I cinque gol più belli del Napoli di Sarri
Il Napoli di Sarri: che capolavoro. Abbiamo provato a raccogliere in una particolare classifica le più belle azioni conclusesi in gol degli uomini del Comandante.
© “ESULTANZA-MERTENS-JORGINHO-HAMSIK” – FOTO MOSCA
4 anni fa, il Napoli stravinceva al San Paolo per 4 a 1 contro la Lazio di Simone Inzaghi. Una partita strana, per come fu messa in piedi, ma straordinariamente normale per ciò che eravamo abituati a vedere in quel periodo. Come il tourbillon di sorpassi e controsorpassi tra Valentino Rossi e Casey Stoner in quel di Laguna Seca nel 2008, così Juventus e Napoli conducevano un aspro testa a testa per combattersi il primato in classifica. E se l’istantaneo 1-0 di De Vrij aveva fatto perdere la scia per qualche istante, alla curva seguente ci pensò Insigne a rimettere gli azzurri in carreggiata. Poi l’espulsione di Sarri per proteste e il via allo show ritardato di Mertens & co.
Il Comandante
Mamma mia, il Napoli di Sarri. Quanta bellezza, classe e armonia in una sola squadra. Un inno alla gioia per chi ama il calcio. Senza alcun dubbio è stata la più bella espressione di questo sport dell’ultimo decennio. In Italia, ma probabilmente anche in Europa. Il più grande paradosso è che quella formazione non sia riuscita ad aggiungere nulla alla propria bacheca. Neanche una misera Coppa Italia.
Croce e delizia. Quel Napoli è l’esito di una combinazione perfetta di fattori, situazioni, persone, idee e capacità. Una società fallita, concepita negli inferi e ascesa alla vetta che insegue un sogno che manca da 30 anni. Un ex bancario che molla tutto e si dedica al calcio, partendo dai dilettanti e giungendo fino alla Serie A. Un napoletano, nato da genitori toscani, che conosce, accetta e condivide i pregi e i difetti della piazza, le polarità e le irrequietezze di chi non si accontenta mai. Napoli vuole il suo Masaniello, il suo capo rivoluzionario in cui rispecchiarsi e con cui combattere i potenti: il Comandante. Quando si appresta a stilizzare il suo nome sul contratto di fronte all’occhio vigile di De Laurentiis, Maurizio Sarri di tutto questo ne è consapevole. Lo sa e se ne fa carico.
Il Napoli di Sarri
Non è un caso, infatti, che dopo le prime partite già si era gridato al flop. Quel tecnico che aveva sperimentato e meravigliato ad Empoli, dato da tutti per spacciato, non era cosa da Napoli. De Laurentiis aveva fatto il passo più lungo della gamba. Aveva azzardato e aveva perso. Sconfitta in casa del Sassuolo, pareggio in casa dell’Empoli e pareggio interno con la Sampdoria. Già 5 gol incassati contro avversarie con pretese e aspettative ben inferiori. Il Napoli metteva in sequenza la peggior partenza dal 2000, la peggiore in assoluto dell’era De Laurentiis. Mai era capitato di avere solamente 2 punti dopo 3 giornate.
Il resto, poi, è storia. Il primo Napoli di Sarri è forte, il secondo è un capolavoro, il terzo è sublime. Quella squadra non è mai scesa al di sotto del terzo posto, ottenendo 82, 86 e 91 punti. In totale, in quel triennio la macchina azzurra ha messo a segno ben 251 gol: 77 nella prima stagione, 94 nella seconda e 80 nella terza. Una spaventosa media di 2,2 reti a partita.
Top 5 gol del Napoli di Sarri
Abbiamo assistito a veri e propri capolavori, azioni da PlayStation, conclusioni da favola e tap-in semplici. Veramente complicato dire quali siano state le reti più belle di quel triennio. Noi, comunque, ci vogliamo provare. Non aspettatevi, però, i pallonetti di Mertens, la rovesciata di Higuain o i “tiraggir” di Insigne. In questa graduatoria selezioneremo solamente i gol corali, quelli di squadra, quelli che ci hanno fatto innamorare ancor più del Napoli di Sarri, appunto.
