Calcio infetto
Per un club del calcio miliardario che intenda frodare e scaricare cifre consistenti dagli oneri fiscali dovuti, il trucco è facile.
© “DE-LAURENTIIS” – FOTO MOSCA
Attualità, l’affare Osimhen, De Laurentiis iscritto nel registro degli indagati con la moglie, i figli, vertici del club. Ipotizzati i reati di dichiarazione fraudolenta e falso in bilancio. La Guardia di Finanza e la Procura indagano sulla compravendita del nigeriano Victor Osimhen e di altri tre calciatori.
Eseguite perquisizioni nelle sedi di Castel Volturno e Roma della Società Sportiva calcio Napoli. Si ipotizzano condotte illecite connesse alla compravendita dei diritti e delle prestazioni di giocatori tra il Napoli e il club francese del Lille, in particolare al trasferimento di Osimhen (oggetto di una richiesta d’indagine europea da parte della Procura Juridiction Interrégionale Spécialisée, del tribunale giudiziario di Lille, con l’avvio di un procedimento penale. Niente di compiutamente accertato finora, ma la conferma di sospetti sulla regolarità di operazioni ‘di mercato’.
Per un club del calcio miliardario che intenda frodare e scaricare cifre consistenti dagli oneri fiscali dovuti, il trucco è fin troppo facile. D’accordo con un agente poco in linea con correttezza e legalità si acquista con cifre irrisorie un giocatore senz’arte né parte, elevandolo al rango di talentuoso calciatore e si dichiara di aver concluso l’operazione al costo di molti milioni, cifra da iscrivere in bilancio come spesa, per ridimensionare gli utili e pagare molte meno tasse. Si chiama falso in bilancio.
Un caso eclatante del Napoli di molti anni fa. I napoletani con i capelli grigi ricordano sicuramente l’acquisto di José Luis Calderón, il presunto bomber da zero goal del Napoli di Ferlaino. Nel 1997/98, anno della retrocessione in B, il Napoli investì la bellezza di 7,5 miliardi di lire per assicurarsi le sue prestazioni. Il suo ‘alto’ rendimento? Zero goal, mediocrità assoluta, cessione dopo 6 mesi. L’opinione di Cesar Menotti, allenatore dell’Indipendiente: “È efficace, concreto. E ciò non significa che sa fare solamente goal, ma ha anche una presenza nell’area e capacità di creare spazio per i compagni. Inoltre è generoso nello sforzo offensivo, come nelle manovre di copertura. Attaccanti bravi come lui ce ne sono pochi in giro”.
Insomma, un fenomeno, ma il signor Calderón si rivela un ‘pacco’ su cui aveva scommesso Pavarese, direttore generale del Napoli. Sette presenze in metà stagione, zero goal e un biglietto aereo per rispedirlo in Argentina. Dove sono finiti i sette miliardi e mezzo? Carletto Mazzone, quarto allenatore di una stagione infausta, rispose con ironia romanesca alla richiesta di Ferlaino di farlo giocare e minacciò: “A presidé, guardi che j’o faccio giocà pe’ davero eh?”.