A caro prezzo, paga anche lo sport
Se da un lato continua un certo tipo di ostracismo nei confronti del NO VAX Djokovic, dall'altro lato viene applicato in toto, senza distinzione, a qualsivoglia atleta russo, colpevole o meno di sostenere il regime di Putin e la sua scellerata invasione ucraina.
Ostinazione? Furbizia (attesa dell’immunità di gregge che metta fine all’obbligo di vaccinarsi?) supponenza da strapotere, esagerato successo sportivo, patrimonio miliardario? Dopo il ‘no’ dell’Australian Open, che lo ha rispedito a casa escludendolo dall’importante torneo, arriva anche il rifiuto Usa ad assolvere la sua scelta NO VAX. L’ultra famoso Novak Djokovic non è autorizzato a misurarsi nei fantastici ‘open’ americani. Il fenomenale, quanto ostinato campione, salvo peggioramenti della pandemia tornerebbe a competere sulla terra rossa del Master 100 di Montecarlo. Nole, così è noto ai suoi fan, non ha mai motivato con argomenti ragionevoli l’ostilità a immunizzarsi e a proteggere il prossimo.
Di altra natura è l’ostracismo del mondo occidentale ad atleti, che senza colpa, con qualche eccezione, pagano il veto condiviso in mezzo mondo per la condanna generalizzata all’invasione sanguinaria dell’Ucraina. Esclusi da competizioni internazionali calciatori, rugbisti, cestisti, anche della Bielorussia, che si schiera con le scelte aggressive di Putin.
Calcio: squadre russe escluse da Champions League ed Europa League, la nazionale estromessa dai prossimi mondiali, la sede della finale di Champions dirottata da San Pietroburgo alla Francia e la UEFA disdice il contratto di sponsorizzazione con Gazprom. In fotocopia il Comitato Olimpico Internazionale chiede alle Federazioni il ‘no’ alla presenza di atleti e funzionari russi e bielorussi, a bandiere e inni dei due Stati.
Basket: squadre russe escluse dall’Euroleague. Stop alla partnership con VTB Bank russa. Cerca casa il mondiale di pallavolo previsto in Russia. Pari ostracismo dal mondo del rugby con questa motivazione: “Decisione presa tenendo a cuore gli interessi dei valori di solidarietà, integrità e rispetto del rugby”. Dal tennis analoghi provvedimenti e ne farà le spese anche Medvedev, neo numero uno al mondo. Si associano le federazioni di discipline come il Taekwondo, che ritira la cintura nera onoraria, nientemeno che a Putin.
Shock a ripetizione per il dittatore del Cremlino. In emisferi tra loro distanti molte migliaia di chilometri, artisti lirici, musicisti, amici di vecchia e recente data, russi e ucraini, si abbracciano con l’affetto e il calore di sempre, fraternizzano e condannano la guerra, che trasforma mariti, compagni, amici, figli, in nemici spinti a uccidere per una guerra assurda, da quasi tutti incompresa.