Capolinea al Maradona: si scende dal treno scudetto

Quest'anno le delusioni più grandi arrivano al Maradona. Le illusioni più belle, invece, lontano dalla città. Con la batosta di oggi, il Napoli scende dal treno in corsa per lo scudetto.

Zielinski
Articolo di Salvatore Esposito10/04/2022

© “NAPOLI-ZIELINSKI” – FOTO MOSCA

Solo in 48% di possesso palla, e questo non è un numero da Napoli. I tiri nello specchio della Fiorentina sono 4, uno in più di quelli azzurri. La precisione dei passaggi? 85% viola e 84% dei padroni di casa.

Neanche col pienone il Maradona sembra essere un punto di forza. Il Napoli cerca di creare chance importando il gioco sui lanci lunghi. Osimhen e Insigne, però, soffrono le chiusure di Igor e Venuti. Seppur gli azzurri abbiano creato qualche occasione da gol, è la Fiorentina a trovare il vantaggio dello 0-1. In quell’occasione, Koulibaly sbaglia tutto ciò che c’è da sbagliare: nel contrasto aereo resta a terra, chiedendo ad ampia voce un fallo che non esiste, poi non chiude su Nico Gonzalez che, solo a ridosso dell’area piccola, conclude in rete.

La Fiorentina, poi, inizia a pressare per non far palleggiare il Napoli. I calciatori azzurri riescono ad uscire bene quasi sempre, ed è proprio da una di queste uscite che Insigne inventa un filtrante delizioso per Osimhen che prima allunga e poi, con un passaggio fuori all’area di rigore, trova Mertens. Il tiro del belga, subentrato da pochi minuti, entra a fil di palo.

Le squadre sono lunghe ed Italiano prova ad approfittare inserendo in campo due velocisti come Ikonè e Maleh. L’intuito dell’allenatore viola è corretto, poiché il primo tocco palla del francese si trasforma in gol.

La condanna arriva al minuto 71, quando il lume di Rrahamni si spegne: il kosovaro sceglie di fare il playmaker, ma al secondo dribbling perde il pallone. Cabral non perdona e timbra il cartellino. Inutile il golasso di Victor Osimhen. Inutile l’assalto azzurro finale.

Sembrava esserci consapevolezza nello spogliatoio, con tutti calciatori concentrati per quell’unico obiettivo. Lo ha dichiarato anche Spalletti ad inizio gara. Ma in gare così importanti le distrazioni non sono consentite. Dei quattro dietro, solo Zanoli è da sufficienza, paradossalmente.

Quest’anno le delusioni più grandi arrivano al Maradona. Le illusioni più belle, invece, lontano dalla città. Con la batosta di oggi, il Napoli scende dal treno in corsa per lo scudetto.