Questo Napoli è poco cinico

Primo posto in classifica dopo 12 giornate di campionato, eppure in questo Napoli c'è ancora un dato che stona.

spalletti
Articolo di Luca Paesano13/11/2021

© “NAPOLI-VERONA-SPALLETTI” – FOTO MOSCA

Arrivati alla dodicesima giornata di campionato, praticamente un terzo della stagione, possiamo iniziare a trarre le prime considerazioni su quanto il calcio italiano ci sta raccontando. Certo, la sosta per le Nazionali, come spesso accade, rappresenta una tortura per i tifosi, costretti a mettere tutte le emozioni in pausa per ben quindici giorni: la rabbia, la gioia, i dubbi, l’entusiasmo, la delusione. Non resta che rimuginare su quanto ha saputo dire l’ultima giornata e fantasticare sulla successiva. Molte volte, poi, cade sempre nel momento sbagliato. Mettetevi nei panni di un tifoso del Napoli, che vede la propria squadra in vetta alla classifica e che ha il big match contro l’Inter alle porte: già attendere una sola, canonica, settimana può essere stressante, figuriamoci due!

Napoli primo in classifica, dicevamo. Grande avvio per gli uomini di Spalletti, che hanno dimostrato grande organizzazione e solidità, con 10 vittorie e 2 pareggi contro Roma e Verona che hanno lasciato un po’ di amaro in bocca, specie l’ultimo. Tuttavia, avrebbe poco senso lamentarsi di una squadra in testa al campionato.

Eppure, però, se ci soffermiamo a leggere quanto ci dicono le statistiche di queste prime dodici giornate ci sono dei numeri che saltano all’occhio. C’è un aspetto in cui il Napoli non primeggia e, anzi, mostra forse una debolezza.

I numeri del Napoli

Il Napoli è la seconda squadra che ha calciato più volte in questa prima parte di stagione con 188 tiri effettuati. Di questo bottino, però, solamente 64 tentativi hanno raggiunto lo specchio della porta e solamente 24 si sono trasformati in gol, attestandosi come quinto miglior attacco. Praticamente, se volessimo creare una percentuale di conversione dei tiri in gol, risulta che solo il 12,77% delle conclusioni viene realizzato, mentre il 37,5% delle conclusioni in porta batte il portiere.

Il focus può spingersi ancor oltre, volendo, perché dei 188 tiri calcolati, 74 sono partiti dai piedi di Insigne e Osimhen, rispettivamente con 40 e 34 conclusioni. Di questi, però, solamente 28 hanno raggiunto la porta e appena 9 si sono trasformati in gol. Per Insigne, tra l’altro, le 4 reti sono arrivate tutte dal dischetto. L’accoppiata offensiva mette a segno una marcatura ogni 8 tiri, in soldoni. Un dato non proprio da bomber.

I numeri delle rivali

Peggio del Napoli, o meglio, dipende dai punti di vista, ha fatto solamente la Roma di Mourinho. I giallorossi, infatti, sono la squadra che ha calciato più volte in questa Serie A con 222 tentativi, di cui solo 65 in porta e 21 gol realizzati. Mantenendo un punto di vista “Napolicentrico”, quindi, la Roma ha effettuato 34 tiri in più, centrando solamente una volta in più lo specchio della porta e realizzando, però, 3 reti in meno. Le percentuali ci dicono che solamente il 9,46% delle conclusioni viene realizzato e solamente il 32,31% delle conclusioni in porta entra in rete.

Dando uno sguardo alle altre squadre che occupano le parti alte della classifica, il Milan ha trovato 26 gol con 51 tiri in porta, su 172 conclusioni provate. Dati che parlano in maniera più cinica di quelli del Napoli, perché con 13 tentativi verso il bersaglio in meno i rossoneri sono riusciti a realizzare una rete in più, mostrando il 50% di conversione di tiri in porta in gol. Praticamente, un tiro in porta su due si trasforma in gol.

