Largo ai giovani: Giuseppe Ambrosino
La scheda di Giuseppe Ambrosino: bomber del Napoli, capocannoniere del campionato Primavera e miglior attaccante della stagione 2021/22.

© “AMBROSINO” – FOTO MOSCA
La stagione del Napoli Primavera si è conclusa appena qualche giorno fa con una meritata, quanto sudata, salvezza arrivata grazie alla vittoria del doppio spareggio contro il Genoa. Gli azzurrini possono ritenersi soddisfatti del campionato portato a termine, anche se rimane senza dubbio un po’ di amaro in bocca per quanto l’avvio straordinario aveva fatto assaporare. Sei vittorie ed un pareggio nelle prime 11 giornate, poco spettacolo ma tanta concretezza, 19 punti e secondo posto in classifica alle spalle della sola Roma. Poi, una netta flessione nel girone di ritorno ha fatto precipitare la squadra nelle retrovie, mettendo in discussione la permanenza in Primavera 1 e, di conseguenza, anche il lavoro di mister Frustalupi e l’effettivo valore della rosa.
Al tecnico, ex vice di Walter Mazzarri, è stata affidata una rosa formata quasi interamente da giovani già presenti nel vivaio azzurro; molti dei quali, per altro, anche sotto età (classe 2004, ndr). Non è un caso, infatti, che il Napoli abbia presentato la formazione con l’età media più bassa tra le 18 partecipanti. E in un periodo storico simile, in cui il “largo ai giovani” ha la corretta pretesa di assurgersi a mantra del calcio italiano, la domanda sorge spontanea: c’è qualcuno che potrebbe far parte del Napoli del futuro?
Giuseppe Ambrosino
Nato a Procida il 10 settembre 2003, Giuseppe Ambrosino è stato la rivelazione non solo del Napoli, ma dell’intero campionato Primavera. La sua è una storia di passione e sacrifici che iniziano fin da bambino, quando a soli 10 anni viene notato dallo scouting del Napoli e portato nel settore giovanile azzurro. Da lì per Giuseppe comincia un sogno. Giocare per la propria squadra del cuore significa imbarcarsi tutti i giorni su un traghetto che da Procida lo porta in città e rientrare a casa solamente a serata inoltrata, verso le 23. Ma il lavoro, l’impegno e la dedizione stanno dando i propri frutti. Papà Mimmo e mamma Tania ne vanno fieri.
Alla stagione d’esordio in Primavera 1, l’attaccante si è laureato capocannoniere con 19 reti in 31 partite nella regular season. Il bottino si arrotonda a 20 centri considerando anche il gol dal dischetto segnato nel playout di ritorno contro il Genoa, fondamentale per mettere in cassaforte la salvezza. Il bilancio complessivo del biennio vissuto con la maglia della Primavera parla di 27 reti in 52 presenze, con una media di un gol ogni 122 minuti. A coronamento della splendida annata, che lo ha visto anche esordire con la maglia della Nazionale Under19, Ambrosino è stato anche premiato come miglior attaccante della stagione 2021/22.
Oltre alle innegabili caratteristiche da bomber d’area di rigore, il numero 10 ha dimostrato anche grande propensione al gioco di squadra. Partendo sempre dalla posizione di punta, ama svariare sul fronte offensivo, venire incontro per offrire supporto o attaccare la profondità, allargarsi per ritagliare spazi per sé e per i compagni. Un’attitudine naturale che gli consente di estraniarsi in maniera positiva dal gioco, far perdere le proprie tracce, studiare da lontano il piazzamento della difesa avversaria e ricomparire d’improvviso nel mezzo dell’area, indisturbato, per battere a rete: di destro, di sinistro, di testa, di precisione o di cattiveria. Oltre alle marcature, Ambrosino ha collezionato anche 5 assist in questa stagione, sinonimo di un calciatore che vede – eccome – la porta, ma ha anche la lucidità necessaria per valutare le alternative migliori.

Alto 1,84, fisico possente e cresciuto ispirandosi a Ibrahimovic, il centravanti azzurro ha dimostrato buone capacità nella protezione della palla, sia in situazioni statiche che di movimento. Non particolarmente rapido negli spazi ristretti, ma con grande capacità di progressione su distanze più lunghe. E a proposito di rigori, anche in questo fondamentale Ambrosino si è rivelato quasi infallibile, realizzando 4 tentativi su 5. Destro secco, senza tentennamenti; per tre volte centrale sotto la traversa, nelle altre due occasioni alla destra del portiere.
Di negativo c’è veramente poco da dire sul ragazzo, che si è affermato partita dopo partita come uno dei prospetti migliori del calcio italiano. Se proprio si volesse trovare qualche appunto, o qualche aspetto su cui lavorare, allora si potrebbe parlare di un killer instinct ancora da affinare. Sembra paradossale dirlo del capocannoniere del campionato, ma ai tanti gol si sono affiancate anche tante occasioni sciupate clamorosamente. E ancora, attenzione alle ammonizioni ingenue. La metà dei cartellini gialli ricevuti (7) sono dovuti all’essersi tolto la maglia per celebrare un gol. Ancor più grave se ciò avviene dopo soli 3 minuti della partita che decide la stagione, l’ultima di campionato contro il Verona, e se costa un’espulsione nella ripresa. Danno: il Napoli, in dieci uomini, si fa rimontare e perde. Beffa: Ambrosino, trascinatore della squadra, salta il playout di andata contro il Genoa per squalifica. Dunque, maturità e approccio mentale ancora da migliorare.
Pur rientrando nelle possibilità di giocare anche il prossimo campionato Primavera, Ambrosino potrebbe essere già pronto per provare una nuova esperienza. Il Napoli per ora se lo tiene stretto e lo ha blindato con un contratto fino al 2026, rispondendo agli sguardi interessati che provenivano dall’estero. “Non ho avuto dubbi: io sono napoletano e voglio realizzare i miei sogni in questa squadra”, ha affermato senza mezzi termini. L’unico neo della sua annata perfetta è rappresentato dal mancato esordio in prima squadra, che sarebbe potuto arrivare nelle partite conclusive di Serie A ma che invece non è minimamente balenato nelle idee di Spalletti. Il tempo, comunque, gioca in suo favore e spera nella convocazione per il prossimo ritiro estivo, dove avrebbe l’occasione di mettersi in mostra sotto gli occhi dei grandi.