Kvara o De Kat? Quando le competenze nel calcio contano

Tirando le somme in questo avvio di stagione, possiamo paragonare i rendimenti dei top acquisti delle squadre italiane.

Articolo di Gianmarco D'Antonio08/10/2022

© “KVARATSKHELIA” – FOTO MOSCA

Tirando le somme in questo avvio di stagione, possiamo paragonare i rendimenti dei top acquisti delle squadre italiane. Saltano agli occhi immediatamente giocatori come: Kvaratskhelia, De Katelaere, Gosens, Pogba, Di Maria. Ma come sta andando il loro inizio di campionato?

È evidente che, oltre alle competenze di scouting, ci vuole anche la capacità di analizzare se il giocatore è adatto al contesto. I risultati sono completamente opposti, il georgiano nel Napoli sta dominando qualsiasi palcoscenico, trascinando la squadra ai vertici sia di Champions che di Serie A, con uno score di ben 6 goal in 11 presenze; onnipresente in campo e nei tabellini. Ha dovuto sostituire un giocatore importante, il capitano Lorenzo Insigne, un fardello per niente piccolo da portare. Eppure ha conseguito il compito egregiamente.

Bisogna fare i complimenti anche per come si è gestito il sostituto di Koulibaly, altro colosso difficilissimo da rimpiazzare, ma con l’acquisto di Kim non c’è stata perdita né dal punto di vista qualitativo né da quello della personalità.

Se analizziamo, ora, gli altri onerosi ingressi, ci rendiamo conto che, ad oggi, non hanno per niente convinto:

  • Pogba, perennemente infortunato, con errori di valutazione di origine medica, probabilmente vedrà il campo a gennaio.
  • Gosens, è un mistero! Scavalcato da Dimarco e Darmian nelle gerarchie, nelle poche apparizioni non ha mai convinto.
  • Di Maria, tra infortuni ed espulsione: diventa difficile valutarlo.
  • De Katelaere, un solo assist ad oggi ed è sempre stato presente in campo.

Su quest’ultimo cadono più riflessioni. Innanzitutto figlio di una trattativa lunghissima dove la dirigenza rossonera ha espletato tutta la sua forza per portarlo a Milanello. Considerato il nuovo “Kakà” ad oggi ha deluso le aspettative, e se si analizza il rendimento della sua ex squadra, il Club Brugges, senza di lui vince e convince, avendo battuto fuori casa il Porto 4-0 e in casa l’Atletico 2-0. Insomma, non ne sentono la mancanza.

Il punto è proprio questo, carpire dove si trova la vera forza: lo stesso Robin Gosens viveva in un meccanismo perfetto, quello atalantino, e fatica a sostituire un mostro sacro come Perisic, non come è riuscito a fare Kvara con Insigne.
Lo scouting e l’analisi sono fondamentali tanto quanto lo è affidarsi agli uomini del settore.

Maldini, dirigente rossonero, idolo milanista, tra i più grandi difensori di sempre, quando si tratta di puntellare la difesa, fa acquisti dal nulla prendendo campioni: Kalulu, Tomori, Theo e lo stesso recupero di Kjaer, che ormai si era perso.

Insomma, uomini di calcio con esperienza e qualità, scouting e competenze, e l’analisi del contesto aiutano inesorabilmente a non fallire, ed in questo il modello Napoli è maestro.