L’Inter, invece, ha il miglior attacco in questo campionato con 29 gol e una media di 2,42 a partita. 183 tiri, 5 in meno del Napoli, ma 67 in porta, 3 in più del Napoli. Precisione leggermente maggiore, ma sicuramente è maggiore la concretezza, perché quasi con gli stessi tiri in porta ha prodotto 5 gol in più. I nerazzurri hanno il 15,85% di conversione di tiri in gol e il 43,3% di conversione di tiri in porta in gol.

Ancora migliori sono i dati della Lazio di Maurizio Sarri che ha prodotto 25 gol, uno in più del Napoli, effettuando praticamente gli stessi tiri in porta (63) ma tentando la conclusione ben 45 volte in meno. I biancocelesti, infatti, trasformano in gol il 17,5% dei tiri effettuati ed il 39,68% dei tiri in porta.

Ma la vera e propria rivelazione di questo campionato, sia nel campo che nei numeri, è sicuramente il Verona. Dopo l’addio di Di Francesco, l’Hellas sembra essere diventata una macchina da guerra, che non si ferma neanche di fronte alle big. La squadra di Tudor è il terzo miglior attacco della Serie A ed è invece terzultima nella classifica per tiri effettuati. Poco sforzo, ma massima resa. Gli scaligeri, infatti, hanno messo a segno 25 reti con soli 121 tiri, di cui 49 finiti nello specchio della porta. Praticamente, come il Milan, il Verona fa un gol ogni due tiri in porta con una percentuale di conversione in rete del 51,02%, la più alta in questa stagione. Più alta delle altre è anche la percentuale di realizzazione calcolata sui tiri totali, che si attesta al 20,66%.

Anche l’Atalanta di Gasperini ha calciato tanto fino ad ora, provando 186 volte la via del gol. Appena 54 volte, però, i neroazzurri sono stati abbastanza precisi da impensierire il portiere, trovando la conclusione vincente per 22 volte. I numeri ci dicono che i bergamaschi hanno trasformato in gol l’11,83% dei tiri e il 40,74% dei tiri in porta.

Più arretrata in questa analisi la Juventus. I bianconeri hanno provato 161 volte la conclusione, centrando per 50 volte lo specchio della porta e trovando appena 16 gol. Le percentuali, quindi, ci dicono che la squadra di Allegri ha trasformato in gol solamente il 9,94% dei tentativi totali e, più nello specifico, il 32% dei tentativi che hanno centrato lo specchio della porta.

Un campanello d’allarme

Dati e analisi alla mano, dunque, senza dubbio non ci si può lamentare né dei 24 gol né del primato in classifica. E ci mancherebbe. Però, se proprio si vuole trovare il pelo nell’uovo, si può dire senza alcuna volontà di polemica che questa squadra è poco concreta e abbastanza imprecisa. Molte conclusioni tentate nel corso della partita, poche in porta e ancor meno trasformate in gol. Un Napoli poco cinico, che rispetto alle rivali ha bisogno di calciare più volte per trovare lo stesso numero di gol.

Fin quando i gol, i punti e le vittorie continuano ad arrivare, c’è ben poco di cui preoccuparsi. Ma questo, tuttavia, potrebbe essere un primo campanello d’allarme in vista di periodi più complicati, e penso ad esempio al mese di gennaio, segnato dalle assenze dei calciatori africani.

Le dirette concorrenti, per ora, si sono dimostrate tutte più efficaci degli azzurri. Sarebbe importante, dunque, che anche la squadra di Spalletti riuscisse a trovare una maggiore concretezza in zona offensiva. Ci avviciniamo ad una fase clou del nostro campionato, con diversi big match in calendario. Capiteranno sicuramente partite in cui non sarà possibile fare 15 tiri; in quel caso, quanti saranno i gol prodotti? Se c’è un aspetto su cui la formazione può e deve migliorare è sicuramente questo.