Spalletti vara il Napoli 2.0
Per il Napoli La UCL è vicina, bisogna giocare senza particolari stress e dare il massimo, sempre. Poi tireremo i conti finali e vedremo.

©️ “NAPOLI-SPALLETTI” – FOTO MOSCA
A novembre contro gli stessi giocatori, al termine di una partita pareggiata a stento con Di Lorenzo e sofferta maledettamente dall’inizio alla fine, avevamo scritto:
“il centrocampo va protetto, rinforzato: in campo sono necessari più muscoli, dinamismo, cazzimma. Abbiamo fiducia che Spalletti trovi la quadra, oggettivamente difficile per tradizionali carenze di rosa”.
Avevamo giocato con il solito modulo a due, Zielinski titolare con Insigne, Ruiz e un ottimo Anguissa; Lobotka in panchina, ancora considerato il giocatore più scarso della rosa.
Ieri, mezzo campionato dopo, quei nostri “sogni” sono diventati realtà e abbiamo visto finalmente un vero centrocampo a tre: un perno basso, due mezze ali, i difensori vicini alla mediana. Squadra corta, folto numero di maglie azzurre in ogni zona del campo.
Finiti i passaggini all’indietro strepitanti mancanza di idee e incapacità di offendere; finite le palle perse sotto (facile) pressing avversario dai molti piedi rozzi della difesa. La salita del campo è stata più veloce e verticale, miracolosamente sono comparsi muscoli e dinamismo. Per la cazzimma cambiare rosa, please.
Ieri il Napoli ha semplicemente tenuto botta al Verona, senza fare cose straordinarie. Ha così potuto far valere qualità e migliori soluzioni di fronte a giocatori che, se gli togli supremazia fisica e il vantaggio dell’organizzazione di gioco, poco gli resta.
Ci sono state ottime prestazioni individuali: il migliore di tutti a nostro avviso Di Lorenzo. Liberato dall’incubo di dover impostare dalla sua parte sotto pressione, ha potuto scatenare esuberanza e corsa palla al piede. Ha fornito l’assist del secondo gol, vera ala aggiunta ben coprendo anche dietro. Poi Osimhen. Questo ragazzo deve crescere come dice Spalletti. È come se gli fossero mancati gli anni della “formazione” giovanile in termini di tecnica di base, postura del corpo, movimenti, scelte. Gap che sconta contro difensori di grandi squadre cui non puoi concedere questi vantaggi. Ma in partite come quelle di ieri è semplicemente devastante e dove non arriva con i piedi, arriva con lo stacco di testa, prepotente e inarrestabile. Grinta, determinazione, cazzimma, lui sì sempre da vendere.
Superati gli infortuni e la sbornia della Coppa d’Africa si è ricostituito l’asse portante del filotto di vittorie di inizio stagione: KK, Anguissa, Osimhen. Con in più il valore aggiunto di Lobotka, non poco. Un incoraggiante viatico per le nove partite mancanti, di cui tre oggettivamente complicate contro Atalanta (fuori), Fiorentina e Roma (purtroppo in casa).
Ci auguriamo che Spalletti abbia definitivamente compreso chi può essere davvero utile alla squadra senza dover far girare ogni volta una moneta. Perché intanto l’Atalanta è lontana 12 punti: sia pure con una partita da recuperare e lo scontro diretto in casa.
La CL è vicina, possiamo davvero giocare senza particolari stress e dare il massimo, sempre. Poi tireremo i conti finali e vedremo.
FORZA NAPOLI SEMPRE!