Esclusiva – Moscardelli: “Napoli, può essere l’anno buono!”

Quest'oggi, per Sport del Sud, l'ex Chievo Verona esprime il proprio parere sulla lotta scudetto. In particolare, si sofferma sul Napoli di Spalletti. Poi, la domanda che non poteva mancare: perché segnava sempre contro gli azzurri?

Articolo di Salvatore Esposito15/03/2022

© “MOSCARDELLI” – FOTO MOSCA

La sua barba, che non taglia dal 2013, è diventata un’icona nel mondo del calcio italiano. I suoi gol hanno fatto cantare migliaia, forse milioni, di tifosi. Da Verona a Pisa, passando per Bologna e Arezzo: Davide Moscardelli conta 560 presenze tra i professionisti e 166 gol (più di un gol ogni quattro partite).

Quest’oggi, per Sport del Sud, l’ex Chievo Verona esprime il proprio parere sulla lotta scudetto in Serie A. In particolare, si sofferma sul Napoli di Spalletti. Poi, la domanda che non poteva mancare: perché segnava sempre contro gli azzurri?

Davide, è la Serie A più equilibrata degli ultimi anni?

“Direi proprio di sì. Il Milan, che non ha grandi nomi, è emerso grazie al lavoro di Pioli e di tutta la società. Meritano questa posizione in classifica. L’Inter, vincitrice dello scorso campionato, ha una rosa più ampia e più formata rispetto alle altre contendenti. Il Napoli, poi, non è più una scoperta. Gioca bene da tanti anni. L’acquisto più importante è quel signore che siede in panchina: Luciano Spalletti. Mi piace molto.

La Juventus si sta riprendendo, ma non so se potrà lottare per lo scudetto. I rinforzi di gennaio hanno tappato buchi importanti. Sarà una gara fino all’ultima giornata. Finalmente si può godere di un bel campionato. Speriamo che il calcio italiano torni a certi livelli”.

Chi ha l’obbligo di vincere lo scudetto?

“Beh, l’Inter. I nerazzurri hanno un organico davvero importante. La squadra da battere è sempre quella che ha vinto l’anno prima. Inzaghi ha trovato una squadra pronta a vincere. Ha messo mano nei punti giusti. Sta facendo un buon lavoro.

Il Milan si è mostrato più maturo rispetto al Napoli. I rossoneri a Napoli hanno dato una prova di grande forza. Non era semplice. Gli azzurri hanno sofferto l’importanza della partita. Non erano “sciolti” come lo sono di solito”.

Verona-Napoli?

“Grande prova per gli azzurri. Non era affatto semplice. I gialloblù giocano molto bene e sono la squadra che corre di più in Serie A. Dopo la batosta al Maradona contro il Milan, per il Napoli poteva essere un problema non fare punti immediatamente.

Il Napoli di Spalletti mi piace molto. Ma in realtà il Napoli mi piace da sempre. È vero che contano i numeri nel calcio, ma quando giochi sempre bene poi hai più opportunità di fare punti. Poi magari i risultati finali non hanno sorriso al Napoli, però la strada è quella giusta. Potrebbe essere, perché no, l’anno giusto”.

Da attaccante, un commento su Victor Osimhen?

“Può crescere molto, ma ha un’esplosività fisica incredibile. Fa reparto da solo e fa tanti gol, che è la cosa più importante per un calciatore. Lavora molto per la squadra. È determinante, soprattutto in un paese dove le difese italiane sono difficili da affrontare”.

Ma com’è che quando Moscardelli affrontava il Napoli sembrava un toro quando vede il rosso?

“Questa domanda me la fanno in tanti (ride). Tanti tifosi del Napoli, scherzando, me lo dicono e mi fanno i complimenti, e ciò mi fa molto piacere. È stato solo un puro caso, poiché non ho niente contro Napoli e il Napoli. Sono state coincidenze.

In realtà ho segnato solo due gol agli azzurri. Però decisivi. Il Chievo era un po’ la bestia nera del Napoli. Sono situazioni inspiegabili”.

Attualmente, qual è l’attaccante che più ti somiglia per caratteristiche tecniche?

“Non lo so. Forse l’attaccante più forte in Italia, attualmente, è Vlahovic. Poi, essendo mancino, mi può assomigliare per quello (ride). Anzi, forse sono io che assomiglio più a lui, essendo io più vecchio. Magari esser stato come lui. Si muove molto, adora andare in profondità e non disprezza la conclusione da fuori area. Prova le giocate come le provavo io!“.