5. Mertens, Roma-Napoli 1-2, 2016/2017
Al quinto posto ci va il cucchiaino con cui Dries Mertens supera Szczesny per il momentaneo 1-0 degli azzurri all’Olimpico. Al minuto 26 della sfida contro la Roma, Ghoulam raccoglie di testa un pallone rinviato dalla difesa giallorossa appoggiandolo comodamente su Jorginho. È il primo di 8 passaggi in 10 secondi, di cui 6 diretti, con cui il Napoli manda in tilt la squadra di Spalletti e crea il varco per Mertens. Il belga, servito perfettamente da Hamsik, non ha da fare altro che controllare il pallone e metterlo in rete. E lo fa, figuriamoci, in maniera tutt’altro che banale: con il marchio di fabbrica del padrone di casa Totti.
4. Hamsik, Cagliari-Napoli 0-5, 2017/18
In quarta posizione scegliamo il mancino chirurgico con cui Marek Hamsik completa l’interminabile azione partenopea che vale il parziale 3-0 in terra sarda. Callejon aziona la giostra, ripulendo un pallone conteso sulla fascia destra da Allan e Han. Da una corsia all’altra, avanzando di qualche metro prima di coinvolgere il solitario Reina. Il piano era il solito: indietreggiare per stanare gli avversari, farli salire per poi imbucarli in controtempo. E di fatto è ciò che successe. La palla gira, il Cagliari si scopre, Koulibaly imbecca Mertens, sponda e via, ad un tocco, a tutta velocità, verso la porta di Cragno. Il gol, il sinistro all’incrocio di Hamsik, arriva dopo una serie di 17 passaggi che hanno coinvolto tutti i protagonisti in campo nel giro di 47 secondi. Niente da aggiungere.
3. Mertens, Cagliari-Napoli 0-5, 2016/17
Sul gradino più basso del podio posizioniamo il capolavoro con cui Mertens cala il pokerissimo, ancora una volta, al malcapitato Cagliari. Altra azione lunghissima del Napoli, che questa volta invece che molleggiare in verticale lo fa in orizzontale. 22 tocchi in 40 secondi netti, solo Reina escluso. Fallo laterale da sinistra, perlustrazione a destra, poi con calma di nuovo a sinistra, ed ecco che mentre si sta per tornare sul lato di Hysaj e Callejon si apre uno spiraglio. Hamsik lo vede e impacchetta l’assist per Mertens. Poi fa tutto il belga. Come direbbe La Rappresentante di Lista direttamente da Sanremo: con il controllo, con il tunnel, col sinistro, ciao ciao!
2. Hamsik, Napoli-Juventus 1-1, 2016/17
Medaglia d’argento per il “tiraggir” di Marek Hamsik contro la Juventus. Anche in questa occasione, proprio come nella precedente, tutto parte da un fallo laterale. Si ondeggia da un lato all’altro, creando i famosi triangoli in attesa che uno, anche solo uno, degli avversari faccia la mossa sbagliata. Il 17 azzurro prende palla e duetta. Nel momento in cui completa lo scambio con Jorginho ha ben tre calciatori della Juventus incollati addosso. Li elude tutti creando un altro triangolo, spedendo il pallone ad un tocco verso Mertens e infilandosi lestamente nel corridoio libero. Il belga gli porge la matita, Hamsik disegna la parabola vincente. 15 passaggi e 28 secondi, tanto serviva al Napoli di Sarri per creare un’opera d’arte.
1. Mertens, Napoli-Lazio 4-1, 2017/18
E concludiamo proprio da dove abbiamo cominciato. Al primo posto della nostra Top 5 ci va la carezza di Mertens con cui, esattamente 4 anni fa, annichiliva una Lazio già tramortita. Quella azione è probabilmente la più simbolica del gioco del Napoli di Sarri. Un riassunto perfetto, una dispensa da cui attingere nei momenti di nostalgia. È tutto condensato in quei pochi secondi.
Il pressing con cui Insigne e Jorginho accerchiano famelicamente Caicedo. Il recupero palla con cui l’italo-brasiliano spezza la trama avversaria per costruirne una propria. Il fraseggio nello stretto con cui Insigne, Zielinski e Jorginho si liberano di cinque avversari. L’estro, la fantasia e il divertimento nel colpo di tacco del polacco e nello scavetto del regista. E poi la capacità di far apparire semplicissime le giocate complicate, come l’assist di Zielinski o il tocco in corsa di Mertens. La concretezza, la rapidità, la precisione. Mamma mia, quanto è bello questo gol. Quanto era bello il Napoli di Sarri.