Eroi scudetto: Giovanni Di Lorenzo

Giovanni Di Lorenzo potrebbe diventare il terzo capitano del Napoli campione d'Italia. Dai suoi esordi come attaccante nella Lucchese, alla Primavera con la Reggina, fino alla sua affermazione in B con l'Empoli.

Articolo di Erika Merolla07/03/2023

©️ “DI LORENZO” – FOTO MOSCA

Solo quattro anni fa, per 8 milioni di euro, approdò in maglia azzurra un ragazzino – ormai cresciuto – in punta di piedi, Giovanni Di Lorenzo. Nessuno poteva immaginare che nell’anno dei sogni per i tifosi del Napoli quello sarebbe diventato un idolo per i tifosi e il capitano del club.

Gli esordi

Giovanni Di Lorenzo, o Batigol per gli amici, nasce in un piccolo paesino in provincia di Lucca, Castelnuovo di Garfagnana, il 4 agosto 1993. Il soprannome? No, non è dato dal codino, ma dalla sua posizione in campo. Ad inizio carriera, l’attuale capitano del Napoli giocava come attaccante nelle giovanili della Lucchese, squadra in cui ha militato tra il 2004 e il 2009. Nonostante l’epiteto e la sua forza fisica, non aveva grande propensione per il gol. I suoi allenatori decisero così di scalarlo prima a centrocampo da centrale, poi in difesa da stoppe, dove cominciò a mostrare buone doti.

L’approdo in Serie B

Nell’estate del 2009, Di Lorenzo si trasferisce in Calabria, precisamente alla Reggina, che all’epoca militava in Serie B. Gioca la prima stagione con gli allievi, dove vince il Torneo Internazionale di Sanremo. Nei due anni successivi si conquista la fascia di capitano Primavera. Ha qualcosa di speciale: dedizione, qualità e personalità. E il suo impegno in campo viene premiato, tanto che a soli 17 anni esordisce in Serie B con la prima squadra in trasferta contro il Sassuolo.

Matera ed Empoli

La squadra calabrese decide di girarlo in prestito per fargli fare le ossa. Approda quindi al Cuneo, che all’epoca militava in Lega Pro Prima Divisione. Per Giovanni è una bocciatura ma non si arrende, continua a lavorare senza mai fermarsi, tanto da tornare alla Reggina nell’estate del 2013, dove colleziona 20 presenze in Serie B. L’anno successivo, a causa della retrocessione dei granata, disputa il campionato di Lega Pro da titolare indiscusso.

La Reggina fallisce, e Di Lorenzo si trasferisce al Matera a parametro zero nel 2015, dove incontra il tecnico Pasquale Padalino, impressionato dalla velocità e dalle qualità tecniche del giocatore. L’allenatore ha quindi l’intuizione di spostare il centrale difensivo sulla fascia: in 3 anni colleziona 58 presenze condite da 3 gol e oltre 10 assist.

La svolta si materializza nel 2017, quando si traferisce all’Empoli firmando un contratto triennale. Sotto la guida di Vincenzo Vivarini prima e Andrea Andreazzoli dopo, Di Lorenzo riesce a raggiungere la promozione in Serie A.
La sua stagione da esordiente nella massima serie è clamorosa: gioca 37 partite siglando 5 assist.

L’arrivo a Napoli

Le qualità di Di Lorenzo sono ormai sotto gli occhi di tutti, Cristiano Giuntoli è quello che ci crede di più. Il DS del Napoli fiuta l’affare e lo acquista per poco più di 8 milioni. Il calciatore ottiene la fiducia di Ancelotti e Gattuso, ma anche di Mancini. Il CT dell’Italia decide di convocarlo in Nazionale e da titolare vince l’Europeo 2021 da grande protagonista.

Con mister Spalletti raggiunge un nuovo traguardo. Dopo gli addii dei leader azzurri (Insigne, Mertens e Koulibaly), Di Lorenzo prende in mano lo spogliatoio e il tecnico di Certaldo lo sceglie come capitano, nonostante la presenza in rosa di giocatori con molte più presenze col club.

Sono stato super onorato quando il mister mi ha dato la fascia e sto cercando ogni giorno di meritarmela”.

Giovanni quella fascia se la merita, eccome. Dal primo giorno che è approdato in terra partenopea, ha mostrato grande attaccamento alla squadra e alla città. Oltre ad aver chiamato la sua primogenita Azzurra. Il terzino ha più volte affermato di voler concludere la carriera a Napoli. Ora la sua storia, condita da molteplici emozioni, né aspetta una ulteriore che inizia con la S di… Speranza.