza maggiore (leggi colonialismo) si è sempre trovato nelle circostanze di guardare gli altri dal basso verso l’alto. È arrivato il momento di banchettare.