Cara Dazn, ciao, ciao

Dazn ha dato la scossa, ma cosa accadrebbe se la patologica dipendenza dallo sport multischermo svanisse di punto in bianco?

Articolo di Luciano Scateni10/11/2021

Fatica e sudore per chi contagiato dal “calcioesportvirus” si concede il piacere di gol, parate, dribbling, rovesciate volanti, colpi di testa da altezze record, goleate, inaspettate rimonte, tunnel, finte, colpi di tacco, fulminei contropiedi, gol da metà campo e portieri beffati, rigori segnati con la furbizia del “cucchiaio”, specialità della premiata ditta Totti, falli venali e contrasti spezza tibia, sventolii di cartellini gialli e rossi, incursioni al Var di arbitri indecisi, inni della Lega, della Champions, di Mameli (cantato sempre fuori sincrono da Donnarumma e compagni), bandiere, striscioni, spettatori più interessati a far “ciao, ciao” sapendo di essere sul maxi schermo dello stadio, allenatori rauchi per il gran gridare, panchinari, volti tristi di esclusi, eccetera, eccetera, canestri, schiacciate, smash, arrivi di  Formula1, slalom gigante, ko.

Ecco e molto di più se la patologica dipendenza dallo sport divaga in lungo e in largo (calcio minore, campionati europei e sudamericani, basket, tennis, ciclismo, sci, pallavolo a pallanuoto, calcio a cinque e da spiaggia, rugby, automobilismo e motociclismo, serie A femminile e under 18) per non tradire nessuna delle passioni, mister ‘X’ smanetta nervosamente sul tablet, annota sul notes date, orari, coincidenze, scale di priorità, investe in Tv smart il possibile e l’impossibile, si abbona a Sky, Dazn, Tim, Mediaset, naviga on line a caccia di siti clandestini che promettono di teletrasmettere di tutto di più, attrezza un vano della casa come un mini cinema, frigo ben fornito e l’aggeggio che sforna popcorn a volontà.

Su Dazn si appresta a tifare per Berrettini, impegnato nella sfida proibitiva al “mostruoso” Djokovic e segue in contemporanea il match del Psg a trazione Messi con il Manchester City di Guardiola. Su un terzo televisore è preso dal basket dei Dallas opposto ai Lakers e improvvisamente, sul cellulare incombe la notizia di scuse del sito che ha scippato il calcio di Serie A a Sky: “Spiacenti da questo momento non sarà più possibile guardare i nostri programmi su due televisori diversi”.

Per ‘X’ è come se il dentista gli stappasse il dente del giudizio senza anestesia. Lo choc è faccenda seria. Monta la rabbia, saltano i nervi, ma sul lettino dello psicologo avviene il miracolo.

La sport-dipendenza svanisce e mister ‘X’ sintonizza le tv di casa sull’esecuzione di Von Karajan del “Vascello fantasma”, la mostra di Klimt ospite del National Museum londinese e la decima replica del film dei film “La corazzata Potemkin”.

Fantasia? Assolutamente no, solo mister ‘X’ è un nome inventato.

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