Giovani, accattivante incognita del cambiamento

L'Italia pareggia in casa dell'Inghilterra e mantiene la testa del girone di Nations League. Mancini alla scoperta dei propri giovani.

mancini
Articolo di Luciano Scateni12/06/2022

©️ “MANCINI” – FOTO MOSCA

Coraggio e convinto sì al potenziale che accompagna il significato di “Change”, in italiano “cambiamento”, svolta: Mancini, deluso a ragione dalla “vecchia guardia”, che ha vissuto di rendita con l’alloro di campioni d’Europa, ha voltato pagina. Ha puntato sull’ambizione giovanile di emergere, di assicurarsi un “posto al sole” con indosso l’azzurro della nazionale e sull’energia psicofisica per misurarsi alla pari con gli inglesi, tecnicamente accreditati di stazionare un gradino più su nella scala mondiale die valori. La risposta dei talentuosi ragazzi italiani ha proposto il loro lato A e il B. Primo tempo al galoppo, velocità, traguardo del gol sfiorato, vittoria ai punti contro una la flemmatica formazione di casa, che con molta probabilità ha già la testa alla trasferta in Qatar per i mondiali. Poi un second half in tono dimesso e la ricaduta dello 0 a 0 finale sulla classifica del girone che vede l’Italia capolista con 5 punti (una vittoria, due pareggi), contro i 4 dell’Ungheria, i 3 della Germania e i 2 dell’Inghilterra.

Gestazione e parto della Nations League. Il torneo nasce per colmare la pausa agonistica tra campionati nazionali, coppe e imminenti mondiali, in nome del calcio permanente e di interessi economici pressanti, ma non deve godere dell’endorsement dei calciatori, sottratti a giorni di vacanza estiva rigenerante. Mancano al torneo le grandi motivazioni, si spiega l’impegno relativo di nazionali prestigiose come la Germania e l’irriconoscibile Inghilterra sconfitta dall’Ungheria e contrastata con pieno merito dall’Italia dei giovani.

In palio per la vittoria finale c’è qualcosa: la posizione nel ranking mondiale, che assegna i ruoli di “testa di serie” nelle competizioni internazionali e il gruzzolo di 4,5 milioni di euro a fine torneo per la formazione vincente.

In due parole: Nations League è una competizione inventata per sventare il rischio dei primi mesi estivi senza calcio, di appassionati in crisi di astinenza, incasso zero per diritti televisivi e presenze paganti negli stadi. La novità non è ovviamente gradita alle star del calcio, costrette a over time extra. Al contrario è condivisa, perché vetrina anche televisiva, dagli atleti in cerca di ingaggio. 55 le nazionali coinvolte nell’affare. Il futuro molto prossimo dell’Italia prevede per dopodomani la sfida bis alla Germania. Se vince, la nazionale di Mancini sarà prima in classifica con 8 punti, se perde sarà scavalcata dai tedeschi (con punti 6). In agguato l’Ungheria (4 punti e una partita da giocare).

In conclusione, bene l’irruzione della gioventù in azzurro, premessa per la ricostruzione di una nazionale competitiva con qualunque avversaria, ma cautela nel ritenere ribaltato in pieno lo step negativo della Italia, dopo il titolo europeo. Il test della Nations League, poca cosa per l’impegno relativo delle avversarie, è comunque apprezzabile. Da condividere è il coraggio che ha motivato l’accesso alla nazionale di talenti post adolescenziali: conferme o smentite tra due giorni con il secondo test di Germania-Italia.

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