Il canto Sottil(e) del Napoli

Celentano cantava del “canto sottile” insieme agli uccelli in Arcobaleno: per larghi tratti della partita è stato un canto gioioso quello imposto dal Napoli ai ragazzi del tecnico friulano.

Articolo di Mario Gargiulo14/11/2022

©️ “SPALLETTI” – FOTO MOSCA

Celentano cantava del “canto sottile” insieme agli uccelli in Arcobaleno: per larghi tratti della partita è stato un canto gioioso quello imposto dal Napoli ai ragazzi del tecnico friulano.

Una partita strana: non meritavamo di vincere 3-0 quando Elmas ha segnato il suo meraviglioso gol, poi avremmo meritato di condurre 5-0 se solo fossimo stati meno narcisi e presuntuosi; infine abbiamo tremato negli ultimi dieci minuti.

Però quest’anno non è come gli altri. Anche se alcuni episodi sembrano girarci contro in certi momenti, un incantesimo di qualche strega benevola sembra proteggerci e portare sempre la favola verso un dolce lieto fine.

Il Napoli chiude primo questa “Apertura” d’inverno, con 15 vittorie (di cui 11 consecutive) e due pareggi. Nella peggiore delle ipotesi la seconda sarà distante 8 punti e da queste basi inizierà a gennaio la “Clausura” per l’assegnazione del titolo.

Stiamo vivendo un sogno che abbiamo il dovere di accompagnare insieme a tutti i protagonisti con gli occhi ben spalancati e i piedi saldamente ancorati alla madre terra. Senza voli pindarici.

Perché annichiliti dal passo del Napoli, tutti, ma proprio tutti gli “amici” competitor si stanno ancorando alla speranza che gennaio ci restituisca altri giocatori, altre motivazioni, forse qualche infortunio di qualche pedina chiave.

Allegri con il suo “non si può vincere sempre” o “vedremo a febbraio”, oppure Sarri “la classifica oggi non conta niente” e Pioli, Inzaghi: è tutto un florilegio di ciucciuvettole, incarognite dalla frustrazione e dalle sconfitte che aleggiano incessanti alle nostre spalle.
Lo abbiamo già detto contro ogni scaramanzia: siamo ottimisti e ci crediamo. Era importante vincere a ogni costo queste ultime due partite, insidiose quant’altre mai. Ora la palla passa al nostro fuoriclasse della panchina perché la sosta potrà essere un valore aggiunto e non un ostacolo.

Per motivi oggettivi, tra i quali l’evidente stanchezza di alcuni leader, la difficoltà di vincere sempre ogni tre giorni, il rischio di infortuni. A questo proposito la partecipazione al Mondiale sarà limitato a soli 5 giocatori in squadre di seconda o terza fascia destinate (auspicabilmente) a giocare poche partite. A differenza degli impegni di altre rose.
Per motivi soggettivi legati prima di tutto alla capacità di Spalletti di costruire veri e propri miracoli calcistici quando ha a disposizione per un tempo congruo i suoi uomini.

Capacità di migliorare competenze tecniche, consolidare consapevolezze, rinforzare autostima, in una parola ALLENARE. Il nostro percorso ripartirà con Inter e Sampdoria fuori casa, poi Juve in casa e infine a Salerno l’ultima del girone di andata. Non vediamo l’ora: Spalletti e Streghella, pensateci voi!