Salernitana, è il momento di alzare l’asticella: lotta per la Conference!
La Salernitana non deve porsi limiti: lottare per la Conference League è possibile!
© “SOUSA” – FOTO MOSCA
Tre anni consecutivi in Serie A, Danilo Iervolino è in parte autore di un capolavoro con la Bersagliera. Dopo una storica impresa, ossia la prima permanenza in A grazie a Nicola, ed un tranquillo campionato diviso tra quest’ultimo e Paulo Sousa, la Salernitana lunedì partirà per il ritiro pre-stagione. E quali sono gli obiettivi per il prossimo campionato? Cosa dobbiamo aspettarci da Sousa e, cosa vogliono adesso i tifosi dalla propria squadra?
Procediamo per punti: in questi due anni la Salernitana ha dimostrato innanzitutto di essere pronta per la massima serie, e quest’anno si è consacrata come una squadra che può affrontare faccia a faccia le grandi potenze italiane. Pensiamo alla vittoria contro l’Atalanta, il pareggio che rimanda la festa del Napoli, o i punti strappati a Inter e Milan. Insomma, la Salernitana non si è dimostrata, con Sousa, una squadra eternamente incompiuta. C’è una solida dirigenza alle spalle, tra Iervolino e De Sanctis; c’è una banda di tifosi pronta a infiammare lo stadio sia in casa che in trasferta per sostenere la squadra e incoraggiarla quando il termometro delle difficoltà diventa bollente; c’è, infine, una squadra dalla solida ossatura che, con qualche innesto, può ambire a grandi palcoscenici.
Quali? Difficile già parlare di Europa, ma la Salernitana, e i salernitani, non vogliono essere relegati in un eterno limbo dalla decima alla sedicesima posizione. Salerno è una piazza ambiziosa così come il suo Presidente e merita di poter sognare. Se l’orso nasce con gli artigli dovendo imparare soltanto a usarli, i granata li stanno affilando per bene. Soprattutto con l’aiuto del tecnico portoghese che ha messo a disposizione tutto il suo patrimonio tattico per la Bersagliera, sposandone la causa in un momento difficilissimo.
E così deve essere la Salernitana, impermeabile alle parole proferite da chi la vuole relegare nei bassi fondi del calcio italiano. La Bersagliera ha tutte le carte in regola per potere diventare una stella (e un vanto) nella geografia calcistica del Bel Paese. Noi di Sport del Sud immaginiamo una Salernitana con occhi iniettati di sangue la prossima stagione, che possa spaventare le grandi squadre ed affrontarle faccia a faccia, senza sentirsi inferiore o provinciale.
Salernitana, ecco come diventare una perla del sud
Di parole ne sono state spese abbastanza: atteso è tempo di mettere mano al campo. Sì perché, come abbiamo spiegato, adesso la Salernitana deve compiere un grande salto in avanti, e come può accadere senza una grande campagna acquisti? Ci proponiamo, di seguito, di costruire una squadra che sia fedele alla reali possibilità della Salernitana, ma senza comprimere ingiustamente sogni e, perché no, aspirazioni di un club, di una città.
Partiamo dall’allenatore: Sousa è un allenatore estremamente preparato, intelligente e, soprattutto, non schiavo di un dogma. Adatta alla realtà le sue idee, modula in base ad un fine determinabile e non determinato. Lui, infatti, lavorava con una difesa a quattro principalmente, ma arrivato a Salerno per sostituire Nicola (e il suo tridente difensivo) ha preferito dare continuità a parte delle idee del tecnico precedente, per non scombussolare le menti dei calciatori. Si è limitato a dare sapore alla squadra, arricchendola con qualche spezia in più. I risultati gli hanno dato ragione, ed i calciatori si sono trovati alla perfezione nel 3-4-2-1. Dunque, è possibile prevedere che il portoghese preferisca dare un segno di continuità, proseguendo con questo modulo contenitivo ma che riesce a dar spazio alla creatività degli interpreti offensivi.
Il calciomercato è iniziato da poco tempo e per il momento si parla soltanto di interessi, ma noi abbiamo le idee ben chiare: Ochoa, fresco di rinnovo, non si tocca. Daniliuc, Gyomber e Pirola garantiscono sicurezza, e scriveremo di un solo innesto difensivo che può giovare al reparto arretrato. Alla zona nevralgica del campo, invece, sostituiremo Vilhena (in partenza). Sarà la batteria d’attacco, quindi, quella più puntellata.
In difesa è sempre caldo il nome di Danilo D’Ambrosio, che dopo una grande stagione in forza all’Inter ed il contratto scaduto, avrebbe voglia di tornare a Salerno, a casa. Ai nerazzurri è stato impiegato spesso come braccetto destro di difesa, e della sua dinamicità, della sua esperienza, la Salernitana ne può solo giovare. Poi, a seconda delle necessità, può comunque essere impiegato come esterno di centrocampo. Il suo arrivo non prevederebbe alcun prezzo aggiunto allo stipendio. Ai 4 centrocampisti affianchiamo ai muscoli di Coulibaly la tecnica di Fabio Miretti, che arriverebbe con la formula del prestito con diritto di riscatto che tanto piace al Presidente Iervolino.
I due trequartisti, invece, che Sousa vuole vedere spesso larghi quasi come fossero delle ali, sono più difficili da inquadrare negli obiettivi concreti della Salernitana, e quindi ci toccherà lavorare con un po più di fantasia. Un profilo interessante è quello di Roberto Pereyra, svincolato dal primo luglio, ex calciatore della Juventus. “El Tucu” è polivalente, leggero come l’aria nonostante l’età, ed innamorato del pallone. Percepiva uno stipendio di un milione e mezzo l’anno, meno di Luigi Sepe, secondo portiere che la Salernitana spera di riuscire a piazzare quanto prima altrove. Candreva, eroe della passata stagione, non può non ricoprire un ruolo fondamentale anche nel prossimo campionato, ma le 36 primavere si fanno sentire e dunque è giusto trovargli un valido sostituto che gli permetta di riposare. Abbiamo pensato ad un’ala dello Spezia, Daniele Verde. Calciatore reduce da una stagione con qualche infortunio di troppo. Oppure, dalla lista svincolati, Nicola Sansone.
Quanto alla punta, i tifosi purtroppo saluteranno Boulaye Dia, spada di Damocle del mercato granata. Iervolino lo ha riscattato per dodici milioni di euro, ma la clausola fissata al doppio del prezzo non spaventa i grandi club di Serie A, che possono garantirgli non solo dei palcoscenici più prestigiosi, ma anche uno stipendio più alto. Per sostituirlo abbiamo in mente ben tre punte che possono tornare utili alla Salernitana e per diversi motivi. Il primo risponde presente al nome di Neal Maupay che Morgan De Sancits segue da tantissimo tempo. A lui possiamo aggiungere Moise Kean della Juventus, in cerca di riscatto dopo brutte stagioni alle spalle senza aver trovato particolare continuità, oppure Duván Zapata. Il colombiano comporterebbe lo sforzo economico maggiore, ma ha dimostrato più volte nel corso della sua carriera di non avere niente in meno ai migliori bomber della Serie A quando in forma. Le valutazioni di questi ultimi due, secondo dati Transfermarkt, ruoterebbero intorno ai venti milioni di euro.