Arianna, aiutaci tu
De Laurentiis ha molti meriti, in primis aver fatto risorgere il Napoli dal baratro, ma anche diversi demeriti. Le ultime, non chiarissime, dichiarazioni non fanno altro che sperare nell'aiuto di un Arianna del terzo millennio che, con il suo gomitolo, aiutò Teseo.
© “DE LAURENTIIS” – FOTO MOSCA
Uno scherzo da ragazzi uscire dalla replica del leggendario labirinto di Cnosso, spazio intricato e misterioso dal significato esoterico nella mitologia greca. Secondo la leggenda Minosse, re di Creta, lo fece costruire per rinchiudervi il Minotauro, perché pericoloso e vi lasciò dentro anche gli architetti Dedalo e suo figlio Icaro, perché non rivelassero i segreti della costruzione. Di Dedalo e Icaro, prigionieri in un labirinto tipo Cnosso sono eredi incolpevoli, altrettanto smarriti, i cronisti interessati a quanto avviene in casa Napoli. Dice il padre padrone: con Spalletti ho fatto centro! Ma subito dopo: “Permanenza al Napoli? Sta a lui capire se la sua anima si è tinta d’azzurro. Non esalta la napoletanità” e rivela che il tecnico livornese non ha preso casa in città, che deve capire se Partenope è nella sua testa, nella sua anima.
Voci di dentro sussurrano che non sarebbe sgradito un ritorno di Sarri (che non ne vuol sapere, al pari di Ancelotti, Gattuso) e che circolano ben quattro nomi di ipotetici successori di Spalletti. Sgomenta introdursi nel ginepraio di chi viene e chi va. Preoccupa il tam-tam di un’unica certezza: “Chiunque può emigrare, la condizione erga omnes è il valore di mercato”. La sentenza non risparmia nessuno. In “vendita” Osimhen e perché no, Fabián, Ospina e Lozano, Meret, eccetera, eccetera. In parentesi, l’opinione del presidente: “Gli opinionisti del calcio? A qualcuno non gira bene, dicono cose che non stanno né in cielo, né in terra, il caffè ha causato loro acidità”. Ecco un esempio di bon ton, di savoir faire, [di intolleranza per il dissenso].
Sia gentile, presidente, ci indichi il percorso di uscita dal labirinto: vende il Bari e si tiene il Napoli? Preferisce il possesso della squadra pugliese e vende il Napoli (circola la voce di un compratore stranger interessato)? Nel bussolotto dell’incertezza si agitano le presunte opzioni per la “rifondazione” della squadra: Barak, Svanberg, Tameze, Olivera, Hickey, Parisi, Simeone, Belotti, Scamacca, Musso, Vicario, Haller (Aiax), Terrier (Rennes), il ceco Adam Hlozek. Un folla, per tener buono lo scetticismo della tifoseria. “Faremo uno stadio “bellissimo” (la buona notizia è subito ridimensionata dal riferimento “Mafia (mafia???) e camorra complicano tutto”. Sorry, presidente, se davvero si vuole scansare questa ingerenza si può, basta affidare il progetto a chi non ha contiguità con le cosche e assicurarsi la vigilanza della magistratura.
Infine, non c’è che affidarsi all’intraprendenza geniale di un Arianna del terzo millennio, al suo gomitolo di lana che ha consentito a Teseo, in cui ci piace riconoscerci, di venir fuori dal famigerato labirinto. Mister De Laurentiis, ha molti meriti per aver fatto risorgere il Napoli dal baratro del fallimento, ma anche il demerito di ritenere tifosi e “opinionisti”, soggetti da manipolare a suo piacimento. Ci rifletta.