Napoli-Juve 5-1, appunti a punti: tutta colpa di Osimhen
Il Napoli vince 5-1 contro la Juventus di Allegri portandosi a +10 dalla seconda in classifica. Ecco i pro e i contro della partita.
©️ “OSIMHEN” – FOTO MOSCA
Sembrava Napoli-Liverpool ma sul prato del Maradona sotto i colpi degli azzurri c’è stata la Juventus di Max Allegri la quale è caduta cinque gol a uno, sotto le bordate di Osimhen e compagni.
Notte magica a Fuorigrotta dove i partenopei hanno imbastito il funerale della Vecchia Signora. Apre Osimhen, chiude Elmas, torna Kvaratskhelia e gli azzurri volano a +10 dai bianconeri e dal Milan che giocherà domani contro il Lecce.
Al termine di ogni partita, siamo puntuali ad analizzare i pro e i contro del match.
I PRO di Napoli-Juve
- Rrahmani, l’ubriaco che ti fa ridere alle feste
Rrahmani oggi si può paragonare all’amico brillo che non manca mai alle feste, ti fa arrabbiare quando lo vedi in certe condizioni, per le cavolate che combina, ma è anche lo stesso che ti fa morire dalle risate quando, nonostante le sue condizioni, prova a rimorchiare e prende il palo dalla ragazza di turno.
Ieri il kosovaro è stato proprio quel compagno fidato. Primo tempo da cancellare per il difensore di Spalletti, rischia di fornire un assist a Di Maria e nel finale dei primi 45 minuti sfiora un clamoroso autogol.
Il suo gol del 3-1, però, cancella completamente tutti gli errori precedenti e fa saltare di gioia tutti i tifosi presenti allo stadio e non solo.
- Kvara is back
Erano già partite le critiche, e Kvaratskhelia con 2 assist e 1 gol ha rimesso tutte le cose al proprio posto. Danilo, Bremer e Chiesa su quella fascia erano più in crisi della Germania dopo la Prima Guerra Mondiale.
Grazie al georgiano il capitano bianconero entra ufficialmente nel libro dei primati: ho visto difensori essere saltati con dei tunnel, doppi passi, veroniche, potrei continuare all’infinito, ma non ho mai visto un centrale superato 5 volte con la stessa giocata. Povero Danilo.
- Osimhen, è tutta colpa tua
Devastante il nigeriano, trascinatore e leader di questo Napoli. Qualcuno gli rimproverava il non aver segnato ancora in una partita decisiva (dimenticando le partite contro Atalanta, Roma e Ajax). Detto fatto, doppietta e assist per il nove di Spalletti, portatosi a 12 reti in questo campionato.
Vittoria, gol, assist e la solita strigliata da parte di Spalletti che il numero 9 non si fa mai mancare, come fosse una prassi scaramantica.
E’ colpa di Osimhen se Bremer si è dimenticato come si difende, è colpa sua se Milik da domani guarderà i movimenti del nigeriano per migliorare il proprio score.
Victor, è colpa tua se il Napoli è a +10 dalla seconda.
- Spalletti, ha vinto ancora prima di iniziare
L’allenatore del Napoli ha preparato la partita di ieri come si prepara la tesi di laurea, forse mettendoci anche più dedizione e impegno. L’aveva già vinta nel prepartita, quando in conferenza stampa ha risposto al gioco psicologico del suo avversario Allegri: “Noi siamo i favorit? Non scherziamo, Allegri sa che il quarto posto per la Juventus è un fallimento. Gli investimenti che hanno fatto in estate si ripagano con la vittoria di Champions e scudetto”.
Botta e risposta spietato tra i due toscani, ma alla fine Spalletti ha tolto “il cappello e la barba” a Max e ha riportato i bianconeri a -10.
- Il pubblico di Napoli
Se ieri il Napoli ha portato a casa i tre punti il merito è anche della cornice di pubblico che ha avuto a disposizione. Un Maradona pieno che non ha smesso mai di cantare e di incitare la propria squadra. Con un tifo così non c’è avversario che tenga.
Lo spettacolo di luci mostrato nel finale parla da solo, la piazza è motivata e sogna altre notti magiche.
I contro di Napoli-Juve
- Allegri, il 5-5-5 di Lino Banfi sarebbe stato più efficace
Notte horror per l’allenatore della Juventus, il quale torna a Torino con 5 gol subiti dopo 8 partite a porta inviolata e con qualche certezza in meno.
Le assenze pesano e non poco sul fronte juventino, ma sbagliare una formazione intera è un qualcosa di assurdo… o da geni incompresi, fate voi.
Chiesa terzino a marcare Kvaratskhelia, Alex Sandro messo nei tre di difesa, per non parlare della posizione “inedita” di McKennie… qualcuno sa dirmi ieri quale era la posizione che l’americano doveva tenere in campo?
Su 90 minuti di dominio napoletano, Allegri vede un briciolo di luce solo nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo con il gol di Di Maria, poi, però, di nuovo le tenebre per Max.
- Bremer, Osimhen non ti piace proprio
Il ritorno del centrale brasiliano era visto da tutti come il rientro che avrebbe contenuto la furia di Victor Osimhen… e questa è la parte divertente, ora passiamo al campo.
Partita pessima per l’ex Torino, forse la peggiore da quando gioca in Serie A. Sicuramente è stato componente di una difesa al quanto inedita, forse era l’unico che sapeva muoversi nella difesa a tre e, paradossalmente, è stato il peggiore della sua squadra.
Forse ancora è stato a causa di una forma fisica non eccezionale? Le fatiche post Mondiale che iniziano a farsi sentire? Non lo so, ma quel che è certo è che ieri il voto di Bremer è lo stesso del numero che porta dietro la schiena.
- Milik, quanti bei ricordi
Un assist per Di Maria e un colpo di testa centrale nel primo tempo che non hanno causato problemi per Meret poi basta, finita la partita del polacco.
Ho sempre ritenuto Milik un ottimo centravanti, vi dirò di più, tecnicamente parliamo di un 9,5, ma ieri la prestazione dell’ex Ajax è sembrata un dejavù di quando vestiva la maglia del Napoli.
Giocatore che nelle gambe ha le qualità per fare numeri importanti nel corso della stagione, ma quando il pallone pesa, le prestazioni del polacco calano drasticamente.
- Lo sciopero dei mezzi
Nonostante lo sciopero dei mezzi il Maradona ieri è stato comunque pieno. Non fatemi domande, è l’unica cosa negativa di ieri che mi è venuta in mente. Un applauso alla Circumvesuviana di Napoli che dopo il titolo di peggior mezzo pubblico d’Italia entra nei flop di Napoli-Juve anche se non c’entra nulla… questo è un vero record.