Sono rimaste solamente tre settimane di mercato, e molte squadre sono ancora a caccia di pedine fondamentali per i relativi scacchieri. È nostra premura, quindi, indicare a questi club in cerca di classe uno dei ‘sentieri dorati’ meno battuti, eppure, tra i più luminosi in circolazione. Stiamo parlando di Roony Bardghji, classe 2005, dotato della stoffa che ammanta i predestinati, in grado di fare la differenza già adesso, nei minuti che gli vengono concessi, con l’FC København, nella Superliga danese.
Lo scandinavo, ribadiamo, tra i precoci talenti più in evidenza nel panorama mondiale, rappresenta una tra le punte di diamante assolute. Negli ultimi anni, il numero di potenziali top player provenienti dall’estremo nord Europa ha subito un’impennata in termini di numero e qualità. Dejan Kulusevski del Tottenham, e Anthony Elanga del Manchester United, sono solo due tra i calciatori svedesi che hanno attirato l’attenzione dell’élite continentale.
Ed ecco bussare alle porte del ‘grande calcio’ un altro giovane dalle brillantissime prospettive, tanto impressionante, a nostro modesto parere, che avrebbe meritato decisamente più attenzione mediatica. Roony Bardghji ha una storia interessante alle spalle, nonostante la giovanissima età. Esordisce all’FC København sei giorni dopo aver festeggiato il suo sedicesimo compleanno, ma il suo percorso nasce in Kuwait, paese in cui è nato. Nel 2012 la famiglia del ragazzo decide di trasferirsi in Svezia e, finalmente, Roony ha la possibilità di mostrare le proprie qualità con la palla, entrando, prima nell’accademia Malmö FF, ma venendo poi strappato dal København nel 2020. La scorsa stagione ha rappresentato quella della sua affermazione come talento assoluto. Infatti, Bardghji ha ottenuto sempre più spazio da Jess Thorup nel corso del 2021-22, aiutando la sua squadra a inanellare una serie di vittorie consecutive, incluso il successo sui rivali del Midtjylland, e assicurarsi la conquista del campionato danese.
Analisi tattica
Bardghji viene soprannominato, ovviamente con le dovute proporzioni, il ‘Messi svedese’ per la sua capacità di dribblare nello stretto e per il fatto di aver giocato principalmente sulla fascia destra per il København. Essendo così giovane e talentuoso, in futuro, qualcuno potrebbe tentare anche di farlo crescere imparando a giocare come regista. In primo luogo, valutiamo le sue prestazioni in base ai numeri fatti registrare da Roony per capire meglio che tipo di giocatore sia, e come, e dove, si sia classificato rispetto alle altre ali nella Superliga danese questa stagione. Cominciamo con la sua dote principale: il dribbling. Bardghji ha avuto una media di 6,44 dribbling ogni 90’, il che dimostra l’alto livello di fiducia che il ragazzo ha con la palla tra i piedi, tanto da sfidare gli avversari con regolare puntualità. La percentuale di successo è superiore alla media con il 52,94%.
Tuttavia, in termini di passaggi progressivi ogni 90’ il nome di Bardghji appare nella parte bassa della classifica. Solamente 4,17 passaggi progressivi per 90’. I 16 anni, e una conseguente maturità da guadagnare sul terreno di gioco, sono l’unica spiegazione per questo dato. Oltre alla sua partecipazione relativamente bassa all’avanzamento dell’attacco dovuta dalla sua posizione. Ciò non toglie che nell’ultimo terzo di campo Roony sia decisamente impressionante per un giocatore della sua età. Ha 3,22 tocchi in area di rigore ogni 90’ e 1,89 discese sul fondo in area ogni 90’, dimostrando la capacità di ricevere tanto dentro agli undici metri, quanto di poter lui stesso ispirare un compagno dalla linea di fondo.

Analisi tecnica
Il segreto di Bardghji risiede nel baricentro basso unito alla sua abilità tecnica e alle doti fisiche. Segreto di Pulcinella si dirà. Eppure, c’è chi non sa sfruttare i vantaggi dei brevilinei. Come giocatore offensivo, il suo equilibrio e la coordinazione del corpo sono così buoni che gli consentono di girare e sterzare continuamente in pochi secondi, abbinando anche un buon livello di tecniche e acrobazie da applicare all’occorrenza.
Il suo dribbling non si concentra esclusivamente sull’1vs1, l’aspetto più prezioso è la sua capacità di integrarlo nel contesto di gioco per aiutare la squadra. A soli 16 anni, nella Superliga danese, Roony ha già dimostrato di poter saltare tranquillamente il suo diretto avversario, costringendo così le squadre a percepirlo come una minaccia costante sulla destra, e a raddoppiarlo più di una volta a partita. Ma l’intenzione di Bardghji potrebbe non essere sempre quella di superare il difensore. Infatti, è in grado di usare il dribbling come specchietto per le allodole, cercando, poi, un altro angolo di passaggio, o aspettando un timing migliore per liberare qualche compagno.
Conclusioni
Come abbiamo mostrato in questa analisi tattica, Bardghji possiede il potenziale e le qualità per essere uno dei migliori giocatori al mondo. Evidenti alcune debolezze da colmare, come normale che sia per un sedicenne. Sono assai rari nella storia del calcio gli esempi di giocatori pronti a tutti gli effetti a quell’età. Per diventare un giocatore di livello mondiale saranno necessari molti sforzi e sacrifici. Tuttavia, Roony Bardghji ha mostrato il potenziale per raggiungere quelle vette. Una pepita d’oro massiccio su cui Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Chelsea stanno muovendo i primi passi.
Il valore del ragazzo si aggira intorno al milione e mezzo secondo quanto riportato da Transfermakt.it, ciò, ovviamente, non significa che il sia il valore secondo cui il København sia disposto a cederlo. Il contratto di Bardghji scadrà il 31 dicembre 2023, lasciarlo maturare un altro anno in Danimarca porterebbe solamente a un ulteriore innalzamento del cartellino, con il più che probabile minutaggio in aumento fino ai limiti della titolarità. È comprensibile che le grandi squadre del nostro campionato debbano muoversi su altri tipi di obiettivi, più pronti e di maggiore caratura. A meno che non capiti la tipica occasione di fine mercato con un pugno di euro avanzati dal budget iniziale.
Il consiglio
Vorremmo quindi suggerire a un club in cerca di miglioramento in classifica, nonché attivo e con visione sul mercato, di scommettere su questo piccolo fenomeno svedese nato in Kuwait. Morgan De Sanctis, un uomo in missione per costruire una rosa che non sia costretta a miracoli per la salvezza, potrebbe pensare di bruciare con un anno di anticipo la concorrenza delle grandi d’Europa e assicurarsi un talento dal futuro garantito.
Quanto luminoso potrà essere questo futuro dipenderà esclusivamente da Roony. Poter crescere con calma, in una squadra che potrebbe garantirgli un consistente minutaggio, con la possibilità di affrontare le big di Serie A e, magari, esplodere dopo un anno o due, potrebbe essere la soluzione migliore tanto per il ragazzo quanto per la Salernitana. Dopo, dipenderà dalle ambizioni dei granata e dal peso delle offerte che arriveranno per Bardghji. La fortuna di uno per il tesoro dell’altro. Uno scambio equo.
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