La storia romantica di Christian Maggio che sta salvando il Vicenza
Solo un colpo di coda del destino sembra poterli salvare. Chi può darlo quel colpo se non Christian Maggio?
© “MAGGIO” – FOTO MOSCA
Christian Maggio, classe ’82 (40 anni suonati), cresce calcisticamente nelle giovanili del Vicenza, debuttando in prima squadra – con Edy Reja alla guida dei biancorossi – a San Siro in un Milan-Vicenza del 2000. Con la retrocessione in Serie B dei veneti trova più spazio completando un’intera stagione da titolare che gli permette di crescere e tentare il grande salto.
Lo nota alla Fiorentina. In Viola vive un’annata positiva – segnando, tra l’altro, al Napoli in un 2-1 al Franchi del 2004 – non ha poco spazio e decide le valigie per passare al Treviso, prima, e alla Sampdoria, poi, esordendo contro l’Inter nel 2006. Con l’arrivo di Mazzarri in blucerchiata, si afferma come esterno di centrocampo nel 3-5-2 classico del tecnico toscano, trovando più volte la via del gol – indimenticabile quello siglato nel derby della Lanterna nel 2008 – e termina il suo primo anno con 9 reti stagionali.
L’apice della sua carriera, però, lo raggiunge a Napoli, dove si accasa nel 2008/2009 e ritrova Edy Reja. Gli anni all’ombra del Vesuvio gli permettono di vestire la maglia della Nazionale e di esordire, nel 2010, in Europa League e nel 2011 in Champions, con un qualificazione conquistata anche grazie ad un suo gol contro la Juventus in un 2-2 che significò terzo posto. Quegli anni, e quelle prestazioni, gli valgono ben due presenze consecutive nell’undici del Gran Gala del Calcio, e lo portano al culmine nel 2012 con la vittoria della prima Coppa Italia, proprio contro la Juventus.
Con l’arrivo di Benitez la sua bacheca si arricchisce sotto il Vesuvio: seconda Coppa Italia e la prima Supercoppa. Le presenze in azzurro toccano le 259 unità: Maggio è diventato un senatore del gruppo ed è entrato nella storia della sua squadra eguagliando in quella speciale classifica Maradona.
Con l’arrivo di Sarri, e il passare dell’età, trova sempre meno spazio, tocca il traguardo delle 300 presenze ma è tempo di allontanamento, è costretto a lasciare la sua gente e i suoi colori.
Si trasferisce prima a Benevento e poi a Lecce. Non sono anni felici. In Puglia arriva a svincolarsi e pensa al ritiro, addirittura si avvicina al ruolo di opinionista con DAZN, ma non ce la fa, sente di poter dare ancora qualcosa. Torna in campo a Vicenza, dove tutto era iniziato, forse per chiudere un cerchio.
Il ritorno nostalgico si concretizza lo scorso febbraio, in un momento di massimo bisogno della Lanerossi. A fine stagione si ritrovano ai playout di serie B e solo un colpo di coda del destino sembra poterli salvare. Chi può darlo quel colpo se non Christian Maggio? Cosi è. Proprio lui, ieri sera, ha fatto esplodere il Romeo Menti segnando all’ultimo respiro un gol che può significare salvezza contro il Cosenza. Una rete romantica, importante, che profuma di qualcosa di disegnato e già scritto. Una storia di calcio bellissima, scritta da uno di quei pochi giocatore eletti per i quali vale la pena salire i gradini di uno stadio e urlare il suo nome.