5 canzoni di Sanremo per raccontare la stagione del Napoli

Tutta Napoli sta facendo il tifo per Geolier durante il Festival di Sanremo. Attraverso i brani presentati all'evento abbiamo raccontato i momenti cruciali dell'attuale stagione dei campioni d'Italia.

Articolo di Alessandro Pierno09/02/2024

La 74° edizione del Festival di Sanremo sta tenendo incollati tutti gli italiani allo schermo. L’evento musicale condotto da Amadeus presenta come sempre un’enorme vastità di talento tra i vari artisti che, con i loro brani, si giocano le loro carte in questi 5 giorni per vincere il premio finale e per un posto ai prossimi Eurovision.

Anche la gente di Napoli guarda con particolare attenzione il grande Festival vista la partecipazione del giovane cantante partenopeo Emanuele Palumbo (in arte Geolier), che nelle prime 2 serate ha portato alto il nome della sua città vincendo la seconda classifica di Sanremo grazie al suo brano “Ij p’ me tu p’ te” che vanta il primato di essere la prima canzone scritta e cantata in dialetto.

Insomma, con una stagione post scudetto tutt’altro che entusiasmante per i tifosi azzurri, i quali si aspettavano un rendimento ben diverso dalla propria squadra dopo la passata annata che ha riportato il tricolore in città dopo 33 anni, ci sta pensando proprio Geolier a mantenere vivi i sogni e le speranze della gente di Napoli che spera di vedere il nome della città in cima anche nel massimo evento musicale italiano.

I momenti della stagione della squadra allenata prima da Rudi Garcia e ora da Walter Mazzarri sono tanti e, purtroppo, sono più i ricordi negativi che quelli positivi. Ma è possibile attribuire per ogni episodio dell’annata partenopea un brano presentato al Festival di Sanremo? Scopriamolo insieme:

Zielinski all’Inter (Ij p’ me tu p’ te): Non poteva che essere il pezzo di Geolier ad aprire la lista dei momenti più emblematici, fino a questo momento, della stagione partenopea. La canzone portata dal cantante napoletano parla di una coppia che si ama troppo ma, dopo tanti litigi, tira e molla e vari tentativi, capiscono entrambi che è arrivato il momento di separarsi e che ognuno prenda la propria strada (Ij p’ me tu p’ te). È proprio quello che è successo a Piotr Zielinski. Dopo 8 anni di azzurro, il centrocampista polacco lascerà Napoli per trasferirsi a Milano e giocare nelle file dell’Inter a servizio di Simone Inzaghi. Il polacco in estate ha rifiutato offerte dall’Arabia e dalla Lazio cercando un rinnovo che, alla fine, De Laurentiis non gli ha mai concesso e, quando il presidente del Napoli ha provato a presentare un’offerta di permanenza all’ex Udinese, quest’ultimo giustamente ha rifiutato sentendo il bisogno e necessità di cambiare aria. Ij p’ me tu p’te avrà detto Piotr ad ADL? Non lo sapremo mai ma, quel che è certo, è che la gente di Napoli non dimenticherà le gesta del polacco al Maradona.

La ricerca di De Laurentiis per un allenatore che replicasse il gioco di Spalletti (Tu no): Continuiamo con il brano di Irama che descrive il senso di vuoto, nostalgia, e assenza, che ognuno di noi può provare al termine di una relazione o quando perde una persona importante nella propria vita, finendo per fare fatica nel voltare pagina. Il pezzo del monzese rappresenta perfettamente il periodo vissuto da Aurelio De Laurentiis causato dalla separazione con Luciano Spalletti dopo la vittoria dello scudetto. Il presidente del Napoli la scorsa estate ha avuto una serie di colloqui con diversi allenatori per capire chi poteva essere il più idoneo per prendere il posto del tecnico toscano e replicare il gioco espresso dagli azzurri nella passata stagione. Alla fine, con Garcia, De Laurentiis impose al francese di ricopiare alla lettera gli schemi e i moduli utilizzati a Napoli da Spalletti creando anche problemi all’allenatore che, durante la sosta di novembre, venne esonerato dopo la sconfitta interna contro l’Empoli. “Tu no”, “Tu no” e “Tu no”, ora è il momento che tifosi, città, e società, dimentichino solo in parte quell’allenatore che, in due anni, ha regalato grandi gioie a tutto il popolo napoletano, e scrivere un nuovo capitolo della storia del club.

