Napoli-Ascoli, Le Pagelle Brillanti: è stato un 5 contro 1…
Ritornano Le Pagelle Brillanti, ecco i voti di Napoli-ASCOLi: due dieci e... un cinque contro uno.
© “ELMAS” – FOTO MOSCA
MERET 7,5
Sulla traversa di Di Maria nemmeno Navas ci sarebbe arrivato. Sul gol, sempre dell’argentino, nemmeno Kepa si sarebbe allungato di più per prenderla. Compie un mezzo miracolo a fine primo tempo, evitando il pareggio. Sarebbe finita 5-2 in ogni caso.
DI LORENZO 8,5
A pagina 22, manuale del calcio mondiale, troverete un capitolo: “Come si fa il capitano”. E c’è lui. Capitano quando sussurra qualcosa a Kvara dopo il gol, quando gioca a carte con Elmas o quando va ad incoraggiare Rrahmani dopo l’errore. E su qualche altra pagina, dove viene spiegato il ruolo del terzino destro, c’è il suo filtrante sul primo gol ed il suo assist a Elmas. E non parliamo del tunnel che umilia Kostic dopo una diagonale perfetta.
RRAHMANI 7
Nessuno lo sa, ma Amir è un uomo di fede, ha fatto spesso beneficenza nella sua vita. Ecco perché nel primo tempo ha provato a dare una speranza ad una squadra a pezzi come la Battipagliese scesa in campo con la maglia della Juve. Passaggio a Di Maria, marcatura soft sul gol loro e quasi autogol sono le prove della sua bontà. Poi nella ripresa diventa cattivo e distrugge la porta sul 3-1. Oltre ad un assist per Osimhen.
KIM 7
Sul gol dell’Ascoli travestita da Juve, è più sfortunato di Lino Banfi che perde la schedina vincente del Totocalcio in un film con Jerry Calá. Qualche leggerissima disattenzione ripagata però con gli interessi nella ripresa quando diventa dittatore della sua metacampo, limitando la libertà a chiunque oltrepassi la linea.
MARIO RUI 7,5
Il professore si è ripreso la sua cattedra. Ha palleggiatore molto nei primi 45 minuti contro un avversario che ha pensato solo a difendere. Ma il fotogramma del suo match è quella pressione sul miglior difensore del mondo, quel Bremerckenbauer che tutti volevano. Più asfissiante di una moglie quando ti chiede di raccogliere i calzini buttati a terra. Infatti BremerKrol sbaglia e arriva il 4-1.
(OLIVERA 6,5)
Una ventina di minuti per accendere ogni tanto il turbo e farsi rincorrere dagli avversari in una sorta di guardie e ladri dove, evitate battute taglienti, il ladro è lui e le guardie sono bianconere. Nella Juve, oggi, giocherebbe tutte le partite 90 minuti, inclusa la Coppa Italia, calciando corner, punizioni e rigori. Giusto per spiegare la differenza di valori.
ANGUISSA 7
Sette nonostante alcuni errori di precisione nei passaggi soprattutto nel primo tempo. Perché Zambo è superiore agli avversari e può permettersi di tutto. Se fosse un giocatore di pallanuoto, per fare un esempio, potrebbe giocare anche con la ciambellina salvagente, farebbe lo stesso la differenza. Non partecipa ai gol ma entrerà nella storia per essere stato il primo calciatore in epoca Var, a cui hanno fischiato fuorigioco con 3 calciatori avversari che lo tenevano in gioco per 3-4 metri circa.
LOBOTKA 7,5
Il vice campione del mondo Rabiot, il miglior talento del calcio italiano pagato a rate Locatelli e la stella americana Mckennie non valgono mezzo Lobo. Ma tutti e 3 insieme, eh! Si va a prendere palloni ovunque per far girare a vuoto la mediana Juve. È come un direttore d’orchestra… puoi avere i migliori musicisti a suonare, ma se dai la bacchetta in mano al primo scappato di casa, arriveranno solo note stonate.
ZIELINSKI 7
Non si vede molto nella fase d’attacco ma senza palla, con i suoi movimenti ed i suoi improvvisi cambi di direzione, crea spesso superiorità. Se fossi la società come suo sostituto a gennaio gli regalerei Marek Hamsik. Perché il 17 azzurro merita di alzare anche lui quel tricolore a giugno. Non c’entra con la pagella del polacco, lo so, ma Marek non è mai fuori luogo.
(NDOMBELE 6,5)
Un altro che farebbe titolare, capitano e anche il rappresentante di classe nelle altre 19 squadre di serie A è lui. Mentre in questo Napoli stellare deve accontentarsi di essere il primo ricambio. Entra e si prende gioco degli avversari come fanno Adani e Cassano con Allegri.
POLITANO 7,5
C’è il suo piede nei due gol del primo tempo. Anzi, i suoi piedi. Perché sul primo gol, la mette di destra sul piede di Kvara, mentre sul secondo gol, la lancia col sinistro per Osimhen, con Bremer che, sicuramente, non aveva parlato con Smalling che già in Roma-Napoli ci aveva fatto un “figurone”. Che poi, dico io, noi vi diamo anche la possibilità di studiare come limitarci, ma voi siete cocciuti e vi fate sempre fregare allo stesso modo. Esce per infortunio.
