Aggiornamento infortuni Serie A: 138!
L'eccessivo impegno distrugge le vite dei calciatori. Sono già 103 gli infortuni dall'inizio della Serie A.
© “LOZANO” – FOTO MOSCA
Lo sconfinato amore verso il calcio da parte dei tifosi ha portato i proprietari di questo sport ad infittire i calendari: d’altronde, una gara tra due squadre di media classifica attira davanti allo schermo più di un qualsiasi altro programma; dunque partite, partite e ancora partite! Risultato? Un calcio malato, che porta i suoi interpreti a dover affrontare ritmi insostenibili tra preparazioni atletiche brutali ed un calendario gremito.
Causa anche il primo Mondiale invernale della storia. Il 13 agosto c’è stato il fischio inaugurale della Serie A, sotto un sole cocente e con pochissimo tempo effettivo per potersi preparare alla nuova stagione. Solo un ricordo sono i tempi in cui il principiare del campionato corrispondeva con la fine del mese di agosto.
Tra turni infrasettimanali e squadre impegnate in competizioni europee, da settembre ad oggi le squadre dei maggiori campionati europei hanno viaggiato ad una media di una partita ogni quattro giorni. Medie insostenibili per qualsiasi atleta. Considerando, tra l’altro, anche quelle squadre che il giovedì hanno l’impegno di dirigersi verso i confini dell’Europa, ed affrontare non solo una squadra ostica, ma anche un clima al quale non sono abituati. Per non parlare del fuso orario…
Lista dei calciatori infortunati in Serie A
I risultati di questi ritmi scellerati sono sotto gli occhi di tutti: considerando soltanto la Serie A, ben 138 calciatori sono (o sono stati) in infermeria a causa di problemi muscolari:
Atalanta: De Roon, Muriel, Okoli, Scalvini, Toloi, Zapata, Zappacosta;
Bologna: Barrow, Bonifazi, Kasius, Lykogiannis, Sansone, Schouten;
Cremonese: Chiriches, Dessers, Ghiglione, Meite’, Okereke;
Empoli: Akpa Akpro, Bajrami, Bandinelli, De Winter, Destro, Grassi, Ismajli, Luperto;
Fiorentina: Bonaventura, Castrovilli, Dodo’, Jovic, Mandragora, Milenkovic, Nico Gonzalez, Saponara, Sottil, Zurkowski;
Hellas Verona: Coppola, Dawidowicz, Faraoni, Hrustic, Ilic, Lazovic, Piccoli(x2), Verdi;
Inter: Brozovic, Correa, D’Ambrosio, Dimarco (x2), Dzeko, Calhanoglu, Lukaku (x2), Mkhitaryan;
Juventus: Bremer, De Sciglio, Di Maria (x2), Iling-Junior, Paredes, Pogba (x2), Vlahovic;
Lazio: Casale, Gila, Immobile, Pedro;
Lecce: Banda, Bin, Colombo, Di Francesco;
Milan: Calabria, Dest, Diaz, Florenzi, Kjaer, Krunic, Maignan (x2), Messias, Origi, Saelemaekers;
Monza: Izzo, Pessina, Petagna;
Napoli: Anguissa, Osimhen, Politano, Rrahmani, Sirigu;
Roma: Celik, Darboe, Dybala (x2), Matic, Pellegrini, Smalling, Spinazzola, Zaniolo, Zalewski(x2);
Salernitana: Bohinen, Lovato, Maggiore;
Sampdoria: De Luca, Lleris, Pussetto, Winks;
Sassuolo: Berardi (x2), Maxime Lopez, Muldur;
Spezia: Bastoni S., Holm, Hristov, Kovalenko, N’Zola, Reca, Sala;
Torino: Aina, Miranchuk, Pellegri, Ricci, Sanabria;
Udinese: Becao (x3), Bijol, Lovric, Makengo, Pereyra.
Lungi dal voler colpevolizzare esclusivamente il fitto calendario, ammettendo la fisionomica fragilità di alcuni calciatori, è innegabile che questo sia un calcio orientato verso la selezione naturale di un certo tipo di atleti. Meno calciatori, più atleti. I ritmi con i quali ormai si gioca, infatti, sono davvero elevati. Non sembra esserci più spazio per quei calciatori lenti, un po’ ribelli e amanti della bella vita. A questo punto è doveroso anche sdoganare l’idea in virtù del quale – secondo alcuni – i calciatori conducano una vita perfetta e da invidiare. La perfezione richiesta ai calciatori dagli allenatori trasforma quest’ultimi in un Big Brother di Orwelliana memoria, tagliando definitivamente il superfluo dalle vite dei calciatori.