Largo ai giovani: Antonio Vergara

La scheda di Antonio Vergara: centrocampista del Napoli Primavera, miglior assistman del campionato e talento cristallino.

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Articolo di Luca Paesano09/06/2022

© “VERGARA” – FOTO MOSCA

Nella scheda precedente abbiamo parlato di quanto sia stata illuminante la stagione di Giuseppe Ambrosino, che ha avuto un impatto straordinario sul campionato Primavera e ha contribuito in maniera essenziale al raggiungimento della salvezza. L’attaccante nato a Procida si è guadagnato un’ottima posizione in vetrina, tanto da attirare l’attenzione non solo in Italia ma anche all’estero. Proprio per questo e nonostante la giovane età, ci sono buone possibilità di vedere il centravanti all’opera nel ritiro di Dimaro, dove proverà a dire la sua tra “i grandi” e soprattutto a mettersi in mostra sotto gli occhi attenti di Luciano Spalletti.

Ambrosino non è sicuramente l’unico della formazione Primavera ad aver incantato nella stagione appena trascorsa. Altrettanto fondamentale è stato il contributo offerto da Antonio Vergara, centrocampista partenopeo che ai più attenti non risulterà una sorpresa.

Antonio Vergara

6 settembre 2021. Nel pieno della prima sosta stagionale per le Nazionali, il Napoli affronta in amichevole il Benevento per mettere un po’ di smalto in vista della ripresa del campionato. Nulla di particolarmente impegnativo, considerando che la maggior parte della rosa è indisponibile. La partita termina con il sorprendente risultato di 5 a 1 per la squadra allenata da Fabio Caserta. Tra i pochi a salvarsi dalla batosta, forse l’unico, c’era un giovane che aveva incantato il Maradona. Quel ragazzo con le scarpette rosse, il viso da bambino, il capello folto e arricciato e col numero 19 sulle spalle era proprio Antonio Vergara. Entrato in campo all’intervallo, era stato in grado di prendere per mano un centrocampo sciatto e svogliato, attribuendosi con personalità i compiti di regia. E quella sera, 45 minuti furono sufficienti per dare sfoggio di una maturità tecnica e tattica fuori dal comune per un ragazzino di 18 anni.

Nato a Frattaminore il 16 gennaio 2003, Antonio Vergara è stato uno dei principali protagonisti dell’annata positiva del Napoli Primavera, conclusasi con la salvezza raggiunta ai playout contro il Genoa. Già lo scorso anno, sotto la guida di mister Cascione, si era dimostrato un elemento imprescindibile della formazione azzurra, seppur il suo apporto in termini realizzativi non fosse stato particolarmente esaltante. Nonostante ciò, i suoi 3 gol sono risultati fondamentali per portare a casa punti decisivi per la promozione in Primavera 1. In questa stagione, invece, il suo talento è sbocciato definitivamente, consacrandosi come uno dei prospetti più interessanti del campionato. E i suoi numeri sono emblematici: 14 assist e 4 reti in 29 partite. Un po’ fantasista, un po’ incursore, un po’ regista e palleggiatore, è a tutti gli effetti quello che in gergo baskettistico si definirebbe playmaker.

Cresciuto come trequartista, ha ricoperto anche il ruolo di mezz’ala o di interno di centrocampo e ha come punto di riferimento Piotr Zielinski. Lo si potrebbe banalmente catalogare come centrocampista dalle caratteristiche offensive, ma in realtà ha dimostrato di poter essere anche qualcosa in più. Vergara è un mancino naturale, dotato di un piede preciso e raffinato. Gran parte dei suoi assist, infatti, derivano da cross da calci piazzati o da verticalizzazioni visionarie per gli inserimenti dei compagni. Nel corso della stagione ha mostrato grande abilità e sicurezza nella gestione della palla, destreggiandosi tra le maglie avversarie con una tranquillità disarmante. Ed è cresciuto molto anche dal punto di vista fisico, essendo arrivato a sfiorare i 185cm. E pensare che da piccolo veniva messo da parte perché considerato troppo basso.

Inoltre, sicuramente non pecca di personalità: è sempre alla ricerca della posizione giusta per poter ricevere palla ed impostare il gioco. È dunque un calciatore molto dinamico, non solo in fase d’attacco ma anche in fase di difesa, dove lo si vede impegnato in lunghi e agguerriti inseguimenti per fermare le trame rivali. Spesso risultando anche vincente grazie ad un particolare ingrediente “made in Naples”: la cazzimma. Parliamo quindi di un centrocampista completo, più che di un semplice centrocampista offensivo. E con un’intelligenza tattica simile, il ruolo è l’ultimo dei problemi, tanto che contro il Benevento fu schierato addirittura da mediano.

Il Napoli ha tra le mani un talento cristallino, decisamente già maturo da potersi mettere alla prova in palcoscenici più importanti. Nei giorni scorsi, infatti, il suo agente ha manifestato la volontà di cambiare aria dopo due anni nel campionato Primavera. Ma come il più pregiato dei gioielli, bisogna saperlo maneggiare. Spalletti lo tiene d’occhio: nel corso della stagione lo ha chiamato spesso e volentieri a Castel Volturno con la prima squadra e gli ha regalato anche 5 convocazioni tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Nonostante ciò, però, neanche per lui c’è stato modo di esordire tra i grandi. La sua prossima stagione potrebbe essere altrove, ma il futuro sarà certamente azzurro: ha un contratto fino al 2024, con opzione per estenderlo al 2026. Passerà certamente per il ritiro di Dimaro, poi starà alla società scegliere il percorso migliore per la sua crescita. Con la speranza che il Napoli non se ne dimentichi tra un prestito e l’altro, come purtroppo successo in altre occasioni.