Ostigard, dal mito di Cannavaro alla maglia del Napoli

Dall’archivio- Curiosità e caratteristiche su Leo Ostigard, difensore ad un passo dal vestire la maglia del Napoli.

Articolo di Redazione SDS12/07/2022

©️ “OSTIGARD” – FOTO MOSCA

Leo Skiri Ostigard, difensore della nazionale norvegese, passato da Genoa – sponda rossoblù – negli ultimi sei mesi, e di proprietà del Brighton, è ormai ad un passo dal vestire la maglia del Napoli. La partenza di Axel Tuanzebe, arrivato in azzurro a gennaio e rientrato al Manchester United per fine prestito, ha lasciato un vuoto da colmare all’interno dell’organico di mister Luciano Spalletti. Ecco che, per venire a capo a tale proposito, Cristiano Giuntoli ha messo nel mirino il calciatore classe 1999, anche per la valutazione accessibile fatta del ragazzo dal club inglese: 4 milioni di euro, forse pochi per quanto fatto vedere dal calciatore stesso nei suoi primi scampoli di Serie A.

Chi è Leo Ostigard?

Alto 184 cm per 80 kg, Ostigard è un difensore centrale roccioso, dalla struttura fisica imponente. Il giocatore di proprietà del Genoa è molto abile in marcatura oltre che nei duelli corpo a corpo. Possiede un’ottima elevazione, sempre puntuale e preciso negli interventi difensivi aerei, perspicace sia nel tenere bene la posizione sia a non farsi dribblare facilmente. A tale proposito impressiona un dato: quando militava nel FC St. Pauli, ha trascorso un periodo andante da febbraio a maggio, in cui ha collezionato 600 minuti filati, senza subire neanche un dribbling.


Il classe ‘99 è molto efficiente anche nell’impostare il gioco dalle retrovie, anche se limitato in termini di rapidità. Si distingue, inoltre, per la personalità con cui scende in campo: carattere da vendere e una certa grinta. Questo è un aspetto molto importate perché questo giocatore è capace di dare il giusto equilibrio alla propria squadra, trasmettere fiducia, determinazione, senso di appartenenza e voglia di vincere e far bene, in ogni momento e in ogni situazione. Il cosiddetto “uomo spogliatoio” a volte è un fattore che passa in secondo piano, ma avere un giocatore di questo calibro in una squadra come il Napoli può permettere di raggiungere persino vittorie che sembrano impossibili.

Insomma, un rinforzo ideale anche per un top team, pur dovendo limare un eccesso di aggressività, testimoniato dalle quattro ammonizioni e dalle due espulsioni, una diretta contro la Roma, e una per doppia ammonizione, contro il Torino (quest’ultima dopo appena 24 minuti!) accumulate in appena 14 partite di Serie A.

Claudio Onofri, ex calciatore rossoblù, l’ha paragonato a Romero: “Ha qualcosa del primo Romero ma non vorrei che questo accostamento possa diventare una etichetta impegnativa. Ostigard ha, come l’argentino, la capacità di riempirti la partita e di conquistarti. Ha ventidue anni e margini di miglioramento che sono facili da intuire. Ha una fisicità, pur senza essere un gigante, che rassicura e che diventa un fattore. Io capisco il Napoli che ci crede. L’ho sempre ritenuto un giocatore con prospettive di assoluto livello”.

Nel mito di Cannavaro

Leo Ostigard è senza dubbio il nome del momento per il Napoli: Bernardeschi è in stand-by e, finché non arriverà qualche cessione importante, non ci saranno ulteriori modifiche nella batteria offensiva degli azzurri. E, allora si guarda dietro, a lui, ad un roccioso difensore norvegese, ciò che più si avvicina ad un iceberg: lento, massiccio, e, se ti scontri con lui, ad avere la peggio sarai proprio tu. Rispetto ad altri coetanei vanta il percorso con meno “salti” verso la nazionale maggiore. Dall’Under 16 ha seguito il tragitto step by step fino all’Under 21, poi la prima squadra, nella quale ha collezionato, per il momento, una manciata di presenze.

Al calcio, come lui stesso ha raccontato, ci arriva grazie al padre. Figlio d’arte, ma non di una mano chissà quanto pregevole, Leo ha già scavalcato il genitore in termini di prestigio: Genoa, Stoke City, nazionale maggiore e adesso Napoli. Niente male per un calciatore di appena 22 anni. Da suo padre apprende il tempismo e la coordinazione, e sicuramente qualche stratagemma utile, per rendere efficace il gioco aereo.

Però, il suo maestro, sarà un altro – ed è ciò che lega un calciatore norvegese ad appena un anno di esperienza in Serie A a Napoli. “Sono rimasto folgorato da Fabio Cannavaro” afferma Leo, dopo aver guardato su YouTube i video del difensore napoletano. La prima volta che ha ammirato in azione il centrale italiano è stata – e come potrebbe essere stato diversamente – al Mondiale tedesco del 2006. E, forse, il colpo di testa efficace lo ruba più da quel Cannavaro che da suo padre.

Stando, invece, al presente, Ostigard è alla ricerca di un equilibrio per dare slancio alla sua carriera. Più che slancio, forse meglio parlare di trampolino. Sicuramente, infatti, il Napoli sarà la squadra più rinomata della sua carriera, e considerata la difficoltà nel trovare un accordo con Kalidou Koulibaly, il norvegese potrebbe diventare il nuovo cardine della difesa di Luciano Spalletti. D’altronde la sua storia spiega come i suoi momenti migliori sono arrivati in un sistema di difesa a quattro, proprio quella che adotta il tecnico toscano nel suo dogma, il 4-2-3-1.

Di Chiara Frate e Lorenzo Napolitano