Non è sempre Natale

Non sempre si possono vincere su episodi partite equilibrate. Il calcio può essere uno sport poco meritocratico, ma prima o poi ti presenta il conto.

Articolo di Mario Gargiulo11/04/2022

© “RRAHMANI” – FOTO MOSCA

Non sempre si possono vincere su episodi partite equilibrate. Partite dove l’avversario si dimostra pari o superiore: il calcio può essere uno sport poco meritocratico, ma prima o poi ti presenta il conto.

Per il Napoli è inoltre terribilmente difficile vincere al Maradona, lo avevamo facilmente predetto: carenze caratteriali, fisiche e tecniche di rosa, mancanza di sicuri schemi offensivi,  marginalità degli esterni d’attacco sono un déjà vu, un incubo. Ma che da soli non bastano a spiegare la sconfitta.

Infatti la prima causa della debacle di ieri, e primissima fonte di grande amarezza, è stato il clamoroso errore tattico di Spalletti.

Forse sottovalutando la reale caratura della squadra viola che avevamo già duramente provato all’andata (oltre che finire distrutti in Coppa Italia con la nostra squadra B), ha presentato ancora una volta la squadra delle “belle addormentate nel bosco” schierata a due a centrocampo, con Zielinski (la più addormentata di tutte) avanzato ad appoggiare i due innocui esterni.

Il modulo della “leggerezza” (deleteria) e del “talento” (scarso) che ha sempre dimostrato di sbilanciare la squadra, allungandola senza nessun beneficio per il gioco offensivo.

Ne è venuto fuori un centrocampo fisicamente e caratterialmente negletto: il polacco ci ha letteralmente distrutto e – more solito – la sua presenza in campo ha pesato più di un giocatore in meno; Ruiz ha giocato sempre in affanno, sbagliato soluzioni, goffo e impacciato; Lobotka ha tenuto per un po’, poi è andato a fondo anche lui.

In questo quadro, per l’intera gara non abbiamo costruito niente di sensato se non lanci lunghi per Osimhen, solo nella metà campo viola; neppure siamo stati in grado di far qualsivoglia filtro in fase di contenimento. La Fiorentina ha dimostrato di esserci superiore sotto tutti i punti di vista. In alcuni momenti ci ha scherzato.

E purtroppo non c’è solo questo: incredibilmente Spalletti, dopo l’inutile cambio di Lozano per Politano, al 55’ invece che togliere dal campo Zielinski, ha preferito sostituire Ruiz con Mertens e arretrare sulla linea a due l’ancora più inutile e negativo polacco. Risultato: Lobotka ha smesso di fare quel poco che fino ad allora aveva prodotto e l’effimero pareggio sarà spazzato via nei successivi 20’ da due reti viola e un’infinità di ripartenze facili facili, senza opposizione.

Ripartenze incoraggiate dalla confusione, dagli errori in disimpegno, dall’assenza totale di quel pragmatismo essenziale che ci aveva fatto vincere a Bergamo e Verona con molta fortuna.

Alla fine dei nostri eroi non si salverà nessuno, a partire dai pessimi difensori .

Peccato. FORZA NAPOLI SEMPRE