TANTI, TROPPI #OUT

Ci eravamo lasciati dicendo che vittorie contro comprimarie non avrebbero cancellato gli errori di un’estate gestionalmente scellerata.

NapoliFoto Mosca
Articolo di Mario Gargiulo09/10/2023

©️ “NAPOLI” – FOTO MOSCA

Ci eravamo lasciati dicendo che vittorie contro comprimarie non avrebbero cancellato gli errori di un’estate gestionalmente scellerata. La peggiore dell’era De Laurentiis con rischi di strascichi pesanti sulla storia futura del Napoli: perché alle porte ci sono il Mondiale per Club e la nuova Champions League.

A coloro che martirizzano, con il solito pressappochismo, il pur inadeguato Garcia, mi piace ricordare per l’ennesima volta (ora et semper) che il Napoli vince con ampio margine lo scudetto 22/23 perché:

  1. decide, finalmente e con ritardo, di fare a meno di zavorre presuntuose con la pancia piena: gente scontenta che rema contro nello spogliatoio
  2. arrivano giocatori motivati e bravi, in particolare due.  Tutti s’impegnano allo spasimo,  sfruttiamo l’effetto sorpresa. Già nell’ultimo terzo di stagione cominciamo a perdere colpi e si eclissano le prestazioni mirabolanti di alcuni presunti fuoriclasse
  3. in panchina c’è Spalletti, omino, grandissimo allenatore di campo: il migliore della storia del Napoli. Plasma a meraviglia una rosa NORMALE, inferiore a non poche altre, facendola rendere in modo esponenziale in termini fisici, tecnici e mentali
  4. Spalletti è aiutato da alcuni fattori irripetibili: il mondiale gli consente di impostare due preparazioni (il suo piatto forte) che fanno durare la forma fisica della squadra fino a fine marzo, quando il Napoli scoppia; le concorrenti più accreditate si autoeliminano, rinunciando di fatto al campionato con mesi di anticipo; un CULO extra ordinem ci sostiene potentemente

Quando i voltagabbana scelgono il loro futuro lontano da Napoli, diventa chiaro che il giocattolo si sarebbe presto rotto. Mercenari o “professionisti” che dir si voglia, battezzati fuoriclasse e corteggiati da tutti, cominciano a pensare di aver fatto anche troppo per una piazzetta di provincia come Napoli dove neppure qualche parola d’italiano hanno ritenuto valesse la pena apprendere. Era arrivato il momento di monetizzare giocando in squadre davvero top o, in alternativa, costruire un deposito da Paperone per stipare i milioni arabi.

E la SSC Napoli? Scoperta nei quadri dirigenziali e priva del nocchiero che aveva altamente fidelizzato la sua “ciurma”, quale sarebbe stata la scelta più logica, non la più facile e popolare? Vendere gli “scontenti”, monetizzare al massimo, ricominciare un ciclo affidando al nuovo tecnico, chiunque fosse, una rosa “facile” e nuovamente motivata.

ADL invece ha tenuto i pezzi “forti”, tranne Kim facilitato dalla clausola. Ha traccheggiato, more solito, sui rinnovi ricreando incredibilmente una situazione molto simile a quella che ha dovuto subire Ancelotti (peraltro allenatore di grande esperienza, navigatissimo) nel post Sarri.

Ciò detto, è chiaro come anche gli errori di mercato e la scelta di Garcia (indifendibile, inutile neppure parlare degli sconcertanti errori di ieri sera) passino in secondo piano.

Più di #GarciaOUT qui si dovrebbe gridare a piena voce #TUTTIOUT.

Temiamo una stagione lungamente dolorosa, speriamo con tutto il cuore di essere smentiti.

FORZA NAPOLI SEMPRE