L’esperimento della difesa a 3 (Noia): È la giovane Angelina Mango a proseguire la nostra lista di momenti melodici e rappresentativi del Napoli di quest’anno. Con la sua canzone l’artista vuole ribaltare il significato di noia affermando che non sempre il termine “noioso” sta a indicare un qualcosa di sbagliato, monotono o obsoleto, ma che spesso la noia precede il nuovo, i cambiamenti e inizi entusiasmanti. In questo periodo, specialmente durante la Supercoppa, abbiamo visto il Napoli di Mazzarri scendere in campo con la difesa a 3, una vera e propria rivoluzione culturale per quelli che sono gli schemi e l’ossatura dei partenopei. Di questo assetto tattico, forse, si ricorda principalmente la sconfitta in finale contro l’Inter e il pareggio in Serie A all’Olimpico contro la Lazio che, con 0 tiri in porta da parte dei campioni d’Italia, e con un deludente 0-0, è la rappresentazione più chiara della noia. Eppure, qualcosa di positivo c’è: con la difesa a 3 il Napoli ha subito solo 1 gol in 3 partite (al 95° contro l’Inter) e riesce a tenere meglio il parto collegando in maniera efficiente i vari reparti. Noia? Forse, ma se porta qualcosa di produttivo allora ben venga.

La conferenza stampa di scuse di Aurelio De Laurentiis dopo Napoli-Monza (Fragile): La canzone scritta da Il Tre è un pezzo autobiografico dove il cantante romano mette a nudo tutti suoi difetti e i suoi errori per accettare sé stesso per quello che è. Un’mea culpa, insomma, proprio come quello di Aurelio De Laurentiis al termine di Napoli-Monza terminata 0-0. In quell’occasione il presidente azzurro si presentò in conferenza stampa al posto dell’allenatore del Napoli Walter Mazzarri per farsi carico di tutte le responsabilità e gli errori commessi che hanno portato la squadra campione d’Italia a disputare una stagione anonima. “Non è colpa della squadra, o dell’allenatore, l’unico responsabile di questo disastro sono io” dichiarò il patron partenopeo dinanzi alla stampa campana, promettendo un mercato entusiasmante per invertire la rotta e recuperare terreno in campionato e provare a superare il turno di Champions League contro il Barcellona.

La cessione di Oismhen nonostante il rinnovo con il Napoli (Tutto qui): Con questa canzone Gazzelle descrive in maniera nostalgica il passato, un brano d’amore che parla di due persone che si amano ma, allo stesso tempo, si sentono stanche e disorientate. Un pezzo che rappresenta il rapporto attuale tra Victor Osimhen e il Napoli. Il nigeriano a fine stagione lascerà la maglia azzurra e in questo periodo tra i tifosi partenopei ricordano con malinconia la precedente annata che ha visto il loro numero 9 non solo vincere lo scudetto, ma aggiudicarsi anche il titolo di capocannoniere della scorsa Serie A. Quest’anno invece Osimhen, tra infortuni, Coppa d’Africa, e alcuni atteggiamenti non proprio esemplari, l’attaccante non sta dando il giusto contributo alla squadra azzurra. Tutto qui? Forse si, forse la storia Napoli-Osimhen è davvero arrivata al capolinea e, ai tifosi, non resta che ricordare le sue gesta per lo scudetto con quel briciolo di nostalgia.

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