(ELMAS 8)
Già prima del mondiale aveva dimostrato di essere cresciuto. E contro l’Inter nel finale aveva continuato in quella direzione. Dopo Samp e Cesena, travestito da Juve, ha confermato quelle sensazioni. Un calciatore che, alla faccia di chi l’aveva criticato tipo il sottoscritto, sta decollando. Finalmente. Il gol è un diamante, finta sul difensore che in scivolata va a prendere le graffe all’Edenlandia e tiro di sinistro per il cinque a uno. Anzi, permettetemi la battuta hot, il cinque contro uno.
OSIMHEN 9,5
Già dopo pochi minuti quando ha “goffato” quel pallonetto al portiere si era visto che contro le grandi non segna mai (cit). Ed infatti nell’azione successiva gli buttano la palla sulla testa per il vantaggio. E dopo mette Kvara solo davanti a Szczesny, sbagliando il passaggio perché lui fa “per e per” (cit). Nella ripresa si mangia due gol pazzeschi perché non è un vero bomber (cit). Però poi, sempre grazie agli altri, fa poker, prendendo la fuga tra i cannonieri. Ma solo perché Vlahovic non sta giocando (cit). Dopo Cavani, Higuain e Mertens, facciamo spazio anche a lui tra i più grandi.
(RASPADORI 6,5)
Fare la riserva di Osimhen è come essere il sostituto di Maria De Filippi a C’è Posta per Te. Devi sperare che Costanzo la mandi in codice rosso all’ospedale per poter condurre tu. Il Raspa sa bene però che il futuro è suo. E vincere uno scudetto qua al primo anno, pur non giocando tutte le partite, sarebbe tanta roba. Entra bene nel match creando subito problemi ai difensori del Siena travestito da Juve, più frastornati di un commesso di Via Toledo nei giorni prenatalizi.
KVARA 9,5
Che sia in crisi è evidente dal primo momento. Basti vedere come calcia male in mezza rovesciata colpendo Szczesny. Menomale che c’era Osimhen. Sta ancora pensando al furto subito in casa, te ne accorgi sul 2-0 quando calcia nell’angolino anziché sfondare la porta. Menomale che c’era Szczesny. Batte male gli angoli ma menomale che c’è Rrahmani che segna il 3-1. Ed è fortunato sul quarto gol, perché voleva tirare alla Insigne ed invece la palla si è fermata sulla testa della belva col numero 9. Mettere Chiesa per limitarlo è stato come introdurre i banchi con le rotelle per limitate il contagio nelle scuole. Un successone. Kvaradona. L’ho detto!
(LOZANO SV)
Pochi minuti. Giusto per dare il tributo al georgiano. Ed in Messico già girano le prime foto di Spalletti con la ricompensa per chi riuscisse a catturarlo. Chucky non mollare che si gioca ogni 3 giorni.
SPALLETTI 9,5
A gennaio inizia un altro campionato e questo si sapeva. Quello che gli altri non sapevano o ignoravano é che la classifica prima del mondiale valeva ancora. Però a gennaio Spallettone cala. Ed infatti ha calato un bel 5-1 alla squadra col monte ingaggi più alto della Serie A. Secondo tempo da favola che consegna alla storia una data memorabile perché questo venerdì 13 sarà ricordato a lungo dai gobbi. E non perché è stata l’ultima partita di Andrea Agnelli. Torniamo a Luciano, ha azzeccato tutte le scelte, soprattutto l’ultima, quella a fine partita, di andare a salutare Allegri che scappava negli spogliatoi.
ALLEGRI 10
Nessuno sfottò, siamo seri. Max è riuscito a farsi dare 9 milioni di euro a stagione per non so quanti anni, senza produrre una minima idea di calcio. È arrivato quarto lo scorso anno con la migliore rosa del campionato e uscendo in Europa contro la decima forza della Liga. E quest’anno ha perso 5 partite su 6 in Champions e continua ad essere quarto in serie A. Ma lui è sempre lì ad indicare la strada ai giornalai che lo santificano perché non prende gol con Cremonese e Udinese. E ditemi voi, se non è un genio lui, chi può definirsi tale. Che poi dieci non è altro che un multiplo di 5, i gol presi al Maradona.
VOTO 10…
Anche a quelli che Kvara non è lui, Osimhen non segna con le big, Lobotka ora sanno come marcarlo, Spalletti crolla, il Napoli molla, Di Maria é un Maradona in Italia, il campione d’inverno non vale niente, il primo posto nei secondi tempi invece sì, la terra è piatta e il 5G è stato creato dai potenti per distruggervi. Aggiornatevi, toglietevi il prosciutto davanti agli occhi, liberatevi da questi complessi di inferiorità e raccontate quello che vedete con i vostri occhi, non quello che vuole il padrone per vendere più copie o fare più clic. Il mio 10 in pagella è per voi. Ma tanto lo so, basterà vincere la prossima partita con un autogol ed un rimpallo e sarete di nuovo tutti lì con la lingua fuori. Ma per il momento, fate silenzio e godetevi questa squadra spettacolare!